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Investiremo i nostri risparmi oltre le sbarre
È ciò che hanno promesso i sindaci della Brianza al termine di un’assemblea che si è tenuta nel carcere di Monza
(Realizzata nel mese di gennaio 2004)
A cura di Marino Occhipinti
Tutto è cominciato qualche tempo fa, precisamente il 26 settembre, quando i sindaci della Brianza hanno riempito il teatro. Quello del carcere di Monza. Si sono ritrovati per confrontarsi sui problemi dei detenuti e degli agenti, e per mettere in cantiere progetti e iniziative, e si sono impegnati a promuoverli, finanziarli e realizzarli. Il sindaco di Monza, Michele Faglia, ha dichiarato l’intenzione di tutti i paesi della Brianza di istituire un fondo comune con cui sponsorizzare progetti concordati col Ministero della Giustizia, e per dare concretezza alle parole la sua amministrazione ha recentemente messo a disposizione 15 mila euro proprio da investire sul carcere. Sulla circostanza che molti detenuti spesso si devono pagare le medicine, Michele Faglia ha concluso così: "Siamo disponibili a intervenire là dove lo Stato è carente e ci sostituiremo allo Stato anche sul fronte della sanità all’interno del carcere, è una situazione che non è affatto legale e allora ci metteremo al lavoro anche per riuscire a procurare i farmaci". Gli altri non si sono tirati indietro e Vittorio Pozzati, primo cittadino di Mezzago e attuale presidente della Conferenza dei 63 Sindaci della Brianza, ha puntato sulla necessità di stimolare le aziende a portare in carcere le loro attività, senza però trascurare l’importanza di creare opportunità di lavoro anche per gli ex detenuti. Le poche attività lavorative attuali – cinque detenuti realizzano antine in vetro per le cucine ed altri inseriscono al computer le ricette dei farmaci – sono una goccia nel mare ed i sindaci vogliono fare di più, soprattutto sul fronte del dopo carcere, garantendo se possibile anche una casa agli ex detenuti che devono reintegrarsi nel tessuto sociale. Le Linee guida fissate al termine dell’assemblea sono: - la destinazione di una quota del fondo sociale per realizzare le politiche di reinserimento sociale dei detenuti; - l’impegno a destinare quote percentuali di commesse di lavoro da effettuarsi nell’ambito intra e extra murario della Casa Circondariale di Monza, per implementare le politiche occupazionali per detenuti, ex detenuti, persone sottoposte a misure restrittive della libertà; - l’individuazione di "spazi alloggio", nel patrimonio di edilizia popolare, finalizzati ad integrare percorsi individuali di reinserimento sociale; - la realizzazione di un progetto di tutela della salute attento alle emergenze sanitarie nella Casa Circondariale di Monza.
Per saperne di più abbiamo intervistato Vittorio Pozzati, sindaco di Mezzago e presidente della Conferenza dei Sindaci della Brianza
Sindaco Pozzati, qual è il significato dell’incontro che, come Conferenza dei Sindaci della Brianza, avete recentemente tenuto all’interno della Casa Circondariale di Monza? Il significato dell’incontro è stata la presentazione alla Conferenza dei Sindaci della ASL - MI 3 (Monza - Brianza, circa un milione di abitanti) del documento "Politiche sociali a favore delle persone detenute e/o sottoposte a misure restrittive della libertà - Linee guida", redatto da un gruppo di lavoro formato da Amministratori Locali, rappresentanti delle associazioni (Carcere e Territorio - Monza, Carcere Aperto…) e da tutte le componenti (Ministero - Prap, Regione, Provincia, Direzione carcere) responsabili del settore carcere in coerenza con la legge 328/2000. L’idea è stata di costruire un testo di riferimento per tutte le Amministrazioni Locali (63 Comuni) che chiarisse quali sono le rispettive competenze e quali possono essere gli interventi che ciascun Comune, o Associazione di Comuni, sono chiamati ad attivare nel rispetto delle leggi in vigore. Abbiamo ritenuto opportuno organizzare l’incontro all’interno del carcere per dare modo a tutti gli invitati di avvicinarsi il più possibile alla realtà del carcere: infatti, per la maggioranza degli Amministratori era la prima volta che ciò avveniva, e devo dire che l’impatto è stato molto importante al fine dell’iniziativa.
Cos’è scaturito dall’incontro e quali obiettivi - progetti ed iniziative - vi siete posti? L’incontro ha avuto esiti positivi. Oltre alla presentazione del documento sono stati individuati subito alcuni interventi che i Comuni si sono impegnati ad attuare, a partire dalla costituzione di un fondo gestito dal Comune di Monza, quale Ente capofila, per attuare progetti relativi al lavoro, alla formazione, all’housing sociale in stretta collaborazione con le Associazioni che già operano nel settore. Un ulteriore risultato è la costituzione di una sede del C.S.S.A. a Monza. A seguito della partecipazione molto numerosa all’assemblea, a cui ha preso parte anche il rappresentante del Ministero nella persona del dott. Giuseppe Magni, consulente particolare del Ministro Castelli, abbiamo ottenuto un finanziamento di 1.800.000 euro per sistemazioni strutturali. Attualmente si è costituito un gruppo di lavoro formato da rappresentanti degli Enti Locali, Associazioni, Cooperative, Direzione Carcere, con la funzione di predisporre i progetti ed attuarli in collaborazione con l’Assessorato ai Servizi Sociali di Monza.
Qual è stata la disponibilità degli altri sindaci della Conferenza verso i problemi del carcere e quali sono le precedenti esperienze di reinserimento andate a buon fine nel vostro territorio? La disponibilità è stata molto buona. Gli interventi dei Sindaci hanno sottolineato la necessità di superare l’attuale stato di abbandono e cercare, a partire dal territorio, di stabilire una costante attenzione ai problemi legati alla detenzione. Attualmente abbiamo in essere progetti di reinserimento che alcuni Comuni hanno attuato sia sul fronte del lavoro che su quello dell’abitazione, anche se queste iniziative risultano sporadiche e quantitativamente del tutto insufficienti. Ovviamente le Amministrazioni più "sensibili" appartengono ai Comuni più importanti: Monza, Sesto S. Giovanni, Cinisello Balsamo, e proprio attraverso il Centro Lavoro di Cinisello Balsamo e Vimercate sono in atto progetti di inserimento lavorativo.
Pensate, e come, di stimolare le aziende ad assumere detenuti ed ex detenuti oppure a portare lavoro all’interno della struttura detentiva? All’iniziativa hanno partecipato anche i rappresentanti dell’Associazione Piccole Industrie, la Confartigianato ed altre organizzazioni. Anche in questo caso ritengo importante che le Amministrazioni locali si rendano parte attiva nel cercare di risolvere tutte le difficoltà (purtroppo inevitabili) che si interpongono alla potenziale attività di lavoro: una su tutte la difficoltà di risoluzione di problemi relativi alla sicurezza per l’uso dei laboratori di lavoro. Credo però che l’interessamento degli Enti Locali possa essere un buon incentivo per risolvere i problemi tecnici, legati alla sicurezza, nonché quelli di carattere burocratico che spesso divengono ostacoli insormontabili.
C’è qualcosa che vorrebbe comunicare ai nostri lettori? Ai vostri lettori non posso che sottolineare l’importanza di tenere sempre alto il grado di attenzione verso i temi della detenzione, di insistere sempre e comunque sulla presenza all’ordine del giorno degli Enti territoriali dei temi riguardanti il carcere, attraverso le molteplici iniziative che si possono realizzare. Si tratta, del resto di applicare le Leggi dello Stato. Da ultimo vorrei fare i complimenti alla vostra pubblicazione che ho letto con estremo interesse.
Sul sito www.ristretti.it è possibile consultare l’elaborato sviluppato dalla Conferenza dei Sindaci della Brianza, avente ad oggetto le "Politiche sociali a favore delle persone detenute e/o sottoposte a misure restrittive della libertà - Linee guida".
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