Espellere
gli immigrati detenuti
AN: “Solo se poi scontano la pena”
Il Messaggero, 26 luglio 2001
Espellere
gli extracomunitari detenuti. La proposta del ministro della Giustizia,
Castelli, ha creato diversi malumori, soprattutto all’opposizione.
Alcuni
“distinguo” arrivano anche dall’interno della maggioranza, sponda AN.
“Studieremo con molta attenzione la proposta del ministro Castelli di
espellere gli extracomunitari detenuti nelle carceri italiane per reati di lieve
entità, afferma Giampaolo Landi, di Chiavenna, responsabile del dipartimento
demografia e immigrazione di Alleanza Nazionale.
Il deputato, però, sottolinea il rischio che se all’espulsione non dovesse
essere legata “l’obbligatorietà di scontare il residuo di pena nel proprio
Paese d’origine”, la misura sarebbe inefficace. In questo caso, infatti,
“potrebbe essere avvertita come la possibilità di commettere reati in
Italia” senza dover scontare la pena. “Attenzione quindi - ha concluso Landi
- agli effetti di lassismo politico e legislativo che sono avvertiti negli
ambienti della clandestinità e della criminalità extracomunitaria”.
Intanto sono 300 mila, secondo l’Osservatorio di Milano, i clandestini
presenti sul territorio nazionale. Una situazione che, se non s’interverrà,
potrebbe comportare “gravi rischi sul piano della sicurezza”. Gli immigrati
senza permesso di soggiorno - afferma l’Osservatorio - risultano essere per lo
più provenienti dall’Albania, dalla Romania, dall’Ucraina, ma anche dal
Cile, dal Perù, dal Senegal, dal Marocco, dalla Costa d’Avorio, dal Pakistan,
dalla Cina e dalle Filippine”.
Le città che ne registrano la presenza maggiore, sempre secondo
l’Osservatorio, sono Roma, con 40 mila presenze, e Milano, con 30 mila,
seguite da Torino e Napoli con 15 mila. “Il 65 per cento degli immigrati
irregolari svolge un’attività lavorativa, anche saltuaria, senza un contratto
di lavoro - evidenzia l’indagine -. Il 5 per cento è dedito alla criminalità,
ma ben il 30 % vive di volontariato ed elemosine. È facilmente comprensibile
come, persone che vivono in queste condizioni, siano facilmente ricattabili
dalle organizzazioni malavitose, che ogni giorno utilizzano sempre di più gli
immigrati irregolari”. E proprio da Milano arriva una proposta per
regolarizzare i clandestini che hanno un lavoro in nero, una casa e sono
incensurati. Lo chiedono, su iniziativa di Roberto Biscardini (SDI), Carlo
Tognoli, Dario Fo e Franca Rame, i City Angels, Luigi Pagano (direttore delle
carceri di San Vittore e Opera, il coordinatore milanese di Forza Italia, Fabio
Minoli, oltre ad assessori, consiglieri regionali e comunali degli Azzurri. La
richiesta è contenuta in una proposta di legge al Parlamento, presentata da
Biscardini al Consiglio regionale lombardo.