"L’aiuto a Futura per i carcerati".

 

"L’aiuto a Futura è un raggio di luce per i carcerati"

 

Libertà - Quotidiano di Piacenza, 17 marzo 2003

 

Resta alta la polemica sull’incarico di 36 mila euro alla cooperativa Futura, inserito dalla giunta nella variazione di bilancio recentemente approvata, a maggioranza, dal consiglio comunale. Si tratta di finanziare l’attività di rilascio dei permessi di circolazione giornalieri nell’isola pedonale, affidata dal Comune a quei detenuti del cui reinserimento sociale si occupa Futura.

L’opposizione di centrodestra ha dato battaglia in aula. Per Marco Tassi (An), ad esempio, si tratta di sperpero di denaro pubblico, mentre Massimo Trespidi (Forza Italia) ha criticato l’utilizzo di detenuti per mansioni che rischiano di consentire l’accesso a dati riservati. Giudizi, questi ultimi, contro cui si scaglia Carla Chiappini, operatrice del volontariato che ha scritto a Trespidi una lettera aperta: "Gentile dottor Trespidi, Le scrivo perché credo di non poterne fare a meno. Oggi in carcere, insieme agli amici detenuti con cui lavoro nell’ambito di un progetto di giornalismo, ho discusso della Sua posizione nei confronti dei due inserimenti lavorativi accordati dalla giunta piacentina alla cooperativa Futura che da anni si occupa di lavoro all’interno e all’esterno del carcere".

La Chiappini racconta della "profonda rassegnazione e disillusione" con cui i detenuti hanno accolto le considerazioni di Trespidi: "Nessuno ha avuto voglia di commentare o di risponderLe e, quindi, ho pensato che toccava a me. Per il semplice motivo che io ho votato per Lei, con un gesto di stima, sicura della sconfitta della lista in cui era candidato ma profondamente certa della Sua onestà e dell’adesione agli stessi principi cristiani in cui credo con convinzione. Annoiata, tra l’altro, dal fastidiosissimo paradigma per cui il buon cristiano vota il centro-sinistra e il peccatore il centro-destra. A buon diritto, quindi, credo di doverLe esprimere tutta la mia più profonda delusione per queste posizioni che hanno solo il senso di una "bega" politica che, come tutte le cose piccole, trova un senso solo in se stessa e non tiene in alcun conto il bene altrui". "Non credo - entra nel merito Chiappini - che Lei ritenga davvero pericoloso il fatto che due detenuti o ex-detenuti conoscano dei numeri di targa e degli indirizzi che, tra l’altro, sarebbero comunque molto facilmente conoscibili in mille altri modi. Perché fomentare una paura così inutile in una comunità che vive già molto, forse troppo, ripiegata su stessa?". Secondo l’operatrice di Futura, "la nostra città ha piuttosto bisogno di aperture, di speranze, di accoglienza se non di riconciliazione. E mi creda che le storie che conosciamo, lavorando in carcere, sono talmente dolorose e complesse da non necessitare ulteriori difficoltà. Come può una società civile essere tanto incivile da non riuscire a proporre percorsi dignitosi di reinserimento per chi ha sbagliato e pagato il suo debito? Lo chiedo a Lei ma, a volte lo chiedo anche a me stessa. Che valore hanno le vite degli uomini se riescono a contare ancora meno delle liti politiche e delle polemiche?".

 

 

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