Le lungaggini sono ingiustizie

 

Luigi Pagano, direttore di S. Vittore: lungaggini denegata giustizia

 

Ansa, 6 maggio 2004

 

Il direttore del carcere milanese di San Vittore, Luigi Pagano, ha posto oggi l’accento sulle lungaggini che caratterizzano le procedure del Tribunale di Sorveglianza, a causa "dell’enorme lavoro" a carico della magistratura. Lungaggini che, a suo avviso, si traducono in "denegata giustizia che ha per vittima solo una persona: il detenuto".

"Le persone detenute subiscono lunghe attese per avere una risposta dalla magistratura di sorveglianza a causa dell’enorme carico di lavoro che ha la magistratura - ha detto Pagano in un’intervista alla trasmissione Radio Carcere, in onda su Radio Radicale che ne ha diffuso una sintesi -.

Oggi, per esempio, accade che anche la richiesta più semplice che può fare un detenuto, come la liberazione anticipata, intervenga addirittura successivamente alla scarcerazione. Ovvero capita che il magistrato di Sorveglianza conceda la liberazione anticipata quando il detenuto è già libero per fine pena".

"Tutto questo ha aggiunto Pagano - si traduce in denegata giustizia che ha come vittima solo una persona: il detenuto, ovvero colui che ha il diritto che siano esaminate le sue richieste e che invece spesso non ottiene neanche una risposta dalla magistratura di sorveglianza".

"Oggi - ha concluso il direttore di san Vittore -, ci troviamo con un ottimo panorama normativo che riguarda le misure alternative al carcere, ma ci troviamo anche in una sistematica impossibilità a garantire i diritti dei detenuti".

 

 

 

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