Numero agosto 2010

 

Alla ricerca di un mare di pace dopo tanto odio

 

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Editoriale
Perchè questa giornata?
Testimonianza delle vittime
Famiglie e carcere
Giustizia riparativa
Danni da galera
Salviamo gli affetti
Riflessioni dopo il convegno
Redazione

 

Sommario

 

Editoriale

Vittime e famigliari di detenuti possono togliere spazio alla “cattiveria sociale”

Perché questa giornata?

Noi giornalisti dobbiamo tornare a studiare, tornare ad aggiornarci

La rabbia e il dolore dei nostri famigliari per quanto stanno subendo a causa nostra

Le nostre famiglie non devono essere messe sul nostro stesso piano

Chi è più infame di una persona che volutamente ha tradito la fiducia dei propri figli?

Se penso al dolore causato a mia moglie e a mia figlia, le scuse sarebbero sempre poco

Ha un effetto dirompente far dialogare chi i reati li ha commessi e chi i reati li ha subiti

I miei genitori mai avrebbero pensato che io un giorno sarei finito in carcere

Il dolore che il carcere produce si estende anche alle nostre famiglie fuori dall’Italia

È prima di tutto nella famiglia di chi ha commesso un reato che qualcosa inizia a infrangersi

Teatimonianze di vittime

Le politiche repressive si fanno spesso scudo del dolore delle vittime

La responsabilità civile delle vittime nei confronti delle nuove generazioni

La rabbia e il rancore non servono a niente se non a rovinarsi la vita

Sostituire i mostri che avevo nella testa con delle persone

Levare un figlio alla camorra

Famigliari di detenuti

Mi considero una vittima “fortunata”, nel senso che questa esperienza mi ha fatto crescere

Se adesso noi lo abbandoniamo, lui non ce la farà

Ci siamo trovati dalla sera alla mattina sbalzati sulle pagine di giornali

Un po’ di dignità per i detenuti e i loro famigliari

Tutti noi siamo attori del male, tutti noi siamo vittime del male

Per riuscire in qualche modo ad andare avanti è indispensabile avere delle risposte

Capire dove e quando la comunicazione con le Istituzioni ha iniziato ad “accartocciarsi”

Bisognerebbe vedere il detenuto principalmente come un essere umano

Capire dove le persone cominciano a perdere la loro umanità

Le istituzioni devono farsi contaminare dall’umanità della persona che hanno di fronte

Giustizia riparativa e mediazione penale

I linguaggi di una giustizia mite

È possibile spezzare la catena del male senza attingere alle risorse del perdono?

Costruire legami per nuove forme di sicurezza sociale

Danni da galera

Esperienze per ridare umanità al rapporto tra persone detenute e loro famiglie

Un’altra croce che i nostri famigliari debbono sopportare è quella dei colloqui

Gli affetti sotto l’occhio vigile di una fredda telecamera

Le famiglie dei detenuti si trovano a scontare per anni una sorta di pena accessoria

Salviamo gli affetti

Un carcere “a misura di famiglie”

È la legge che ci dice che dobbiamo rinsaldare i rapporti dei detenuti con le loro famiglie

Bisogna pretendere l’applicazione dell’Ordinamento penitenziario

Abbiamo bisogno solo di far funzionare le leggi che già ci sono

Riflessioni dopo il Convegno

Ci sono parole e gesti che lasciano il segno

Provare a cambiare pelle è difficile

Io e il convegno “Spezzare la catena del male”