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Il supercarcere apre ai bambini
Il Messaggero, 19 aprile 2004
Il supercarcere apre ai bambini. Alunni delle elementari e detenuti insieme per un spettacolo teatrale
Il carcere "duro" di Preturo aprirà le sue porte ai bambini. Non si tratta della realizzazione di una nuova ala dove rinchiudere i minorenni ma di una iniziativa unica in Italia, portata avanti con grande caparbietà dal responsabile dell’area pedagogica del carcere "Costarelle", Antonio De Rossi, dal direttore dello stesso istituto Tullio Scarsella e dal direttore della Compagnia teatrale "L’Uovo", Antonio Massena. Si chiama infatti "Un violino di nome Pierino", lo spettacolo teatrale, firmato da Maria Cristina Giambruno, con la regia di Alessandro Sevi con la scenografia di Donatella Giagnacovo e musiche di Sergej Prokofiev che vedrà per la prima volta la partecipazione, a fine mese, di 80 bambini della scuola elementare di Pettino e di 40 detenuti presso la sala teatro del carcere di Preturo. "Si tratta di una manifestazione alla quale sia io che il direttore del carcere e lo stesso Massena abbiano sempre creduto- ha detto De Rossi- per avvicinare il carcere alla città perché la detenzione e la riabilitazione sono problemi non legati alla sola struttura carceraria ma all’intera città. Lo spettacolo riveste sia l’aspetto pedagogico-educativo per i bambini ma anche quello riabilitativo per i detenuti". I bambini prima dello spettacolo verranno accompagnati da Antonio De Rossi e dal direttore Tullio Scarsella in una visita all’interno dell’istituto per far capire il concetto di reato, di pena ma soprattutto quello riabilitativo. Parole di compiacimento per la realizzazione del progetto educativo sono state espresse con una nota anche dal capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria in Italia, Giovanni Tinebra. Massena, dal canto, ha suo evidenziato come la collaborazione de L’Uovo con il carcere va avanti fin dal 1990 e che ha portato fino ad oggi alla produzione di due libri e due filmati più vari spettacoli in Italia nei quali per la prima volta sono stati portati sulla scena detenuti assunti come attori professionisti. "Molti sono stati i frutti fino ad oggi raccolti- ha detto Massena- la collaborazione con il carcere andrà avanti, anche noi crediamo nell’aspetto pedagogico che esso rappresenta; si tratta di una scommessa che noi vogliamo vincere e per questo stiamo lavorando con De Rossi e con Scarsella sulla realizzazione di spettacoli teatrali con attori professionisti e detenuti all’interno dello stesso istituto penitenziario".
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