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Giornata di studi "Carcere: salviamo gli affetti" L’affettività e le relazioni famigliari nella vita delle persone detenute (La giornata di studi si è tenuta il 10 maggio 2002 nella Casa di Reclusione di Padova) Luciano Bonafini (Detenuto nella Casa di Reclusione di Padova)
Sono detenuto da parecchi anni. Da quello che ho sentito anche adesso, mi sembra che si faccia un po’ di retorica, che non ha niente a che vedere con l’affettività all’interno del carcere. In questo contesto l’affettività non esiste. L’affettività all’interno del carcere è un problema grosso e molto sentito da noi detenuti, non solo a livello familiare, per chi ha la famiglia lontana, ma anche a livello umano. Noi siamo castrati, cioè non abbiamo una sola pena da scontare, abbiamo cento pene da scontare. Soffriamo per la carenza affettiva, per la famiglia lontana, per le vessazioni di qualcuno a cui fa comodo vessare. Non so se ve ne rendete conto. Voi uscirete fuori di qui, ma i problemi restano sempre all’interno del carcere. Cioè, dopo aver ascoltato tante belle parole, alla fine del convegno cosa farete? Niente. Non ho altro da dire.
Giovanni Anversa
Dopo quello che ha detto l’amico, mi è venuto in mente il convegno sulla sessualità in carcere parodiato dagli amici di San Vittore nel film che abbiamo visto prima.
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