Pierluigi Farci

 

Pierluigi Farci, direttore di Badu 'e Carros, Oristano e Is Arenas

 

Sardegna, cinque direttori per dodici istituti di pena. E i separatisti vogliono solo sardi a Badu’ e Carros. 

 

Il Messaggero, 16 luglio 2001

 

Carceri sarde ai detenuti sardi. Per la precisione, che Badu’e Carros a Nuoro sia per i detenuti barbaricini. Sardinia Nazione, il movimento indipendentista sardo, torna sulle disastrate vicende penitenziarie dell’isola denunciando la morte per congestione di un detenuto, su cui indaga la magistratura, e le penose condizioni collettive di detenzione, e apre una pagina web per le lettere dei detenuti “che oltre a subire disagi di ogni sorta non possono nemmeno scrivere in sardo”.

Lanciando l’allarme sulla deportazione di detenuti sardi e l’arrivo di “estranei”, Sardinia Nazione dal suo punto di vista separatista annuncia denunce allo Stato. Mentre arrivano sull’isola decine di detenuti sfollati dalla Liguria per il G8, la gestione degli istituti sardi è, se possibile, più perversa del solito: cinque direttori per dodici carceri, funzionari reggenti a cui nel tempo sono state assegnate contemporaneamente le direzioni di Badu’e Carros e Macomer, sull’isola, e di Camerino e Fossombrone in continente. Oppure di Viterbo in continente e di Alghero e Mamone sull’isola.

In questa giostra Pierluigi Farci, al momento direttore di Badu’e Carros, Oristano e Is Arenas, oltre che vice-segretario del sindacato di categoria, denuncia condizioni insostenibili di gestione degli istituti e chiede provvedimenti stabili per il circuito penitenziario sardo. Dal continente, finora, nulla. “La sola soluzione è dichiarare la Sardegna sede disagiata con missioni a tempo determinato e garanzie per le sedi successive. E cominciare a pensare l’isola nella sua specificità. La devoluzione, qui, può funzionare. Ci sono tutte le premesse e tante idee”.

 

Asinara

 

L’isola carcere dell’Asinara, 42 chilometri di rara vegetazione, abitata da preziosi animali come gli asinelli bianchi, è stata destinata a “speciale” con la stessa legge che riguardava Pianosa. Qui sono passati Riina, Cutolo e Boe; negli anni dell’emergenza poteva ospitare 150 detenuti in 41 bis, più 350 comuni per le colonie agricole. “Vocazione” dell’isola: media sicurezza, pene lunghe. Lo sfollamento si è protratto lungo il ‘97. L’ultimo detenuto è andato via il 28 febbraio del ‘98.

 

Pianosa

 

Pianosa, destinata a carcere speciale con la legge del ‘92 Falcone-Borsellino, può ospitare 600 detenuti, di cui 200 in regime dì carcere duro. Classifica: alta e media sicurezza, pene medio - lunghe e ergastoli. Dopo gli anni dell’emergenza in cui il generale Dalla Chiesa aveva deciso di chiudere alla Pianosa mafiosi e brigatisti, la chiusura; che è stata decisa nel ‘96 ed è slittata con un decreto a fine ‘97. L’ultimo detenuto è stato trasferito in continente il 30 giugno del ‘98.

 

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