Vincenzo Palmieri

 

Vincenzo Palmieri

 

Intanto voglio portare i saluti di Massimo Barra che sostituisco, essendo all’estero per rappresentare la Croce Rossa sulle problematiche riguardanti l’aids, un tema sul quale si è molto abbassato il livello di vigilanza, soprattutto in Italia, come confermano gli ultimi dati dell’Istituto Superiore della Sanità.

Villa Maraini ha dimostrato negli anni - come tante altre strutture - quanto la nostra sia una funzione pubblica, al di là dell’essere dipendenti pubblici o meno. Ho scoperto poco tempo fa che, come esecutore di un progetto finanziato da fondi pubblici, posso essere equiparato ad un pubblico ufficiale nell’esercizio delle funzioni. Credo che questa responsabilità debba farci riflettere sui compiti che i nostri servizi svolgono quotidianamente. Oggi ci sono stati dati molti stimoli rispetto alla collaborazione dei servizi pubblici e privati, non vorrei che questo discorso si appiattisca troppo sulla funzione soprattutto sanitaria dei servizi pubblici e sulla funzione riabilitativa, psicosociale dei servizi accreditati del privato sociale. Credo anche a quello che diceva Clerici: è importante allargare l’orizzonte non soltanto in termini di servizi pubblici, come testimoniato anche da Consoli rispetto alle strutture terapeutiche dei servizi pubblici, ma riconoscendo anche il lavoro di alcune stll1tture del privato sociale accreditato in campo sanitario. Faccio un esempio: nel ‘92 iniziarono le esperienze dell’unità di strada: la LILA di Mlilano e Villa Maraini a Roma. Nel ‘95 ci fu, organizzato dalla LIL, il primo convegno su quella esperienza e attraverso la nostra testimonianza di lavoro si avviò una riflessione sul ruolo del medico all’interno dell’unità di strada, importante proprio per gli interventi sull’overdose.

Nel documento di Strada Facendo, di cui pure condividiamo molte parti, c’è un punto su cui vogliamo fermarci e dire la nostra, sul fatto che la certificazione di tossicodipendenza possa essere redatta anche da un servizio autorizzato e non accreditato. Credo che l’importanza dell’accesso diretto delle persone ai servizi sia per noi scontata, cosi come - oltre al diritto della salute - il diritto della scelta della cura e del medico non soltanto per i cittadini "normali" ma anche dei cittadini tossicodipendenti. Credo sia importante garantire determinati servizi, determinate operazioni, come quella della certificazione: se un servizio del privato sociale accreditato dimostra di lavorare con caratteristiche scientifiche, professionali, attraverso figure professionali, parametri chiari, controllabili, non vedo perché non possa certificare uno stato di tossicodipendenza, soprattutto di quelle persone che i servizi pubblici non conoscono e che invece il privato incontra giornalmente.

E giornalmente, purtroppo, molti di loro sono costretti a rientrare in carcere, proprio perché mancano di questa certificazione e non possono usufruire di benefici di legge. Ci sono problemi che non possono essere affrontati da un punto di vista ideologico, ma con una visione pragmatica, scientifica e controllabile: su questo noi ci sentiamo di dare la nostra partecipazione e il nostro contributo, ripeto, senza prese di posizione preconcette o ideologiche. L’ultimo stimolo che vorrei portare riguarda la programmazione. Si è parlato molto di programmazione, di quanto sia importante la concertazione e la collaborazione tra servizi pubblici e privati. vorrei portare a riguardo un esempio negativo. La Regione Lazio ha programmato una serie di progetti da finanziare insieme con l’Osservatorio epidemiologico regionale e gli uffici dell’Assessorato, e poi ha convocato i servizi pubblici e privati per concertare questo tipo di programmazione. Ebbene, alla struttura venivano concessi due giorni per portare il loro contributo. Ma io mi chiedo: che contributo si può dare in due giorni a una bozza già pronta? Il risultato di questa grande programmazione è che la Commissione regionale istituita ha analizzato i progetti arrivati e molte aree tra quelle programmate sono rimaste scoperte perché nessun progetto era stato presentato dai servizi pubblici o privati. Questo è un esempio di come non deve essere fatta la progettazione, perché non coincide con le esigenze dei territori, della regione e delle persone a cui dovrebbe servire.

 

 

 

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