Parliamo
ancora, ostinatamente, di amore
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Ristretti
Orizzonti
(Anno
17, numero 1 - febbraio 2015)
“Seminario
per qualche metro e un po’ di amore in più”
Introduzione
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Quello
che si può fare per consentire al detenuto di non rompere il rapporto con
le persone a lui care, di Salvatore
Piruccio, direttore dell C.R di Padova
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Noi
che ci vantiamo della nostra democrazia, sul tema “Carcere e affeti”
siamo terribilmente indietro, di
Ornella Favero
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Il
punto di vista delle persone detenute
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Per
anni nella mia famiglia pareva che tutto andasse bene, di Clirim Bitri
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Quando
si esce dal carcere ci si deve reinventare di nuovo un ruolo in famiglia, di
Sandro Calderoni
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Ho
ritrovato le mie figlie, ora rischio di nuovo di perderle, di Biagio Campailla
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Io
non conosco i miei figli e loro non conoscono il proprio padre, di
Luca Raimondo
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Il
punto di vista dei tecnici
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La
“castrazione” della sessualità del detenuto come problema di legalità
costituzionale, di Andrea Pugiotto,
ordinario di Diritto costituzionale, Università di Ferrara
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L’amore
può essere un arma per sconfiggere la criminalità, di Carmelo Musumeci
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Vedere
la sofferenza della mia famiglia sommata alla mia mi avvilisce troppo, di
Roverto Cobertera
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Figlie
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“Per
un abbraccio in più non è mai morto nessuno
La mia paura era di diventare un’ombra anch’io, di
Suela, figlia di Dritan
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Non
bastano le poche ore che abbiamo di colloquio, in cui siamo limitati e
controllati, di Stephani, figlia di
Victor
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Vedere
tuo padre dietro un vetro e non poterlo abbracciare ti strappa il cuore, di
veronica, figlia di Biagio
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Non
mi vergogno di mio padre, di Barbara,
figlia di Carmelo
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Agnese
Moro, un padre ucciso, “consola” le figlie responsabili di gravi reati
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Queste
figlie soffrono come ho sofferto io quando mio padre era prigioniero delle
Brigate Rosse, di Agnese Moro
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Trasferimenti
e deportazioni
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Non
è ora di interrompere la catena di trasferimenti che annientano le
famiglie, di Ornella Favero
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Solo,
perché i trasferimenti da una carcere all’altro dell’Italia ti rendono
solo, di Giuliano Ventrice
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Affetto
come protezione dai suicidi
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Un
po’ di affetto in più per allontanare il rischio suicidi
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Come
si potrebbe creare degli elementi di protezione dal suicidio in carcere? di
Diego de Leo, Professore Ordinario di Psichiatria alla Griffith University,
Astralia
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La
parola alla politica
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Gli
elementi di crudeltà nel sistema che regola gli affetti in carcere: serve
una legge giusta per garantire dignità, di
Alessandro Zan, deputato del partito Democratico
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Ci
sono aspetti della vita carceraria che rappresentano delle piccole,
frequenti e gravi torture, di Sergio
Lo Giudice, Senatore Partito Democratico
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In
parlamento abbiamo solo parlato di quanto è grande una cella, di
Gessica Rostellato, deputata Movimento 5 Stelle
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Dobbiamo
rieducare questo Stato al rispetto delle regole, di Rita Bernardini, Segrataria di Radicali Italiani
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La
parola all’amministrazione penitenziaria
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Ma
ci vuole una legge per capire che i figli di detenuti non hanno alcuna
colpa? di Enrico Sbriglia,
provveditore dell’Amministrazione penitenziaria per il Triveneto
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Il
punto di vista di un avvocato
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Nel
nostro Paese l’idea della pena è quella della mortificazione del corpo, di
Annamaria Alborghetti, avvocato
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Il
punto di vista della moglie di un detenuto
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Le
piccole cose all’interno del carcere possono assumere delle dimensioni
gigantesche, di Emanuela, moglie di un
detenuto
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Il
punto di vista del papà di un detenuto
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Perché
voi qui in Italia staccate la famiglia da chi è in carcere? papà
di Graziano, detenuto nella C.R di Padova
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Il
punto di vista “europeo”
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La
vita dentro deve essere il più possibile alla vita fuori, di Mauro Palma, Vice Capo del D.A.P.
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La
parola ai garanti
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Da
garante dei detenuti dico: non partiamo dai detenuti, di Desi Bruno, garante dei detenuti della Regione Emilia Romagna
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L’esperienza
di figlio di detenuto poi detenuto
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Mio
padre è uscito dal carcere che io avevo dieci anni, di Lorenzo Sciacca
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C’è
una carta dei figli dei detenuti, facciamola conoscere? di Lia Sacerdote , Associazione bambini senza sbarre
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Il
punto di vista del volontariato
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Gli
affetti si salvano soprattutto con i permessi per le persone detenute, di
Fra Beppe
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Su
questi temi il volontariato è chiamato a un impegno comune, di
Maurizio Mazza
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