Si
costituisce Conferenza
Volontariato Giustizia Abruzzo e Molise
Redattore
sociale, 16 febbraio 2004
Sarà
costituita il prossimo 16 marzo l’ultima "Conferenza regionale
volontariato giustizia", voluta dalla Conferenza nazionale (Cnvg)
presieduta da Livio Ferrari. Si allarga e diventa sempre più capillare sul
territorio, quindi, la presenza delle Conferenze regionali, ormai formate in
tutte le singole regioni e in Abruzzo-Molise, Basilicata-Campania, Val d’Aosta-Piemonte.
Proprio oggi si svolgerà a Potenza un incontro per verificare la possibilità
che la Basilicata si stacchi dalla Campania per formare una propria Conferenza
regionale.
Quali
sono i punti salienti dei programmi avviati dalle Conferenze regionali
volontariato giustizia?
"Si tratta di programmi ricchi e intensi di attività che ruotano
nell’ambito della promozione di una cultura della legalità e della giustizia;
non si affrontano soltanto i problemi del carcere, ma anche dei diritti, ad
esempio il fenomeno della tratta".
Può
segnalare qualche esperienza particolarmente significativa partita in ambito
regionale?
"In Veneto, ad esempio, sarà siglato a breve un protocollo d’intesa tra
la Conferenza regionale e l’Amministrazione penitenziaria, che riguarderà
adulti e minori. Un accordo reso possibile dal coinvolgimento del Provveditorato
regionale delle carceri, un tavolo in cui sono presenti tutti i direttori dei
penitenziari regionali insieme alle associazioni membre della Conferenza
regionale, per un confronto costante sulle politiche penitenziarie. Si tratta
della prima esperienza del genere in Italia: un esempio da promuovere anche in
altre regioni per affrontare tematiche collegate al rapporto tra istituzione e
volontariato. In particolare, il protocollo ufficializzerà una serie di
iniziative e cementerà la collaborazione avviata di fatto già da un
anno".
E
progetti in via di attuazione?
"Stanno partendo due progetti sperimentali rivolti ai giovani adulti tra i
18 e i 25 anni, presso le carceri di Laureana di Borrello (Reggio Calabria) e
Massa Marittima. Le iniziative previste si avvicinano di più al trattamento dei
minorenni, privilegiando quindi attività di formazione scolastica e lavorativa,
oltre a una maggiore apertura degli istituti".
Chi
può aderire alle Conferenze regionali?
"Le associazioni: la Cnvg promuove lo spirito del volontariato organizzato,
formato, cosciente e di qualità. La Conferenza nazionale si muove cercando di
coinvolgere la base nelle elaborazioni politiche e culturali, coordinando e
creare un dibattito, una discussione, una coscienza comune. È un grande lavoro
di rete, dalla quale saranno rimaste fuori il 10% delle associazioni del
settore; è una scommessa mettere insieme organizzazioni con culture molto
diverse – dall’Associazione papa Giovanni XXIII ad Arci Ora d’aria, per
fare solo un esempio -, ma constatiamo una grande compattezza, una volontà di
collaborare insieme e di impegnarsi sul territorio. In Calabria c’è un tavolo
che raccoglie praticamente tutte le associazioni del settore; l’unica regione
un po’ indietro nelle adesioni è l’Emilia Romagna".
A
livello nazionale, qual è oggi il rapporto della Conferenza nazionale con le
istituzioni?
"Il dialogo con le istituzioni sta segnando il passo a livello nazionale,
mentre procede nelle periferie e nelle regioni, con gli enti locali e con il
Dipartimento Amministrazione Penitenziaria: con loro la collaborazione non si è
mai interrotta. Invece percepiamo una grande distanza con il ministero della
Giustizia e non abbiamo nessun contatto con il ministero della Sanità, in cui
in passato eravamo presenti in una commissione. Presso il ministero del Welfare,
invece, facciamo parte dell’Osservatorio nazionale del volontariato".