Il lavoro pRecluso

 

Dott. Matteo Rizzo Cooperativa Solidarietà

 

 

Salve, come ha già detto Lara Scrittori sono Matteo Rizzo e mi occupo dell’Area Sociale della Cooperativa Solidarietà, è una grossa cooperativa per cui è nata anche l’esigenza di un gruppo di persone, uno Staff che si occupasse specificatamente degli inserimenti lavorativi dei soggetti svantaggiati. Cercherò di essere sintetico però vorrei anche dare una panoramica generale. I soggetti svantaggiati inseriti in cooperativa sono circa 182 al 30 novembre, principalmente lavoriamo con soggetti tossicodipendenti, senza escludere comunque un numero consistente di soggetti consumatori di sostanze che presentano anche problematiche di ordine penale, dunque in misura alternativa. In effetti, come possiamo vedere che dai lucidi, i pregiudicati tossicodipendenti sono 36 attualmente in carico alla nostra cooperativa con il valore più alto, 66 i tossicodipendenti compresi gli alcoldipendenti non pregiudicati. Pregiudicati non tossicodipendenti 39, nel mio termine pregiudicati ho incluso tutte le misure alternative comprese anche l’obbligo di firma e l’obbligo di domicilio e chiaramente detenzioni domiciliari ed anche le misure cautelari come gli arresti domiciliari, affidamenti in prova, semilibertà e gli art.21. Esattamente dal 2000 abbiamo in carico 18 detenuti di cui 11 semiliberi, 2 si sono dimessi avendo terminatola pena dunque con un percorso lavorativo all’interno della cooperativa Chiaramente sono tutti e due extracomunitari dunque anche per motivi legali legati al permesso di soggiorno, sono andati via dall’Italia, i restanti lavorano presso la nostra cooperativa da tempi anche non brevi. 11 semiliberi, 2 in art.21, mi sembrava importante specificare come due soci che lavorano attualmente in cooperativa sono entrati da noi in art.21, hanno proseguito il loro percorso in cooperativa in regime di semilibertà e attualmente usufruiscono chi di un affidamento in prova e chi ha una sospensione della misura per motivi medici tra l’altro ricoprendo all’interno anche dei ruoli che hanno una loro efficacia e funzionalità nei gruppi di lavoro. Eroghiamo servizi di pulizie principalmente dunque abbiamo delle squadre che lavorano in ambienti ospedalieri. Nel 2002 abbiamo inserito in cooperativa 9 detenuti, 1 art.21 e 8 in regime di semilibertà, i restanti fanno riferimento ai 2/3 anni precedenti. Come diceva l’Avv.to Pinelli al di là di tutti i lucidi mi sembrava importante, credo faremo fatica a vederli tutti in dettaglio, confrontando un po’ le valutazioni che facciamo rispetto ai soggetti in disagio, sicuramente coloro che entrano nella categoria pregiudicati non tossicodipendenti, seguiti successivamente dai pregiudicati con problemi di abuso di sostanze, sono sicuramente coloro che ci danno dei risultati migliori. Intendo dire questo sotto diversi punti di vista e da una valutazione complessiva che nasce da una serie di valutazioni su più variabili. Chiaramente tra le variabili, nel lavoro che abbiamo fatto nell’anno precedente, ci sembravano fondamentali gli aspetti relativi alla socialità visto che se parliamo di progetti di inserimento lavorativo, progetti individualizzati, l’aspetto risocializzante è un aspetto fondamentale legato alla stabilità emotiva, alla capacità relazionale ed anche alla cura della persona. Noi eroghiamo servizi di pulizia nell’ambito ospedaliero per cui la cura della persona è anche uno degli aspetti fondamentali che troviamo principalmente verso sinistra del lucido, quindi con una valutazione insufficiente nei soggetti tossicodipendenti soprattutto in fase di ricaduta. Comunque andando ad analizzare tutte le variabili abbiamo dei risultati interessanti, avremmo bisogno di molto più tempo per vederli con calma. La valutazione che avviene su tre livelli, insufficiente, sufficiente, buono è una valutazione mensile che coinvolge i coordinatori di squadra con i coordinatori d’area, con la supervisione dell’ufficio sociale, questa tiene conto soprattutto del rispetto delle regole e dei ruoli, del numero delle assenze, delle capacità lavorative vere e proprie che chiaramente hanno una loro importanza, una valutazione relativa alla responsabilità, all’affidabilità di insieme della persona. Chiaramente abbiamo degli ambienti di lavoro dove l’attività lavorativa si presta singolarmente, altri ambienti dove si lavora in gruppo quindi è importante valutare per noi, nel percorso lavorativo del singolo soggetto, le capacità che ha dimostrato anche per poter offrire eventuali altre possibilità. Come dicevo prima noi abbiamo riscontrato dei risultati migliori ed una maggiore affidabilità per tutti quei soggetti che rientrano nella categoria dei pregiudicati. Sicuramente la misura alternativa è di per sé costrittiva per cui sicuramente se andiamo a vedere la variabile numero di assenze abbiamo 0% come valutazione insufficiente e negativa sul numero di assenze, perché per puntualità, rispetto delle regole i semiliberi e gli art.21 sono coloro che hanno presentato i valori più alti e le migliori valutazioni. Adesso faccio riferimento al campione di 8 soggetti semiliberi proprio in art.21. Valutazione globale complessiva, la valutazione che nasce chiaramente dalla scrematura di tutte le singole variabili è insufficiente per un 14,63%, dunque vuol dire che 2 soggetti su 15 ci creano difficoltà in ambito lavorativo, avremmo delle difficoltà a farli lavorare da soli senza l’affiancamento ed il sostegno, senza il lavoro di gruppo che chiaramente può attenuare le difficoltà di una singola persona. Il 31,7% ha una valutazione sufficiente, il 53% buona ed è il valore più alto di tutte le categorie di cui ci occupiamo in cooperativa, cioè considerando soggetti psichiatrici, invalidi e tossicodipendenti. I tossicodipendenti in misura alternativa ci portano comunque a valutazioni positive. Abbiamo diviso anche la categoria tra semiliberi con problematiche legate all’abuso di sostanze e quindi seguiti anche dal Dipartimento per le Dipendenze, sarebbe il TP, PR sarebbe l’art.21 che non ha mai presentato problemi di tossicodipendenza. Non ci sono delle differenze significative pur considerando che il campione è piccolo, chiaramente è un indagine che comunque può darci delle indicazioni. Anche in questo caso la valutazione insufficiente è il 17%, un 12%, magari nel caso di tossicodipendenti pregiudicati si concentra su una valutazione migliore rispetto al pregiudicato non tossicodipendente. Considerando i numeri non ci sono da fare delle grosse considerazioni, sono un po’ dei segnali, degli indici che possono aiutarci a farci prendere in carico dei soggetti in un modo piuttosto che in un altro. Abbiamo lavorato un po’ sulle singole variabili ed abbiamo trovato dei soggetti con una valutazione complessiva che ci rendiamo conto comunque è positiva per coloro che sono in regime di semilibertà ed art.21 e comunque positiva di gran lunga anche per i detenuti domiciliari e per gli affidati in prova. Un 12% presenta sulla stabilità emotiva un valore negativo, stabilità emotiva, sbalzi di umore, anche scatti aggressivi, abbiamo alcuni che magari emotivamente sarebbero anche disturbati ma sono stabili, per cui vanno sul sufficiente e non creano problemi nel gruppo. Sulle capacità relazionali abbiamo un 12% con delle difficoltà relazionali nel gruppo di lavoro, un 2% con valutazione negativa sulla cura della persona, rispetto a regole e ruoli un 20% stranamente, per quanto ci sia puntualità e non ci siano delle assenze. Abbiamo nei primi due mesi delle difficoltà nel far rispettare regole e ruoli, però questi soggetti a distanza di sei mesi hanno le valutazioni più alte in positivo rispetto a tutte le altre categorie, per cui inizialmente presentano una difficoltà a integrarsi nei gruppi di lavoro ed a rispettare delle regole anche basilari, ma a distanza di sei mesi il valore dei pregiudicati è quello più alto.

 

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