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Casini scrive ai detenuti: le forze politiche decidano sull’indulto
Corriere della Sera, 6 luglio 2003
Quattro suicidi in cella, a Roma, negli ultimi due mesi, l’ultimo l’altra notte a Regina Coeli. I fondi che starebbero per finire, le carceri in difficoltà persino sulle forniture dei medicinali. Un trend di sovraffollamento che non accenna a decrescere. Infine la Camera: che in commissione Giustizia ha appena ripristinato il testo originario dell’indultino, modificando l’accordo approvato al Senato, producendo il rischio di un ping-pong senza fine fra i due rami del Parlamento. Bastano e avanzano questi motivi per ispirare al presidente della Camera una lettera aperta ai detenuti italiani. Pier Ferdinando Casini l’ha scritta rispondendo a molti di loro, a decine di richieste arrivate sul suo tavolo nelle ultime settimane. Da Cuneo gli hanno chiesto "di ridare fiducia a chi si sente smarrito quando si parla di istituzioni". A Sollicciano sono convinti che "il silenzio sta distruggendo la maggioranza della popolazione dei detenuti", che "le carceri sono una polveriera". Dal carcere di Brescia segnalano situazioni psicofisiche paragonabili a quelle degli animali maltrattati. Da San Vittore comunicano che alcune "dinamiche possano diventare incontrollabili in un contesto che già ha superato ogni limite". Anche per tutto questo Casini esprime l’auspicio che "le forze politiche si assumano la responsabilità di una decisione definitiva" su un atto di clemenza a favore dei detenuti. A febbraio la Camera aveva votato una sospensione degli ultimi tre anni di pena (indultino), la settimana scorsa il Senato ha portato a un anno "lo sconto" di pena, ora alla Camera si vorrebbe tornare alla versione allargata. Un’incertezza che rischia di protrarsi senza alcuna conclusione certa. Nella sua lettera Casini spiega che "le valutazioni di contenuto sono rimesse all’autonomia dei gruppi parlamentari". Ricorda che "il 13 dicembre 2002, in occasione della visita al carcere di San Vittore ho assunto l’impegno a far sì che la Camera prendesse una decisione su questo tema. E quell’impegno fu onorato". Annuncia che la discussione in Aula, alla Camera, inizierà a partire da domani, lunedì 7 luglio. "In ragione delle mie funzioni istituzionali - aggiunge Casini - non posso darvi alcuna assicurazione sul merito del provvedimento‚ le valutazioni di contenuto sono rimesse esclusivamente alla autonomia delle forze politiche. Ritengo tuttavia di poter dire che il legislatore non si è dimostrato insensibile. La questione dei provvedimenti di clemenza è stata costantemente alla attenzione del dibattito parlamentare". Quindi, quello che suona come un appello: "Auspico che le forze politiche si assumano la responsabilità di una decisione definitiva".
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