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Lo statuto dell'associazione
Articolo 1
La diffusione della cultura nelle carceri, in tutte le
sue forme di espressione, ha per noi lo scopo di contribuire alla formazione di
una coscienza critica della popolazione detenuta. Noi vogliamo facilitare lo
sviluppo di una piena consapevolezza sulle profonde ragioni sociali che
costituiscono la principale causa della continua reiterazione dei reati e sulle
infondate argomentazioni che "giustificano" l'uso del carcere come
strumento praticamente esclusivo di pena.
Articolo 2
L'Associazione Culturale Papillon ha criticato e critica aspramente
l'assurda pretesa di "risocializzare recludendo". Essa rifiuta quindi
anche l'arcaico metodo pedagogico fondato sul rapporto premio/punizione,
normalmente utilizzato per l'addestramento degli animali, e tutto il suo
inevitabile corollario di particolari "lottizzazioni" e
"clientelismi" che caratterizzano anche l'Istituzione Carcere. Articolo 3
Perseguendo il suo scopo principale, l'Associazione Papillon organizza
tutte le iniziative che possono facilitare l'avvicinamento di migliaia di
detenuti ed ex detenuti alla cultura e alla lotta. Essa è convinta che in tal
modo si può facilitare la formazione di una capacità critica in grado di
descrivere e spiegare al mondo esterno il sostanziale fallimento
dell'Istituzione Carcere (anche rispetto allo stesso dettato costituzionale) e
soprattutto in grado di ricercare nella realtà gli strumenti e i metodi più
idonei per "superarla" costruendo un diverso rapporto tra il reato e
la pena. Articolo 4
L'Associazione Culturale Papillon è convinta che la
personalità e la
coscienza di ogni persona sono anzitutto la risultante della quantità e della
qualità delle relazioni che si vivono. Essa si prefigge quindi di aiutare i
detenuti e gli ex detenuti a "risocializzarsi" attraverso un reale
arricchimento delle loro relazioni, stabilendo a tal fine i migliori rapporti
possibili con i movimenti sociali di lotta e con quanti nelle Istituzioni
Pubbliche dimostrino praticamente di essere a loro vicini. Articolo 5
L'Associazione riconosce l'indubbia difficoltà dei suoi propositi e si avvale quindi di tutte le risorse umane disponibili ad aiutarla gratuitamente. In particolare, essa fa affidamento su quell'enorme ricchezza costituita dai giovani dei Centri Sociali e dalle donne e gli uomini di Cultura che hanno già più volte manifestato l'intelligenza e la sensibilità necessarie per misurarsi con tutti i problemi inerenti la diffusione della Cultura e della lotta nel pianeta carcere.
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