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I promotori di questa iniziativa sono operatori di associazioni, di cooperative e di altre realtà che svolgono la loro attività all’interno e all’esterno degli Istituti di pena padovani; sono impegnati nella società per il reinserimento delle persone detenute; si occupano di informazione dal e sul carcere.
L’idea di creare questo nuovo soggetto l’avevamo da tempo, ma ora ci sembra sempre più urgente metterci insieme e aggregare le nostre forze, visto il calo allarmante di notizie dei media sul carcere, il drammatico e inarrestabile aumento del numero dei detenuti, le condizioni di vita in continuo peggioramento di cui è segno il moltiplicarsi dei suicidi.
Sentiamo l’esigenza di creare questa nuova realtà per coordinarci tra di noi, per scambiarci informazioni e per migliorare la qualità delle nostre attività e dei servizi offerti.
Lo scopo di questo coordinamento è anche quello di aumentare e qualificare la presenza della società civile all’interno delle carceri di questa città, salvaguardando la specificità e le diverse caratteristiche di intervento di ogni componente al suo interno. Ma la speranza è anche che la nostra capacità di lavorare insieme sia uno stimolo agli enti locali, per creare una struttura che metta insieme tutti, Comune, Provincia, Regione, volontariato, terzo settore, in uno sforzo comune per rendere più umana la vita in carcere per le persone che vi sono detenute, ma anche per gli operatori, che spesso intervengono in condizioni di precarietà e in numero del tutto insufficiente.
In questo periodo, il carcere con i suoi 58.000 "ospiti" esprime un disagio sempre più insopportabile, ma, nonostante la pacifica protesta dei detenuti per rendere visibili le condizioni inaccettabili della loro detenzione, i mass-media danno sempre meno risalto alle informazioni relative a un mondo, che la gran parte della società preferirebbe allontanare dalla propria vista ed escludere da ogni attenzione.
Ora quello che è stato definito "l’assordante silenzio delle sezioni" è stato rotto. Ma fuori, a parte i pochi soliti che si occupano di carcere, chi altri se ne è accorto?
Noi ce ne siamo accorti, perché a rompere quel silenzio lavoriamo da anni, ma ora vogliamo farlo insieme, raccogliendo le idee e le energie. Abbiamo così deciso di dar vita a un Coordinamento e di chiamarlo Carcere e Città, di rimettere cioè insieme il mondo del carcere con l’idea di una città solidale e non ostile.
Chiediamo allora a operatori e volontari, a tutti quelli che sono interessati, di associarsi al Coordinamento Carcere e Città di Padova, per farlo diventare un tramite e un punto di riferimento tra carcere, territorio e società civile.
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