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Spiragli Rivista dell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino Numero 22, anno 4, aprile – maggio 2004
di Guglielmo Leonardi
Ciao a tutti, sono Guglielmo da Genova, per un breve periodo sono stato ospite dell’OPG di Montelupo e alcuni si ricorderanno di me, come io ricordo loro. Attualmente sono nel Centro clinico del carcere di Marassi a Genova, e devo dire che qui si sta un po’ meglio perché le celle sono aperte sette ore al giorno, e in particolare il "blindo" non viene mai chiuso, cosa che non ci fa sentire dei "sepolti vivi". Un gruppo di volontari cerca di farci compagnia proponendoci attività varie. Per quanto riguarda il centro clinico, è così solo di nome perché non vi è nessuna assistenza sanitaria. Il dottore passa ogni mattina, ma è solo per un veloce saluto e gli infermieri è tanto se si vedono all’ora della terapia. Il centro clinico è composto da quattro piani: il primo è destinato a coloro che abitualmente compromettono la loro vita e quella degli altri; infatti è denominato "a rischio"; il secondo è per coloro che hanno malattie infettive o di degenza per fratture o traumi; il terzo e il quarto sono destinati a tutti coloro che sono affetti dal virus HIV e per il 95 % sono tossicodipendenti; molti di loro hanno bisogno del supporto del metadone per calmare le crisi di astinenza. Per questi ultimi la convivenza è difficile, la tensione aleggia così forte che la si avverte anche a cella chiusa. Le "tarantelle", o meglio le "biciclette", sono all’ordine del giorno. Gli agenti di custodia se ne stanno in disparte; si limitano e chiudere e aprire e ad "osservare", relazionando poi sul brogliaccio giornaliero. Il personale infermieristico non è certo professionale; infatti molti sono "apprendisti". Avendo vissuto all’OPG di Montelupo, devo riconoscere che il servizio sanitario in quella struttura è molto più efficiente, partendo dai dottori e agli infermieri che gestiscono al meglio i vari reparti, distribuendo con la massima igiene terapie e pasti. Qui a Marassi, parlare con il direttore o con la vice-direttrice è come vincere un terno al lotto; qualunque richiesta viene fatta tramite i brigadieri o gli ispettori, per cui è molto difficile che le nostre richieste vengano riportate con il "senso giusto". A Montelupo avete veramente un direttore su cui contare ed essere ascoltati; per me è stato un grande piacere conoscerlo e sentire il suo discorso alla santa messa di Natale, e vederlo tra noi alla festa che ci ha organizzato per le festività. Sono invece rimasto molto male per il comportamento degli agenti dell’OPG i quali non esitano a mandarsi a quel paese anche tra di loro, incuranti che ci siano presenti i ricoverati. Infatti poi sfogano i loro dissapori con i ricoverati, togliendo loro ogni tipo di conforto e a volte di rispetto. Ho voluto fare solo una breve considerazione di quanto ho visto e ascoltato, e mi scuso se qualcuno ne sarà risentito. Concludendo voglio dire a tutti che non siamo bestie, anche se siamo dietro le sbarre! Un abbraccio. (Sommario)
Ho ricevuto la tua lettera; mi ha fatto molto piacere. Io sto abbastanza bene e starei meglio se non avessi la puntura mensile da smaltire, perché il mio corpo non la sopporta. Ma sono tranquillo, non mi preoccupo perché la dottoressa mi ha detto che non me la farà più. E molto brava e competente. La puntura mi scade il 20 del mese di maggio, solo che ogni tanto mi fa stare male; si chiama Aldol: è un deposito che agisce a grappolo e fa stare male; è come una camicia di contenzione chimica, ma ti contiene tutto il corpo. Sto lavorando come scopino, cerco di resistere e tenere il posto di lavoro perché dopo, quando il suo effetto sarà scaduto, lavorerò meglio. Spero che tu stia bene. Ti mando un abbraccio forte e un bacio. La puntura ogni tanto mi fa arricciare la faccia ed ha altri effetti collaterali, ma chiedo aiuto e mi aiutano subito con una puntura di Akineton. Credo di nuovo nel Dio della Bibbia. Ho avuto dei ripensamenti, forse quello che c’è scritto era necessario. Un abbraccio forte da Andrea.
P.S. Ho chiesto se mi potevano sospendere dal lavoro perché sono senza forze. I dottori e gli infermieri sono molto bravi e hanno acconsentito; quando mi scadrà l’effetto della puntura che mi toglie le forze mi rimetteranno a lavorare. Sono allergico a quella puntura mensile che mi toglie le forze e non riesco a lavorare bene. Tu come stai? Spero che il tuo ginocchio sia guarito. (Sommario)
Andrea Chenoz Matteucci
di Antonio Nuzzolo
Il sottoscritto sta bene qui, va in permesso tutti i mercoledì e si diverte sempre. Il viaggio che ho fatto da Messina a qui l’ho fatto in macchina, con le ragazze del Ministero. Con una c’ho fatto l’amore in macchina e mi sono divertito. Più in là voglio un’altra volta cambiare; quando non lo so, forse fra sei anni, non è detto. Sono una persona diversa rispetto ai carcerati che ci sono in Italia perché i viaggi io li fo’ sempre in macchina mentre gli altri li fanno in furgone, e faccio i viaggi sempre con le ragazze del Ministero. Un po’ di anni fa, quando ho cambiato OPG, precisamente sei anni fa quando sono andato da qui a Castiglione delle Stiviere in macchina, ho fatto sempre l’amore e mi sono sempre divertito. Da Castiglione sono andato a Messina, sempre in macchina, con le ragazze del Ministero e mi sono sempre divertito. Con il ministero c’abbiamo conoscenza vecchia, molto vecchia. Roma è la mia città. Il mondo è bello. Questo è il mondo che ho fabbricato io tanti miliardi di anni fa. L’ho fatto con la magia, quello mi ricordo bene. (Sommario)
Antonio Nuzzolo
Fino a qualche mese fa pensavo di voler rimanere tutta la vita negli OPG d’Italia. Io cambio idea spesso; ora penso che sarebbe bello uscire, magari andare in una comunità in Toscana, così posso rimanere vicino a Lisa Vannini, a Marilena, a Susanna, a Antonio, al direttore Franco Scarpa, alla dottoressa Matteucci, al dottor Berrettini e ad altre persone che ho conosciuto all’OPG di Montelupo. Anche le guardie e gli appuntati e i capoposti e il comandante Rigatti. Ho fatto delle gite e avuto tanti permessi e fuori sto bene. Ora ho finito le ore di permesso; spero ne arrivino altre per poter uscire di nuovo. Per la comunità forse cambierò idea, ma oggi la penso così. (Sommario) lo non ho mai rubato nulla a nessuno.
di Antonio Nuzzolo
La Svizzera è una bella nazione, voglio diventare il presidente della Svizzera. Speriamo che lo possa fare in questi giorni. Se non è possibile che io diventi il presidente della Svizzera, diventerò il presidente del mondo, o uno o due. lo spero di poter comandare il mondo, ma secondo me è meglio comandare la Svizzera, perché c’è meno fastidio a comandare una piccola cosa, e io sono contento. Spero di poter fare questa cosa, di comandare quel piccolo stato. (Sommario)
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