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Ottanta milioni per i detenuti che il ministro tiene in frigo
L’Unità, 5 febbraio 2003
Le carceri scoppiano, le condizioni dei detenuti sono sempre più precarie, ma lo Stato ha 80 milioni di euro da utilizzare per porre rimedio alla situazione che giacciono in utilizzati nella Cassa delle ammende. Sono i soldi che provengono dalle ammende e dalle multe a seguito di una sentenza di condanna, oppure dove si convogliano tutti i beni, mobili ed immobili confiscati alla criminalità. In base ad una legge voluta dal centrosinistra, la 230 del 30 giugno 2000, questi soldi dovrebbero essere spesi in favore dei detenuti e delle loro famiglie, che vivono in condizioni di povertà o di degrado e per il reinserimento degli ex detenuti nella società. Ma la legge non viene applicata, perché il governo Berlusconi è troppo impegnato a varare leggi sulla Giustizia pro-premier e della gente comune non si occupa. A questo scandalo la trasmissione Radio Carcere, condotta su Radio Radicale da Riccardo Arena, ha già dedicato tre puntate, l'ultima martedì sera, facendo emergere la chiara responsabilità del ministro della Giustizia, il leghista Roberto Castelli, visto che la Cassa dipende dal Dap (Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria). Non solo il ministro non si occupa della vicenda, ma nel maggio del 2003, rispondendo ad una interrogazione del senatore di Forza Italia Antonio Del Pennino, aveva dichiarato che prima mancava il regolamento della Cassa, ma che era stato ormai approvato e quindi i soldi sarebbero stati utilizzati. Una clamorosa bugia, smentita dallo stesso Dap per bocca del dottor Turrini. E infatti ancora oggi gli 80 milioni di euro non si sono mossi da dove stavano. Le responsabilità di Castelli sono state denunciate a Radio Radicale anche dal parlamentare dei Ds Franco Carboni, della Commissione Giustizia della Camera, e dal presidente della stessa Commissione Gaetano Pecorella. "C'è una responsabilità politica gravissima e fortissima del ministro Castelli, ha detto Carboni. Non è ammissibile che vi siano 80 milioni di euro nella Cassa delle ammende e che questi soldi non siano stati utilizzati in 4 anni perché non riescono a fare un regolamento. "Il ministro Castelli non si occupa delle carceri anzi se ne occupa solo per andare in vacanza a nella colonia di Is Arenas. Il ministro non si cura delle sofferenze presenti all'interno delle carceri". Carboni ha annunciato che presenterà un'interrogazione parlamentare per chiedere a Castelli una risposta. "Il ministro ha il dovere di far funzionare la Cassa delle ammende - ha sottolineato il parlamentare Ds - e deve spendere questi 80 milioni di euro per ripristinare la legalità nelle carceri". Anche Pecorella trova "incredibile che questi soldi non vengono utilizzati per i detenuti poveri e le loro famiglie, così come prescrive la legge. Mi domando perché - ha detto Pecorella - il ministero non intervenga subito".
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