"Persone,
non reati che camminano"
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“Il Granello di Senape”, Giudecca 194,
30123 Venezia.
Sommario
Editoriale
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La
pena come passaggio verso la ricostruzione di sé e il cambiamento
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Per
un nuovo Codice penale
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Persone,
non reati che camminano
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Quando
intere categorie sono escluse da un percorso vero di reinserimento
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Un
sistema penale più armonico ed efficace di quello attuale serve a tutti
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Quel
desiderio forte di essere accettati dalla società
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È
possibile una detenzione che stimoli un cambiamento della persona detenuta?
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Ripensare
la pena vuol dire ripensare in particolare la pena detentiva
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Un
Codice che preveda una pluralità delle pene
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Le
pene e l’Europa
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A
quali reati riservare quella punizione grave e dura, che è la detenzione?
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Le
leggi emergenziali
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Non
è oltremodo tollerabile che si legiferi sulla spinta di emergenze
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Ridare
centralità alla persona e non al reato
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Dobbiamo
consentire ai detenuti di sopravvivere al loro reato
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La
pena e la galera
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Bisogna
abrogare le leggi che continuano ad ingolfare le carceri
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Rendere
il tempo della detenzione “un tempo minimamente sensato”
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La
quotidiana “riforma penitenziaria”
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Rieducazione
e libertà di coscienza
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Il
senso della pena è anche affare della comunità, è soprattutto affare
nostro
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La
giustizia riparativa
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La
vittima può ritrovare il proprio equilibrio indipendentemente da una
dimensione vendicativa
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Attenti
ai libri
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Spingendo
la notte più in là
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