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Il Comitato Carcere e Territorio di Monza e Brianza
Il carcere e le comunità locali
Documento dell’Assemblea dei Sindaci Asl 3 - 26 settembre 2003
L’Assemblea dei Sindaci dell’Azienda Sanitaria Locale della provincia di Milano 3, riunitasi il 26 settembre presso la Casa Circondariale di Monza, in via Sanquirico, dopo avere preso visione del documento proposto dal Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci ed aver ascoltato i direttori del carcere e del C.S.S.A., il consulente particolare del Ministro di Giustizia ed alcuni responsabili del cooperativismo sociale e del volontariato, riconoscendo l’urgenza di un impegno morale e politico per superare la situazione di disfunzionalità e di tormento esistenziale che rafforza l’emarginazione, ritenendo altresì che sia necessario interrompere il nesso tra reclusione ed esclusione con interventi di inclusione sociale di cui debba farsi carico la comunità locale con uno spirito collaborativo e responsabile, assume i seguenti impegni:
Il carcere come un pezzo della città
Questa iniziativa ha origine dalle indicazioni che all’interno della legge 328 già indicavano percorsi di collaborazione tra gli enti e il territorio organizzato in ! distretti socio-sanitari. Su sollecitazione dell’associazione Carcere e Territorio il Tavolo Interdistrettuale (che raccoglie i presidenti e i direttori di piano dei singoli distretti) abbiamo affrontato il tema della detenzione e dei rapporti tra la casa circondariale di Monza e il territorio. Devo subito dire che c’è stata la adesione e la partecipazione di tutti gli ambiti di responsabilità legati al tema. Dopo alcuni mesi di lavoro ecco prodotto un documento che ha lo scopo di dare indicazioni, orientare eventuali scelte che I ciascun distretto potrà attivare e rispondere così alla progettualità. Gli obiettivi sono perciò di introdurre all’interno dei P.d.Z. la tematica legata al carcere, e mantenere viva e costante la tematica carceraria (segno di poca civiltà carcere come tema estivo)
Politiche sociali a favore delle persone detenute e/o sottoposte a misure restrittive della libertà
Linee guida
Il presente documento intende favorire le politiche sociali a favore delle persone detenute e lo sottoposte a misure restrittive della libertà residenti o domiciliate nei comuni della Asl Provincia di Milano 3, secondo le indicazioni metodologiche, le finalità e gli obiettivi della Legge 328/00 e del Piano Sociale Nazionale. È rimandata alla programmazione locale dei Piani di Zona la scelta e la definizione delle specifiche azioni sulle aree indicate dal documento e agli enti coinvolti (P.R.A.P.; C.S.S.A.; Provincia di Milano; Direzione Casa Circondariale di Monza) la piena partecipazione alle medesime attraverso la sottoscrizione dell’Accordo di Programma previsto dalla legislazione in materia. L’auspicio è di agevolare il lavoro programmatorio dei P.d.Z. nell’affrontare una problematicità complessa (l’esecuzione penale) sollecitata, oltre che dalla legge di riforma sociale, dalla presenza sul territorio della Casa Circondariale di Monza. L ‘impegno che si richiede alle agenzie coinvolte consiste nel favorire ogni possibile coordinamento interistituzionale, per stabilire buone prassi a favore di una popolazione a rischio di esclusione sociale, nella responsabilità di garantire loro i diritti di cittadinanza offerti alla generalità della popolazione. Tutto ciò sarà possibile se gli Amministratori Pubblici locali, provinciali, regionali e della Direzione della Casa circondariale, con il concorso della società civile organizzata, promuoveranno iniziative e azioni allo scopo finalizzate, assegnando le necessarie risorse economiche, professionali e organizzative, senza le quali gli intenti non possono tradursi in azioni.
Quadro istituzionale e normativo di riferimento
Il quadro istituzionale e normativo di riferimento nazionale e regionale orienta e inquadra l’ambito operativo delle politiche sociali nell’area della detenzione. Questo documento, sinteticamente richiama i contenuti del quadro normativo che indica le titolarità, le azioni attivate o attivabili, descritte nelle successive aree d’intervento.
Il quadro normativo
L’iniziativa territoriale
La normativa sopra citata riflette la presenza di iniziative nel territorio della Asl – MI 3 Monza, in qualche caso anticipatrici di azioni e interventi contenuti.
Esse sono:
La Casa Circondariale di Monza e il C.S.S.A. di Milano
La popolazione delle persone detenute o sottoposte a misure restrittive della libertà presente nei comuni della Asl – MI 3 Monza e nella Casa Circondariale è stimata in 1.300; rimandiamo agli allegati della Casa Circondariale e del CSSA le specifiche sui dati e sulle attività in essere. Si richiamano nel presente documento i nodi problematici che sottolineano l’urgenza e l’utilità di promuovere politiche sociali locali nei P.d.Z.. La lettura dei dati della Casa Circondariale presenta un quadro critico relativo a:
Da segnalare il recente rientro di assistenti sociali del CSSA. La tipologia dei detenuti (stranieri, tossicodipendenti, sofferenti mentali) introduce una specifica problematicità, aggravata dalla detenzione, sulla quale è auspicabile si attivi una corresponsabilità istituzionale affinché si determinino le condizioni per alleggerirne le sofferenze e garantire una buona presa in carico. Accordo di collaborazione per l’avvio di un piano d’intervento locale, finalizzato a favorire il reinserimento sociale di persone adulte sottoposte a misure restrittive e/o limitative della libertà personale nell’ambito dei Comuni del territorio della Asl Provincia Milano 3
Ottobre 2003
Le Amministrazioni dei Comuni afferenti al territorio dell’Asl Provincia Milano 3, facendo seguito agli impegni assunti nel corso dell’Assemblea tenutasi presso la Casa Circondariale di Monza il 26 settembre 2003, ritenendo il Carcere una realtà interna e quindi non estranea alla Comunità Locale, nel rispetto della normativa vigente sull’assetto degli Istituti Penitenziari e dei Centri Territoriali di Servizio Sociale per Adulti, in ottemperanza alle indicazioni metodologiche, alle finalità ed agli obiettivi della legge 328/2000 e del successivo Piano Sociale Nazionale, in attuazione di quanto definito nell’accordo- quadro sottoscritto dalla Regione Lombardia e dal Ministero della Giustizia il 3 marzo 2003 finalizzato al raggiungimento di modelli di collaborazione inter istituzionale, sancito dal protocollo d’intesa sottoscritto nell’anno 1999, tenuto conto di quanto definito dalle Linee Guida contenute nel documento del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci dell’Asl Provincia Milano 3, al fine di realizzare un piano d’intervento comune rivolto a soggetti adulti sottoposti a misure restrittive e/o limitative della libertà personale, integrando le rispettive e reciproche competenze con l’obiettivo di favorirne il recupero ed il reinserimento sociale individuano quali priorità:
individuano altresì
la necessità di porre in atto interventi che favoriscano la permanenza degli operatori di polizia penitenziaria sul territorio attraverso specifiche agevolazioni nell’accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica
invitano l’Amministrazione Comunale di Monza
ad assumere il ruolo di Ente Capofila interlocutore privilegiato nei confronti di tutti gli organismi dell’Amministrazione Statale, Regionale, Provinciale, della Asl, delle Aziende Ospedaliere, del Mondo del Lavoro, del Terzo Settore;
concordano che
ogni Amministrazione Comunale possa singolarmente promuovere interventi ed iniziative aggiuntivi a quanto previsto nel presente accordo.
Monza, 6 ottobre 2003
ASL 3 - Azienda sanitaria locale Via Elvezia n. 38 - 20334 – Monza Tel. 039.9438945 - Fax 039.038498 Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci Azienda Sanitaria Locale - Provincia di Milano 3 Aree di intervento per i piani di zona
Si ritiene utile suddividere per aree e ambiti d’intervento le scelte di politiche sociali allo scopo di facilitare la programmazione locale dei P.d.Z.. Nelle aree sono indicate: le istituzioni e i soggetti titolari delle azioni già attive e/o attivabili, che sono presenti nel quadro normativo di riferimento o frutto dell’iniziativa territoriale. Per agevolarne la lettura sono presentate in forma di tabelle.
Area attività trattamentali
Area lavoro e occupazione
Area residenzialità
Area tutela della salute
Area sostegno alla famiglia
Area della formazione degli operatori
Area integrazione con le politiche sociali orientate alla sicurezza urbana
Conclusioni
Nel ribadire che lo scopo del documento consiste nell’evidenziare le possibilità degli interventi locali a favore dei detenuti, ex detenuti e sottoposti a misure restrittive della libertà, che nei P.d.Z. possono essere assunti, occorre ricordare quanto complessa sia l’attuazione e l’applicazione del quadro legislativo di riferimento. Le cause sono ascrivibili a storiche difficoltà nell’avere risorse economiche, adeguate alle azioni che la normativa prevede e dalla scarsa esperienza locale di "buone pratiche istituzionali", che hanno visto il carcere e la detenzione come ambito separato dalle proprie responsabilità e di sola pertinenza ministeriale. Occorre invece promuovere politiche sociali a scavalco dei tanti muri per affermare i diritti di cittadinanza anche per le persone che, pur avendo compiuto un reato, sono cittadini della Comunità Locale. Alla programmazione zonale, ai soggetti chiamati in causa, sono quindi assegnati i compiti di rilevazione dei bisogni e delle risposte per queste fasce di cittadini, nella consapevolezza che si possono trovare percorsi positivi di riabilitazione, importanti sia per la persona che per la comunità locale. La sfida è interrompere il nesso che esiste tra reclusione e esclusione, contrapponendo a quest’ultima un processo di azioni e interventi di inclusione sociale di cui può farsi carico solo la comunità locale in uno spirito collaborativo e responsabile. È in questo spirito che si richiama l’attenzione delle istituzioni locali: Comuni, Asl – MI 3 di Monza, Aziende Ospedaliere, alla assunzione di impegni strutturali dai quali saranno possibili le azioni specifiche indicate dalle linee guida.
Essi sono
In ottemperanza a quanto la legge quadro di riforma sociale (legge 328/00), che individua nella programmazione partecipata uno strumento indispensabile nella costruzione di un nuovo welfare, con cadenza biennale, la Presidenza della Conferenza dei Sindaci della Asl 3 di Monza promuoverà una Conferenza interistituzionale nella quale fare il punto sulle iniziative e azioni adottate dai Piani di Zona, aggiornando le proprie linee guida agli eventuali cambiamenti e necessità rilevate.
Monza, 16 luglio 2003
Il Presente documento è stato redatto da Francesca Maci (Ass. Soc. Comune di Seveso), Danilo Villa (Comitato Carcere Territorio - Monza). Alla Redazione hanno collaborato: Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria - Regione Lombardia Centro Servizi Sociali Adulti di Milano - Ministero di Giustizia Presidio Carcere - Provincia di Milano Direzione Casa Circondariale di Monza Centro Carcere e Territorio – Monza Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria
Il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria (Prap) è l’organo decentrato del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Il Prap promuove il coordinamento operativo in sede regionale degli Istituti e Centri di Servizio sociale, ha inoltre funzioni di verifica e di controllo sul funzionamento degli stessi. Le funzioni svolte dal Provveditorato sono organizzate in Aree che hanno competenza tecnica ed operativa nelle materie di propria competenza. L’Area del trattamento intramurario cura, in generale, che tutti i progetti e le iniziative svolte negli Istituti mirino a migliorare il livello del trattamento dei detenuti e degli internati e la qualità della loro vita. Le sfere di competenze dell’Ufficio sono in particolare:
Presidio Carcere - Provincia di Milano
La Provincia di Milano, a partire dal dicembre 1997 (D.L.vo 469/979) nella graduale operazione di decentramento delle funzioni del Ministero del lavoro, è l’ente titolare dei Servizi all’impiego e delle politiche del lavoro territoriali, rivolte anche ai cittadini svantaggiati, fra i quali i detenuti e gli ex detenuti. È l’ente competente in materia di Formazione professionale, redige il Piano annuale della Formazione, all’interno delle linee programmatiche definite dalla Regione Lombardia. Gli enti accreditati (fra i quali anche 6 CFP a diretta gestione provinciale) gestiscono i corsi e l’attività formativa diretta. I Centri per l’impiego costituiscono un importante punto di riferimento sia per i cittadini alla ricerca di occupazione che per i datori di lavoro, fornendo servizi di informazione, accoglienza e orientamento, oltre agli adempimenti amministrativi necessari per l’accesso all’occupazione. Partecipando ai Progetti Orfeo e Euridice, contribuiscono al percorso d’inserimento lavorativo delle persone detenute o in esecuzione penale esterna. Due operatori individuati quali referenti per ciascuno degli Istituti Penitenziari fra cui Monza - d’intesa con le Direzioni del Carcere e con gli altri partner progettuali, provvedono alla registrazione delle "disponibilità al lavoro" (previste dal D.L.vo 181/2000, come modificato dall’art. 3 del D.L.vo 297/2002) ed alla raccolta delle autocertificazioni inerenti i dati della disoccupazione dei detenuti, rilasciando appositi moduli che attestano la registrazione nelle banche dati provinciali. Si occupano anche dell’iscrizione nelle liste dei disabili, con riferimento alla Legge 68/99 e del rilascio delle autorizzazioni previste per le temporanee attività lavorative esterne svolgibili da parte di detenuti stranieri. Il Progetto O.R.F.E.O. (Orientamento, Formazione e Occupazione - Detenuti) finanziato nell’ambito del Fse 2001/2002 Ob. 3 - Dispositivo Multi misura quale Progetto integrato è realizzato da 6 partner, riuniti in ATS: Consorzio Nova Spes (Capofila), Agenzia di Solidarietà per il lavoro Consorzio, C.S.e L., Consorzio 5.1.5., ENAIP Lombardia Provincia di Milano. Obiettivo: fornire servizi di orientamento e di accompagnamento finalizzati al reinserimento lavorativo di detenuti ed ex detenuti sia adulti che minori. Ha durata di 12 mesi: dal 15 ottobre 2002 al 30 settembre 2003. Si rivolge a 450 persone ristrette nelle libertà, e recluse negli Istituti di: Milano S. Vittore, Opera, Bollate e Monza, ed a giovani dell’IPM Beccaria, nonché a detenuti presso il domicilio o in esecuzione penale esterna e ad ex detenuti. Sviluppa azioni interne ed esterne agli Istituti, fra le quali:
Il Progetto Euridice (Sostegno all’inserimento lavorativo di persone ex detenute, detenute nelle carceri della Provincia di Milano e in esecuzione penale esterna - Centro Documentazione e Spazio Informagiovani c/o I.P.M. Beccaria - Sensibilizzazione e coinvolgimento del sistema produttivo Formazione integrata degli operatori), finanziato da Regione Lombardia e Provincia di Milano, è realizzato da 6 partner riuniti in ATS: Provincia di Milano (Capofila). Agenzia di Solidarietà per il lavoro, Consorzio Nova Spes, Consorzio C.S. & L., Consorzio SIS, Enaip Lombardia.
Obiettivo
Ha durata di 12 mesi: dal I aprile 2003 al 30 aprile 2004. Si rivolge potenzialmente allo stesso numero di soggetti ristretti nelle libertà reclusi negli Istituti Penitenziari succitati, ai giovani dell’I.P.M. Beccaria, a soggetti in detenzione domiciliare, in esecuzione penale esterna, ad ex detenuti. Sviluppa azioni interne ed esterne agli Istituti coerenti con l’obiettivo descritto. Statuto del Comitato Carcere Territorio di Monza e Brianza
Istituzione
Il Comitato Carcere e Territorio di Monza e Brianza si costituisce per garantire politiche sociali di sostegno al detenuto, al condannato in misura alternativa, all’ex detenuto oltre che alle loro famiglie, promuovendo così una reale reintegrazione sociale degli stessi. Il Comitato assumerà le indicazioni contenute nel Protocollo d’Intesa tra la Regione Lombardia e il Ministero di Grazia e Giustizia, non che ogni altro atto istituzionale che successivamente si dovesse formalizzare in materia. La sede del Comitato è stabilita presso la Casa Circondariale Nuovo Complesso di Monza, Via San Quirico 9.
Finalità
Ruolo e funzioni
Il Comitato deve essere:
Composizione
Al Comitato attualmente aderiscono i rappresentanti (o delegati) di:
Al Comitato Carcere e Territorio di Monza e Brianza potranno inoltre aderire quegli Enti e quelle Associazioni che abbiano responsabilità o svolgano attività attinenti al presente Statuto e che condividano gli obiettivi del Comitato stesso. L’ammissione viene deliberata dal Comitato.
Funzionamento
Il Comitato Carcere e Territorio di Monza e Brianza, per l’espletamento delle funzioni esecutive, si dota di una segreteria costituita da n. 3 componenti indicati dal Comitato. Lo stesso si riunisce con cadenza trimestrale. Può comunque essere convocato in via straordinaria ogni volta se ne ravvisi la necessità. La seduta è valida con la presenza di almeno la metà più uno dei componenti il Comitato. Viene redatto il verbale della seduta a cura della segreteria, approvato dai presenti e inviato a tutti i componenti. Il Comitato assume le proprie decisioni con maggioranza assoluta dei presenti. La partecipazione al Comitato non dà diritto a gettoni di presenza, indennità, rimborsi spese.
Fondi
Il Comitato, nell’esercizio delle sue funzioni, si potrà avvalere di fondi che Enti e Associazioni possono destinare allo stesso.
Nota integrativa
a) Collaborazioni
AI Comitato Carcere e Territorio di Monza e Brianza collabora, anche attraverso la partecipazione agli incontri, il Centro di Servizio Sociale per Adulti - C.S.S.A. di Milano, che ne condivide i principi ispiratori e gli obiettivi.
b) Adesioni
Il Comitato, tra i propri compiti, ha anche quello di promuovere adesioni allo stesso tra quegli Enti e quelle Associazioni che abbiano responsabilità o svolgano attività attinenti allo Statuto e che del Comitato condividano gli obiettivi.
c) Segreteria tecnica
Attualmente è composta da Donatella Bolognini, Gigliola Cortese, Danilo Villa, Marco Meregalli. La segreteria ha compiti di raccordo tra tutti gli Enti coinvolti e funzioni tecnico-operative. Gli stessi sono delegati a partecipare ad eventuali riunioni ed incontri per nome e per conto del Comitato, sui quali poi riferirà allo stesso.
d) Sede del Comitato
La sede legale è stabilita presso la Casa Circondariale Nuovo Complesso di Monza, Via Sanquirico 9. In questa sede si svolgono inoltre le riunioni del Comitato.
Relazione di presentazione
Art. 27 - Costituzione Italiana: "Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato".
"Privare un cittadino della libertà significa anche procedere alla sua riabilitazione. L’istituzione, la legge lo impone. Sono 25 anni che cerchiamo di attirare l’attenzione delle persone sulle carceri perché questo è un problema che le riguarda. La gente paga il carcere due volte, prima attraverso le tasse poi perché, non riuscendo ad educare viene meno alla sua funzione istituzionale, la persona viene restituita alla società, spesso peggiore di prima". Parole del direttore del Carcere San Vittore – Milano, dott. Luigi Pagano (Il Sole 24 Ore del 26 maggio 2002).
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