Fabio Fago

 

Taranto, dove i detenuti si occupano della bonifica

dei siti pubblici di balneazione

 

(Realizzata nel mese di gennaio 2003)

 

A cura di Marino Occhipinti

 

Intervista al dottor Fabio Fago, Assessore alle Risorse del Mare del Comune di Taranto

 

Dottor Fago, come si è sviluppato il progetto relativo all’assunzione, seppur a tempo determinato, dei 15 detenuti della Casa Circondariale di Taranto nell’ambito degli interventi di bonifica straordinaria?

L’iniziativa, che è già al secondo anno, è nata nel 2001. L’Assessorato alle Risorse del Mare, che io dirigo, ha programmato un’attività di tutela dei siti pubblici di balneazione attraverso la bonifica straordinaria degli stessi ed un programma di manutenzione durante l’intera stagione estiva. L’attività nel suo complesso è stata affidata per l’esecuzione materiale ad una Società per Azioni, che è la Taranto Servizi Spa, di cui il Comune di Taranto rappresenta il socio di maggioranza, mentre sul piano della programmazione e del controllo tecnico ed amministrativo l’intervento è stato gestito dallo stesso Assessorato alle Risorse del Mare.

Attraverso un accordo tra la Taranto Servizi - quindi il Comune di Taranto - e il Tribunale di Sorveglianza di questa città, nella persona del dottor Augusto Bruschi, si è quindi dato corso ad un programma d’impiego di un significativo numero di ristretti della locale Casa Circondariale ad integrazione del personale stabilmente occupato.

Ho patrocinato l’iniziativa sollecitando peraltro anche le altre realtà del territorio a ripetere l’esperienza, ad impegnarsi in progetti analoghi, perché è certamente necessario il contributo di tutta la realtà esterna al carcere, soprattutto per evitare l’esclusione che vivono quotidianamente i detenuti.

 

C’è una caratteristica in particolare, di questo progetto, della quale va fiero?

Un elemento di particolare distinzione dell’iniziativa consiste nel fatto che, per la prima volta sul territorio, si è proceduto alla regolare assunzione, seppur a tempo determinato, dei ristretti, mentre in precedenza altre iniziative avevano avuto solo finalità formativa e di integrazione nel tessuto sociale dei detenuti. In questa occasione, invece, si è proceduto ad un regolare reclutamento che, nel primo anno, ha interessato almeno 90 persone recluse, che così hanno potuto effettuare una regolare attività lavorativa a rotazione suddivisa in circa 30 giorni ciascuno.

 

Qual è stato il periodo lavorativo e com’è stata curata l’organizzazione tecnica?

Il periodo di interesse è quello che va da giugno a settembre compreso, quindi sostanzialmente la cosiddetta stagione balneare. L’attività si è svolta in piena integrazione con i lavoratori stabili della Società e nel massimo rispetto della privacy e della dignità umana. Gli interessati sono stati prelevati dai mezzi della Taranto Servizi e hanno operato, come tutti gli altri addetti, sotto il controllo operativo dei responsabili della ditta stessa.

 

Con quali mansioni sono stati assunti?

L’attività svolta ha riguardato essenzialmente la pulizia delle spiagge effettuata con metodologia avanzata, ovvero con l’utilizzo di mezzi meccanici, impiego di prodotti specifici, raccolta differenziata dei rifiuti.

 

Con quali criteri, e da chi, sono stati selezionati i detenuti?

Il reclutamento è avvenuto su indicazione del Tribunale di Sorveglianza di Taranto, e sono stati impiegati sia ristretti sia soggetti sottoposti ad arresti domiciliari.

 

Qual è stata indicativamente la loro retribuzione?

L’inquadramento normativo ed economico è quello previsto per i contratti a tempo determinato. Mediamente ciascun addetto ha guadagnato, nel periodo relativo ai 30 giorni lavorati, circa 850 Euro, 1.600.000 delle vecchie lire, che corrispondono alla paga sindacale, oltre ai contributi ed agli assegni familiari.

 

Avete riscontrato problemi, ed eventualmente di quale genere?

Non si sono presentate particolari problematiche, neppure relative allo specifico status dei ristretti. La sua descrizione ci ha fornito un quadro assai positivo.

 

Pensate di riprogrammare la stessa metodologia anche per il futuro?

L’esperienza nel suo complesso, per il 2001 come per il 2002, può ritenersi assolutamente soddisfacente sia per i risultati operativi sia per la soddisfazione degli interessati. Anche per questi motivi è ipotizzabile che l’esperienza prosegua nel tempo.

 

 

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