Vito Ammirabile

 

Fasano è più bella e decorosa di qualche mese fa

 

(Realizzata nel mese di aprile 2003)

 

A cura di Marino Occhipinti

 

Una cittadina della Puglia dove i detenuti fanno la manutenzione di edifici e spazi pubblici, curano il verde, si occupano dell’abbellimento floreale

 

Intervista a Vito Ammirabile, sindaco della città di Fasano

 

Forse il vero passo avanti, sul terreno del reinserimento di detenuti ed ex detenuti, sarebbe che ogni paese, ogni cittadina, ogni comunità anche piccola facessero la loro parte riconoscendo che il carcere è parte della società e assumendo quindi qualche detenuto. Tra l’altro, l’esperienza ci insegna che proprio le piccole comunità, all’inizio forse più diffidenti perché la persona "diversa" si nota subito in luoghi nei quali ci si conosce tutti, alla fine sono quelle che "adottano" le persone in situazione di disagio e le "curano" con particolare attenzione. Ne abbiamo parlato con Vito Ammirabile, sindaco di Fasano che sta esattamente seguendo questa via, affidando la manutenzione e l’abbellimento della sua città a una squadra di detenuti riuniti in una cooperativa.

 

Credo che, da parte delle Istituzioni, ci voglia solo un po’ di buona volontà nella risoluzione dei problemi

 

Sindaco Ammirabile, ci spiega più dettagliatamente l’iniziativa relativa ai lavori di manutenzione che avete affidato alla Cooperativa Airone, che per queste attività impiega ex detenuti?

Innanzitutto le dico che ho molto gradito la sua cortese lettera inviatami a nome delle persone detenute nella Casa di Reclusione di Padova e nell’Istituto Penale Femminile della Giudecca di Venezia. Intanto, ho appreso da lei dell’esistenza di una rassegna stampa nazionale sui temi del carcere: sinceramente non ne ero a conoscenza e la novità mi ha fatto piacere, giacché ha permesso a lei, ed ai suoi compagni degli istituti penitenziari di tutt’Italia, di sapere che qualcosa le Amministrazioni pubbliche possono fare per venire incontro alle esigenze di reintegrazione nel sociale e nel mondo occupazionale di voi detenuti, una volta scontata la pena od in regime di sorvegliati speciali.

Io credo che, da parte delle Istituzioni, ci voglia solo un po’ di buona volontà nella risoluzione dei problemi: l’importante è fissare le priorità dell’agire amministrativo. E per me, quella di dare una mano agli ex detenuti ed ai sorvegliati speciali della mia città, ossia Fasano, è stata una priorità. Per questo è con vivo piacere che vi invio anche la delibera di giunta comunale dell’ottobre scorso con la quale abbiamo affidato i lavori di manutenzione degli edifici e spazi pubblici alla Cooperativa sociale "Airone", composta, per l’appunto, da 24 soci, tra ex detenuti e sorvegliati speciali.

 

Chi è stato l’ideatore del progetto e quali sono i vostri obiettivi?

Avevo inserito questo tipo di idea nel mio programma con il quale mi sono presentato agli elettori a maggio dello scorso anno. Poi, insieme con l’assessore alle Politiche sociali Dino Arnese, abbiamo affinato quel progetto, pensando di spingere un gruppo di ex detenuti e sorvegliati speciali a costituirsi in cooperativa. I nostri obiettivi sono molto semplici, nel senso che speriamo possa derivare, da questa iniziativa, il reale reinserimento socio-lavorativo di tutti i soci della cooperativa.

 

Manutenzione di edifici e spazi pubblici... ripitturate intere recinzioni di scuole, strutture sociali...

 

Concretamente, quali lavori hanno svolto gli ex detenuti?

Tanti e tutti relativi alla manutenzione di edifici e spazi pubblici. Sono state ripitturate intere recinzioni di scuole, strutture sociali come il Centro per la riabilitazione di persone disabili e aiuole degli spartitraffico. Sono stati ripuliti dei canaloni che consentono oggi, dopo anni di inefficienza, il regolare deflusso delle acque piovane e poi sono state interrate cinquemila piantine di fiori (primule e ciclamini) in varie aiuole pubbliche di Fasano e delle sue frazioni.

L’idea dell’abbellimento floreale è stata dell’assessore alle Attività produttive Giuseppe Zaccaria, e qui i lavoratori hanno veramente messo in campo tutta la loro pazienza, la competenza professionale e la dedizione: posizionando con molta attenzione ed in un determinato modo i fiori, è stata creata la scritta "Fasano" e lo stemma civico della nostra città.

 

Quindi siete soddisfatti di come sono stati eseguiti i lavori?

Siamo ancora in corso d’opera ma i lavori fin qui eseguiti hanno pienamente soddisfatto le nostre esigenze: ora Fasano è più bella e decorosa di qualche mese fa, e con l’arrivo della bella stagione le fatiche possono produrre pienamente i loro frutti.

 

La Cooperativa effettua esclusivamente "commesse" per conto del Comune di Fasano?

Le "commesse", come le chiama lei, non possono venire da altri enti, semplicemente perché siamo noi, come Comune, ad affidare lavori di manutenzione. C’è da dire che richiedono l’intervento della Cooperativa diverse scuole per la ripulitura dalle erbacce dei cortili e per la ripitturazione di cancellate e di infissi: i dirigenti scolastici contattano noi oppure direttamente il responsabile tecnico della Cooperativa. Prima invece avevamo molte difficoltà di tipo pratico, come ad esempio trovare il personale disponibile e capace di effettuare questi piccoli lavoretti di manutenzione.

 

Alla luce dei risultati pensate di ripetere l’esperienza, di coinvolgere e sostenere ancora gli ex detenuti?

Abbiamo già deciso di ripetere l’esperienza, tant’è che abbiamo destinato nel Bilancio di previsione 2003, approvato lo scorso 27 marzo, altri 100mila euro per i lavori della Cooperativa "Airone". Non è certamente poco per una realtà come la nostra.

 

Abbiamo anticipato l’appello che il sostituto procuratore della Repubblica Michele Emiliano ha lanciato...

 

Il vostro progetto può essere visto come una mano tesa nei confronti di queste persone, ma soprattutto l’esempio concreto che qualcosa si può fare?

Sicuramente sì. Quello che ci interessa, a prescindere dai risultati, è l’impegno delle persone che stiamo aiutando, e ancor di più il discorso del loro recupero sociale e lavorativo. Come Amministrazione comunale abbiamo voluto dare l’esempio, alla città di Fasano ma non solo, di cosa si può fare per venire incontro alle persone in situazione di forte disagio sociale. In pratica abbiamo anticipato di qualche mese l’appello che il sostituto procuratore della Repubblica Michele Emiliano ha lanciato qualche settimana fa, invitando le pubbliche amministrazioni a fare qualcosa per gli ex detenuti.

 

Quali sono state le "reazioni" ed i commenti della cittadinanza? Hanno intuito il valore dell’iniziativa?

Le "reazioni" sono state tutte molto positive. Non so se la cittadinanza abbia intuito il valore dell’iniziativa, anche perché è ancora presto (sono appena sei mesi e mezzo di effettivo lavoro) per trarre bilanci complessivi, ma è significativo che tanti cittadini si stanno affrettando a segnalare al Comune e al responsabile tecnico della Cooperativa una serie di interventi da attuare per restituire alla città decoro e vivibilità.

 

È la prima iniziativa del genere che come Comune avete realizzato? Quali sono stati, o quali pensa che possano essere, i risultati in termini di reinserimento sociale?

Sì, è la prima iniziativa del genere che si concretizza nel nostro Comune. Del resto, io sono stato eletto sindaco poco più di un anno fa e mi sono insediato ufficialmente il 4 giugno 2002. È ancora presto per valutare i risultati relativi all’inclusione sociale, ma spero davvero, per tutti, che siano positivi.

 

Che genere di sostegno riuscite ad offrire a coloro che terminano la pena, anche nell’ambito lavorativo, così da scongiurare quanto più possibile la recidiva?

Per il momento abbiamo pensato a questo tipo di iniziativa, poi valuteremo eventualmente altre forme di intervento. Quello che posso dire è che da parte nostra c’è tutta la disponibilità ad aiutare chi un tempo ha sbagliato, e lo stiamo dimostrando con fatti concreti.

Proprio nel mese di maggio, peraltro, con delibera di giunta abbiamo approvato una bozza di protocollo d’intesa con il Centro Servizio Sociale Adulti di Lecce, per aprire un giorno al mese uno speciale Sportello Penitenziario a Fasano che funga da segretariato sociale per gli ex detenuti e per tutti coloro che sono sottoposti alla carcerazione domiciliare o ad altre misure alternative. Lo Sportello servirà anche al reinserimento socio-lavorativo delle persone che stanno scontando la loro pena da sorvegliati speciali o ai domiciliari o a coloro che sono sottoposti ad ulteriori misure alternative. Lo Sportello dovrebbe essere inaugurato prima della fine dell’estate.

 

 

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