Sosta
Forzata
"Sosta
Forzata" nasce dal nostro entusiasmo e dal consenso del direttore
dottoressa Zurlo che, pur con uno sguardo alla sicurezza, ha messo a
disposizione della redazione detenuta spazi e mezzi per conseguire
questo traguardo.
Sosta
Forzata nasce da un’esigenza; così com’è stato inventato il
martello per conficcare i chiodi. Un giornale del carcere perché nessun
uomo deve essere dimenticato. Vogliamo che lo leggano in particolare i
giovani.
Essi potranno costruirsi una loro idea del disagio sociale,
perché il carcere non può essere definito soltanto un’area di sosta,
ma rappresenta e ha sempre rappresentato un disagio.
Vogliamo comunque
che sia diretto a tutti gli uomini di buona volontà, affinché non
considerino l’ex detenuto come una minaccia, ma lo osservino senza
quei pregiudizi che determinano l’incomprensione.