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Salerno, chiude il reparto detenuti in ospedale
La Città, quotidiano di Salerno, 12 marzo 2004
Non garantisce i requisiti di sicurezza, varato il progetto di ristrutturazione
L’ospedale chiude il reparto per detenuti. Dopo le battaglie sindacali, la visita di parlamentari e le critiche di una fetta della politica locale, i vertici di San Leonardo hanno approvato un progetto per la ristrutturazione e disposto l’off limits, perché il reparto "è sprovvisto dei requisiti minimi per rendere sicuro il soggiorno dei pazienti". Tra le carenze più gravi, l’assenza di servizi igienici nelle stanze e un corridoio troppo stretto per consentire il passaggio delle barelle. La chiusura durerà sei mesi, il tempo necessario per realizzare un’opera di ristrutturazione che prevede interventi su più fronti. Innanzitutto sarà ampliato il corridoio di accesso alle celle: da 1 metro e 90 centimetri ad almeno due metri, in modo da permettere il trasporto in barella dei pazienti, adesso impossibile. Inoltre tutte le stanze di degenza saranno dotate di servizi igienico sanitari e pavimentate con il linoleum. E il reparto sarà anche ampliato, mediante l’utilizzo di una stanza esterna. Lavori per i quali l’azienda ospedaliera ha stanziato 150mila euro, disponendo l’indizione della gara d’appalto per un intervento che viene definito di "ristrutturazione ed umanizzazione". Un modo per dire che, così come è stato finora, il reparto non ha consentito un trattamento umano del paziente detenuto. Anzi, lo ha posto in un regime di isolamento peggiore di quello vissuto in carcere, dove almeno può usufruire di un lavabo e non deve chiedere l’intervento del poliziotto per uscire dalla cella ogni volta che ha bisogno di utilizzare i servizi igienici. Prima di dare il via alla procedura per l’appalto, il progetto sarà sottoposto al vaglio del Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria, che è chiamato a dare la sua approvazione. Che il reparto fosse in condizioni precarie è già scritto nei verbali delle riunioni tra i vertici del Ruggi, le rappresentanze sindacali ospedaliere e i dirigenti della casa circondariale di Fuorni. Poi, a sottolineare le carenze è arrivata anche la relazione del senatore Tommaso Sodano, esponente di Rifondazione comunista che nel febbraio scorso ha visito la struttura e posto l’accento sulla necessità di verificarne i requisiti di sicurezza e di procedere alla umanizzazione. Un’esigenza condivisa dal direttore generale del Ruggi, Domenico Pirozzi, che in più occasioni si è recato di persona a verificare le condizioni della degenza. Il reparto, che ha sette posti letto ed è inserito nella struttura complessa di Medicina generale, è quindi stato dichiarato off limits. I detenuti che hanno bisogno di cure mediche potranno essere dirottati in altri nosocomi oppure ricoverati nei reparti ordinari e vigilati dalla polizia penitenziaria.
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