Forum: ex detenuti come volontari?

 

Antonella: è possibile che degli ex detenuti
facciano i volontari in carcere?

 

Antonella - 14 marzo 2002

 

Ciao, Truciolo, avevo già letto alcuni tuoi messaggi e proprio la tua esperienza di "Street worker" mi aveva fatto pensare di lanciare l'argomento in questo spazio, visto che grazie a te, a Josep e ad altri contatti, riusciamo finalmente ad estendere i confronti ad altri paesi europei. Naturalmente quando io parlo di volontariato, non mi riferisco necessariamente al volontariato in senso "stretto". Al contrario, non vedo perché ex detenuti che hanno ricevuto una formazione in una certa attività, non possano rientrare come formatori all'interno di progetti che prevedono un budget per le docenze e, quindi, essere pagati; perché non possano continuare a collaborare utilizzando borse - lavoro; o anche, ma è solo una delle ipotesi possibili, perché non possano svolgere lavori socialmente utili ai fini riparatori (come previsto dall'art. 27 del Nuovo Regolamento di Esecuzione) anche in carcere. Tra le persone che hanno chiesto di svolgere attività in carcere c'è anche Gianni Stoppelli, che tu conosci. A lui è stato consentito di rappresentare uno spettacolo che ha diretto ed interpretato, ma sarebbe interessato (credo ancora) a realizzare un laboratorio teatrale all'interno.

Antonella

 

Truciolo - 14 marzo 2002

 

Ciao Antonella, ho letto il tuo messaggio e vorrei raccontarti in breve una mia esperienza; io sono ex detenuto, sono residente nei Paesi Bassi. Mi è successo di fare il volontario, qua in Olanda, si dice "Street Worker", per me è stata un'esperienza bellissima, oltretutto non ho mai avuto esperienze di droga e così ho potuto conoscere un po' indirettamente, ma da vicino.

Veniva fatto un censimento degli italiani allo sbando, un'organizzazione neocatecumenale gestita da tedeschi, aveva fatto diventare la nazionalità italiana la seconda, nell'ordine europeo, come numero di tossicodipendenze e comunque persone allo sbando.

La prima nazionalità era la Germania, spiegavano per motivi ovvi, giacché confinanti. Quindi mi venne chiesto di prestare volontariato, sulla base delle mie esperienze remote, il mio passato sulla strada. Dopo una prima ricognizione, ho contato in un terzo del gruppo, gli italiani, i due terzi restanti erano nordafricani, comunque nostri vicini di casa del Maghreb.

Quando ho evidenziato la cosa, non ho ricevuto neppure il minimo rimborso spese che mi era stato offerto, circa 700.000 lire al mese, ho perso due mesi. Ho mollato questa organizzazione, perché dal mio punto di vista non l'ho vista veramente coinvolta e desiderosa di rappresentare un supporto per chi è in difficoltà, ma con voglia di quantificare i numeri che poi equivalgono a contributi da percepire. Per dare delle cifre non ufficiali, devo indicare che sono a conoscenza delle 270.000 lire di contributi "giornalieri" che vengono stanziati per persona internata nella comunità di recupero. Nel carcere, c'è chi sa darmi una conferma al contributo necessario di 500.000 lire al giorno per una persona detenuta. A presto.

 

Truciolo

 

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