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Albenga, in comune arrivano sei condannati Niente carcere ma lavori sociali
La Stampa, 8 febbraio 2003
Condannati a lavorare, senza retribuzione, per la collettività. Sarà una realtà a breve ad Albenga dove il sindaco Mauro Zunino ha appena firmato una convenzione con il ministero della giustizia, rappresentato in questo caso dal presidente del tribunale di Savona, per l'impiego di alcune persone, sulle quali pesa una condanna da scontare, in lavori di pubblica utilità. Secondo l'articolo 54 del decreto legislativo 274 del 28 agosto 2000, infatti, "il giudice di pace può applicare, su richiesta dell'imputato, la pena del lavoro da svolgere presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato". Giovedì mattina in tribunale ad Albenga Mauro Zunino ha siglato la convenzione, della durata di 5 anni, che porta anche la firma del presidente del tribunale Pier Andrea Airoldi e che prevede la disponibilità del Comune a servirsi del lavoro di sei condannati. Le modalità di utilizzo sono molteplici: si va dalla protezione civile, la tutela del patrimonio ambientale e la prevenzione incendi, alla manutenzione di ospedali o di beni del demanio e del patrimonio pubblico (giardini, ville e parchi), fino a lavori di pubblica utilità "pertinenti la specifica professionalità del condannato".
In pratica le prestazioni a livello comunale potranno spaziare tra i settori
lavori pubblici e pubblica istruzione, cultura, sport, turismo e servizi
sociali. Esattamente un anno fa anche Alassio era ricorso all'utilizzo, come
giardinieri, di 2 detenuti in semilibertà, in arrivo quotidianamente dall'Imperiese.
Il periodo in cui i 6 condannati svolgeranno lavoro non retribuito per la
collettività alle dipendenze del Comune di Albenga, naturalmente secondo quanto
stabilito dalla condanna, terminerà con una relazione che documenterà
l'assolvimento degli obblighi.
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