Piano di Zona del Comune di Padova

 

Comune di Padova - Piano di Zona 2004-2007

Gruppo tematico emarginazione grave e immigrazione (Area carcere)

 

Premessa

Bisogni della popolazione carceraria

Progetto carcere del Comune di Padova

Centro Servizio Sociale per Adulti

Normativa di riferimento

 

Premessa

 

L’area dell’emarginazione grave costituisce una novità nel Piano di Zona 2004-2007 in quanto la stessa non costituiva oggetto di studio nel precedente piano a valere nel triennio 1999-2001, prorogato. La considerazione per quest’area di bisogno ha assunto negli ultimi anni un interesse crescente sia a livello europeo sia a livello nazionale, dovuta ai grossi cambiamenti che la società sta attraversando. Le grandi trasformazioni in atto sul piano economico e sociale minacciano di accentuare ulteriormente, per i prossimi anni, le distanze tra ricchi e poveri; in tale contesto risultano particolarmente a rischio quelle fasce di popolazione che già vivono una condizione d’emarginazione per fattori diversi, riconducibili ad una fragilità sociale.

Sempre in quest’area verranno presi in esame i bisogni espressi dalla popolazione carceraria che assumono rilevanza in considerazione della presenza di due istituti penitenziari nel Comune di Padova (Casa Circondariale e Casa di Reclusione).

 

Bisogni della popolazione carceraria

 

rimozione delle condizioni di emarginazione, di disadattamento, di deprivazione sociale e culturale;

sostegno e accompagnamento al momento delle dimissione dal carcere nell’attivare percorsi di ricerca di lavoro, alloggio, di recupero di una dimensione relazionale;

continuità terapeutica al momento del fine pena nei programmi intrapresi durante il periodo di detenzione;

sviluppo e sostegno di attività formative e occupazionali interne ed esterne al carcere.

 

Progetto Carcere del Comune di Padova

 

Il Progetto Carcere realizza iniziative di prevenzione sia all’interno che all’esterno degli Istituti Penitenziari, rivolte a detenuti ed ex detenuti attraverso programmi specifici di intervento volti, da un lato a rieducare il detenuto, dall’altro mirati al suo reinserimento sociale e lavorativo, in attesa della fine della detenzione. Le attività interne comprendono un centro di documentazione, che produce rassegne stampa monotematiche per privati, biblioteche emeroteche, redazione del periodico "Ristretti Orizzonti", corsi di alfabetizzazione, laboratorio di attività creative/artigianali, corsi musicali; assumono, inoltre, un posto di rilievo le iniziative finalizzate ad una formazione professionale pre-lavorativa dei detenuti per un possibile avviamento al mondo del lavoro.

I programmi di reinserimento socio-lavorativo, sono rivolti ai detenuti in regime alternativo alla detenzione (semiliberi e affidati in prova ai servizi sociali del Ministero di Giustizia), tali programmi mirano al recupero dell’autonomia personale attraverso processi educativi finalizzati all’avviamento occupazionale e all’acquisizione e consolidamento di capacità lavorative e professionali nel mondo del lavoro

Il progetto "Lavorare in carcere" con durata fino al 2005, costituisce un’iniziativa di formazione e avvio al lavoro all’interno della Casa di Reclusione che viene realizzata dalla coop. Soc. Giotto e che vede la co-partecipazione della Regione Veneto, della Provincia e del Comune di Padova;

Nel 2003 il Comune di Padova ha finanziato 2 progetti che prevedono un programma di prevenzione alla devianza rivolto agli studenti delle scuole superiori della città ed altre attività rivolte direttamente alla popolazione detenuta (giardinaggio, legatoria, borse lavoro, etc). Esistono poi una molteplicità di interventi, all’interno del carcere, che vengono realizzati dal volontariato singolo e associato.

 

Centro Servizio Sociale per Adulti del Ministero di Giustizia

 

Il Centro svolge attività di servizio sociale con la gestione di programmi individualizzati per i detenuti in alternativa alla detenzione (semiliberi e affidati) e per il reinserimento sociale dei soggetti in fine pena al momento della dimissione dal carcere. Nel 2003 i dati relativi all’attività svolta all’esterno del carcere da parte del CSSA per soggetti sottoposti alle diverse misure alternative o per interventi finalizzati ad inchieste socio ambientali sono i seguenti: 

 

Affidati al Servizio Sociale

121

Semiliberi

50

Detenuti domiciliari

71

Liberi vigilati

21

Indultinati

93

Inchieste

118

 

Normativa di riferimento

 

Le azioni previste dalla L. 26 luglio 1975 n. 354 sull’Ordinamento penitenziario e successive modifiche (D.P.R. 230/ 2000) e dalla Legge 22 giugno 2000 n. 193 "Norme per favorire l’attività lavorativa dei detenuti", hanno inteso offrire ai condannati sottoposti a misure privative della libertà, interventi diretti a sostenere o a sviluppare le loro capacità e i loro interessi professionali, prevedendo percorsi lavorativi da svolgere anche all’esterno degli istituti penitenziari.

In quest’ultimo periodo, il lavoro in ambito penale ha assunto anche una valenza "riparativa"; il Decreto Legislativo 28 agosto 2000 n. 274, introduce, infatti, la possibilità da parte del giudice di applicare la pena del lavoro di pubblica utilità, da svolgere anche presso i Comuni.

 

 

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