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Centro per ex-detenuti, è polemica a Forlì
Corriere Romagna, 19 novembre 2003
Gli abitanti di Villa Rotta si oppongono con fermezza alla costituzione di un centro per ex-detenuti, che dovrebbe sorgere all’interno dei locali della rinnovata chiesa del piccolo paese dislocato nella campagna adiacente a Carpinello. Durante l’assemblea pubblica svoltasi lunedì sera - alla presenza dei rappresentanti del Comitato di quartiere, della Circoscrizione 4, del parroco don Lino, di Stefano Bondi della Compagnia delle opere (associazione promotrice del progetto) e dell’assessore allo sport Giovanni Bucci (che sostituiva quello alle politiche sociali Loretta Bertozzi) - il rifiuto, espresso in realtà solo da un manipolo di abitanti, è emerso con fin troppa veemenza sfociando in momenti di rabbia forse eccessiva. Il furore e l’irriverenza di alcuni presenti sono scoppiati quando il sacerdote Alfonso Andrini, conosciuto come don Lino, ha affermato di "non essere tenuto a consultare il quartiere" e, di fatto, i locali sono proprietà privata della Curia. La risposta dei presenti è stata dura. "Ci hanno preso in giro è già tutto deciso da forti interessi personali - ha gridato qualcuno particolarmente furente - Villa Rotta è un paese tranquillo da quarant’anni, perché volete venire a stravolgerlo proprio ora?". Alessandro Mucinelli di Alleanza nazionale non si è detto dello stesso parere. "Questa non è un’isola felice: ci sono problemi seri e reali come ad esempio la sicurezza di un paese che d’estate subisce un furto ogni sera". Sulla questione della sicurezza a Villa Rotta, più volte messo in primo piano dal Comitato, è intervenuto il consigliere di quartiere Aureliano Ronchi. "C’è un problema di coordinamento delle forze dell’ordine; è stato istituito il vigile di quartiere, ma a Villa Rotta dove si trova, chi lo conosce?". "Mi stupisco che l’amministrazione comunale non prenda alcuna posizione sulla vicenda", ha aggiunto Yuri Urbini, della Lega Nord. Al termine della serata le due parti sono rimaste distanti anni luce, nonostante l’apertura della parrocchia verso una consultazione referendaria. L’aspetto più rilevante della serata resta comunque la sentita partecipazione della cittadinanza di una comunità, quella di Carpinello e Villa Rotta, bramosa di uscire da quella sensazione di emarginazione che avverte da tempo.
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