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Chi ha paura della presenza dei detenuti negli organismi della Regione Lazio?
Fin dal 2001, incontrando esponenti della maggioranza e dell’opposizione, la nostra Associazione si è battuta per l’insediamento di una Commissione Regionale di Controllo sulle condizioni di vita e di lavoro nelle carceri della regione Lazio,o in alternativa per l’inserimento delle associazioni maggiormente rappresentative dei detenuti e degli operatori penitenziari in una delle Commissioni Regionali esistenti. Questa strada ci sembrava e ci sembra l’unica adeguata a dare effettivamente voce ai detenuti fin dentro l’istituzione regionale, superando anche gli inevitabili limiti di uffici pure importanti quali quelli dei Garanti regionali e comunali dei detenuti o di altri uffici comunali la cui utilità è francamente difficile da capire. Dopo le elezioni dello scorso aprile, la nostra Associazione ha ribadito questi suoi propositi , sia pubblicamente che con telefonate e incontri privati con i partiti di Rifondazione Comunista, dei Verdi e dei Comunisti Italiani. Da queste comuni riflessioni è scaturita una prima proposta dell’amico Consigliere Regionale dei Verdi, Peppe Mariani, di costituire un osservatorio regionale sul carcere che lavori in parallelo con tutte le commissioni e gli assessorati in un qualche modo coinvolti sulle tematiche del carcere e la cui caratteristica innovativa sarebbe stata la presenza al suo interno dei rappresentanti delle associazioni maggiormente rappresentative dei detenuti. Orbene, a pochi giorni da questa prima e innovativa proposta qualcuno ha pensato di utilizzarla provocatoriamente e minacciosamente contro lo stesso Mariani e gli Assessori Nieri e Tibaldi, ossia contro gli esponenti della Regione Lazio che più di altri hanno dimostrato concretamente di essere attenti ai drammi del carcere e alla ricerca di soluzioni innovative sia sul piano amministrativo che politico/istituzionale. Una domanda sorge dunque spontanea in noi poveri ingenui che pure conosciamo il mondo della galera per averci passato qualche decina di anni: chi ha interesse a boicottare sul nascere la possibilità che le Associazioni maggiormente rappresentative dei detenuti entrino finalmente nell’istituzione Regione (così come in tutte le altre Istituzioni elettive) per rappresentarvi i Diritti e le aspettative dei detenuti?
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