Innocenti
evasioni
Giornale
dell’Istituto Penale per Minori di Treviso
Numero
6 – giugno 2005
Innocenti
Evasioni, giornale dell’Istituto Penale Per i Minorenni di Treviso,
supplemento di “Volontari Insieme”
Bimestrale del Centro di Servizio Per il Volontariato
Direttore responsabile Benedetta Frare
Iscrizione al Tribunale di Treviso n.1183 del 10 marzo 2003
Il
12 Maggio un gruppo di studenti di alcune scuole superiori di Treviso,
accompagnati dai loro insegnanti, entrano nell’IPM per partecipare alla
giornata conclusiva del progetto “educazione alla cittadinanza”, discutono
con i ragazzi detenuti e con il giornalista Candido Cannavò, intervenuto per
commentare i lavori realizzati dai ragazzi sui temi quali la libertà, l’affetto
ecc. La redazione ha voluto riportare in questo numero alcuni resoconti di
questa giornata
Una
giornata particolare
Alla
mattina mi sono alzato presto perché tutta la notte ho pensato all'incontro con
le scuole .
Alle 8 ero gia pronto ,ho portato la colazione in C.P.A. poi ho fatto colazione
ho fumato una sigaretta e mi sono cambiato per la festa .
Dopo sono andato a portare dentro il rinfresco con M l'educatore mi ha chiamato
per fare il cartellone e dovevo leggere un pezzo su la libertà che avevo
scritto 2 mesi fa per la scuola
Quando
eravamo in cortile sono arrivate le ragazze verso le 11,e l'emozione saliva. Le
abbiamo dato il benvenuto , poi siamo andati in palestra per la conferenza con
Candido Cannavò .
Dopo hanno letto i ragazzi e poi ho letto io (che emozione). Verso le 13 abbiamo
fatto uno spuntino con le ragazze e poi il DJ ha messo la musica e abbiamo
ballato.
Questa festa non mi e' piaciuta perche' mi ha lasciato triste: all'inizio ero
contento perche' arrivavano, pero' dopo rimaneva solo il ricordo. Secondo me
questa festa e' servita per la gente di fuori per conoscere come siamo noi.
s.m.
Non
è stata una bella giornata perché ero malato però ho letto un testo sulla
libertà davanti a tutti.
Non ho capito perché c'erano i ragazzi e non ho capito bene cosa ci facesse
Cannavò con noi,penso per intervistarci. Diceva che anche se avevamo sbagliato
potevamo cambiare perché siamo giovani e che le gente non ci deve trattare
male, e segnarci come criminali, Queste cose mi sono piaciute tanto.
I ragazzi erano bravi e simpatici, mi hanno divertito, mi facevano ridere e non
erano timide con me
come fossi una persona normale .
Le cose da mangiare le avevano preparato i ragazzi della scuola alberghiera e
tutto ero buonissimo,la musica del dj era bellissima .Stare in carcere vuol dire
vedere sempre le stesse persone e vedere gente nuova fa bene. Quando sono andati
via sono diventato triste perché avevo appena fatto conoscenza, loro uscivano e
io no ma non ero invidioso, la liberta è bella per tutti anche per me un
giorno.
R.R.
Ieri
alla festa mi sono divertito tanto. Mi sentivo bene stavo bene in mezzo a tutti
quei ragazzi , hanno conosciuto tanta gente nuova, ragazzi come me , Mi sono
piaciuti perche' si sono comportati bene ,e mi hanno accettato subito All'
inizio avevo timore ero emozionato . Ho conosciuto una ragazza con gli occhi
verdi, abbiamo iniziato a parlare delle mie scarpe che anche aveva , poi abbiamo
parlato di tutto. Mi sono piaciuti i suoi occhi perché erano dolci e simpatici
, mi piacerebbe poterla sentire o vederla ancora . Il mangiare lo avevano
preparato la scuola alberghiera ed era tutto buonissimo specialmente i
tramezzini la pizza con le verdure e la torta farcita di nutella
La musica non mi piaceva tanto preferivo la HOUSE MUSIC, però o ballato lo
stesso con mio amico B Volevo chiedere a qualche ragazza ma ho visto che erano
timide e le ho lasciato stare.
Quando sono andati via tutti , io ho avuto tristezza perche' forse non li
rivedrò piu', loro uscivano ed io rimanevo qui dentro.
V.
La
festa mi e' piaciuta molto perche' mi trovavo bene con le ragazze, si
comportavano come se fossimo fuori, ho ballato e mangiato cose buone. Candido
Cannavò non lo conoscevo per niente, pero' so che e' una persona importante e
tutte le persone importanti che entrano qui fanno bene ma non so perche', so che
fanno bene.
Non ho capito il senso della festa e non ho capito tanto perche' sono venuti qui
i ragazzi, ma alla fine mi e' dispiaciuto che se ne fossero andati via, mi stavo
divertendo e volevo che continuasse, dispiaciuto della fine festa ma non del
fatto che io restavo qui e loro uscivano.
G.D.
La
festa mi e' piaciuta, perche'qui dentro non vediamo le ragazze. Conoscevo chi
era Cannavo' ma conoscerlo dal vero e' diverso, parlava come fosse uno di noi ma
secondo me non sa niente di come si sta qua dentro; pero è un tipo simpatico.
Questa festa è stata fatta secondo me come un fine scuola; per loro e stata un
esperienza diversa. Se pero' il dj fosse stato messo in un posto chiuso dove era
piu facile socializzare e non all'aria sotto il controllo di tutti. Io penso che
noi siamo uguali a loro, la differenza è che loro nascondono le palle mentre
noi le tiriamo fuori ! Ho 15 anni vengo dalla Romania, in carcere abbiamo
allestito uno stand per una festa. Sono andato in palestra a parlare con le
ragazze delle scuole superiori. Io ho parlato con una bella ragazza ma poco
perche' ero emozionato e non so come si chiamava.
Poi hanno preparato il buffet e abbiamo mangiato ed infine quando è venuto il
dj siamo andati a ballare .
io ho ballato poco perché avevo vergogna e anche perche' pensavo già alla fine
della festa ed eravamo tristi.
Siamo poi ritornati in stanza dopo aver fatto la doccia e ci siamo messi a
dormire.Ho sognato che ero libero insieme ai miei amici ma poi mi sono svegliato
e mi sono detto :era solo un sogno.
T.B
Giovedì
mattina ho portato la colazione in CPA poi sono andato a prepararmi per la
manifestazione. Volevo fare bella impressione ed ero già emozionato.
Con il gruppo libertà abbiamo fatto il cartellone davanti al microfono. Ho
letto con tanta emozione davanti a tutti i ragazzi della scuola ma non mi
rendevo conto di tutte le altre che erano al di là della telecamera. Ho
conosciuto Cannavò gli ho fatto delle domande sulla sport (calcio) ma non mi ha
risposto, secondo me non è una persona socievole e predisposto a parlare con
noi, forse lo fa per un suo ritorno pubblicitario. Non capisco perchè lui va in
giro per le carceri però mi interessa il libro che ha fato sulle carceri e
sulle persone che ha incontrato.
Dopo la video conferenza ho incontrato le ragazze , mi si perdevano gli occhi e
all'inizio non riuscivo a legare con nessuna poi gli amici mi hanno aiutato. Di
loro mi è piaciuto il loro carattere la loro voglia di parlare con noi e poi la
loro spontaneità nei nostri confronti.
Insomma
ho conosciuto 6 ragazze carine, chissà se un giorno potremmo essere amici anche
fuori, per adesso dico grazie a tutti per la loro sensibilità verso il mondo
carcerario. Per me questa giornata è stata importante, stare insieme agli altri
di fuori magari potesse succedere ancora!
N
La
festa mi e' piaciuta abbastanza perché siamo in galera, se fosse stato fuori
sarebbe stato molto più bello. Quando loro uscivano e io rimanevo qua era la
cosa più brutta.
Conosco Cannavo perché è un giornalista, non ho capito cosa diceva, perche'
parlava veloce però penso sia una persona buona.
Non so perchè sono venuti i ragazzi qui, ma io penso che erano buoni simpatici
e gentili.
La cosa che mi è piaciuta di più è stata la musica, specialmente quando hanno
messo musica, araba.
e quando dopo, tutto era tornato normale , ci si fa una ragione anche di questo.
I.E.
Questa
festa secondo me è stata fatta per noi perche' siamo tristi e poveri e forse
per capire chi siamo …..boh
Alla mattina con il gruppo libertà ho fatto il cartellone, poi dovevo leggere
un pezzo che avevo scritto pero' davanti agli altri non ero emozionato e mi sono
divertito.
Canavò secondo me e' una brava persona lo vedevo da come parlava e si poneva
con noi, perche' sente il dolore di noi che stiamo dentro.
I ragazzi di fuori non mi sono piaciuti tutti, solo per un fatto personale,
alcuni erano simpatici perche' riuscivano a parlare con noi, mentre gli altri
erano distanti forse perche' gli facevamo paura.
Sono rimasto colpito da una ragazza che si e' messa a piangere, gli ho chiesto
il motivo ma no mi ha risposto, io credo perche' ha visto cosa c'e' qui dentro.
Quando ho visto che cominciavano ad andare via sono diventato triste perche'
loro uscivano e io rimanevo qui.
Durante la festa mi sembrava di essere fuori poi invece rimanevano solo le
sbarre
J.M.
E'
stata una bella giornata diversa dalle altre, e' venuta gente nuova simpatica mi
sono trovato bene a parlarci perche' non mi giudicavano senza conoscermi .
Alcuni di loro gia' li conoscevo perche' erano gia' venuti e avevo piu'
confidenza. Per me Canavò ha parlato bene, però mi sembra un po'montato,
secondo me il fatto che vada in giro per le carceri lo fa solo per farsi
pubblicità e a me il fatto che sia venuto qui non mi ha cambiato la vita per
niente .Per me era piu' importante stare con le persone, ho conosciuto delle
ragazze e ragazzi e non avevano paura di parlare con noi.
Io invece ero emozionato, non ho mangiato niente ….troppa emozione
M.P.
Io
sono
Per
iniziare mi presento, mi chiamo E sono un ragazzo albanese e ho 17 anni. Sono in
Italia da 2 anni, al inizio sono stato 2 mesi a Napoli poi mi sono trasferito a
Trieste dove sono rimasto per 8 mesi. Dopo sono andato a Padova dove ho passato
altri 8 mesi, e poi mi sono trasferito a Marghera in una comunità per minori.
Il primo mese a Marghera non mi sono trovavo tanto bene, perché passavo tutta
l'intera giornata dentro la comunità e non mi lasciavano uscire fuori. Dopo il
primo mese le cose sono migliorate perché ho cominciato la scuola e potevo
uscire fuori conoscere gente, anche con i ragazzi della comunità ho preso
confidenza, e le giornate hanno cominciato a passarmi velocemente. Il mio unico
problema era trovar lavoro, perché avevo tanta voglia di lavorare ma non potevo
per colpa dei documenti. Questo problema mi ha spinto a fare un enorme sbaglio,
e ho visto tutto quello che con tanta fatica avevo costruito, svanire e io
finire dietro le sbarre. In ottobre sono stato arrestato, e dal quel momento la
mia vita si è fermata. Adesso sono recluso in una prigione a Treviso da 4 mesi
e mezzo. Per la gente fuori 4 mesi possono passare velocemente, per me invece
sono stati una eternità. Le giornate mi passavano con angoscia e ansia per i
miei famigliari, e per il mio futuro che anche se faccio fatica a immaginarmelo
bello mi sembra sempre più buio.
In
Albania
Quando ero bambino, mi ricordo che la mia famiglia aveva problemi perché nel
1992 mia madre è stata licenziata (era occupata come impiegata in questura) e
mio padre (insegnante) è stato mandato a lavorare lontano dalla mia città con
una misera paga. La ragione era che i miei familiari erano considerati una
famiglia “comunista” perché mio nonno, nel periodo della dittatura, aveva
lavorato come Procuratore distrettuale. Quando nel 1992 il sistema politico è
cambiato, molte persone hanno perso il lavoro.
Tuttavia, i miei genitori facevano di tutto per non far mancare nulla né a me
né a mia sorella.
Facevano in modo che le loro preoccupazioni non ricadessero su di noi. E' andata
così fino al 1995/96. Mia madre ha ricominciato a lavorare come ragioniera nei
servizi sanitari.
Comunque io in quel periodo ero piccolo e questi problemi non mi sono pesati
tanto, visto che non riuscivo a capire.
E.
Mi
chiamo A., sono italiano ed ho 17 anni. Abito da circa 1 anno nel padovano e mi
trovo molto bene.
Provengo da una famiglia di origine sinta. Questo significa che un tempo eravamo
proprietari di giostre e giravamo per tante sagre paesane. All'epoca vivevamo
nelle case mobili perché eravamo continuamente in giro.
E' da circa 5 6 anni che viviamo da stanziali in un'abitazione. Non so perché i
miei genitori hanno scelto questo. Sicuramente a me sarebbe piaciuto di più
girare perché mi dà un senso di libertà.
Siamo ben 11 figli, 6 femmine e 5 maschi di cui molti non abitano più con noi.
Alcuni si sono sposati altri hanno deciso di vivere con la nonna materna…
A.
Ciao,
mi chiamo S. ho 15 anni e provengo dalla Romania. Sono giunto in Italia sperando
di trovare un posto di lavoro, ma il destino ha deciso per me cose diverse.
Il periodo trascorso in Italia (ormai un anno) mi ha fatto conoscere molte
persone… Alcune delle quali non si sono comportate molto bene con me solo
perché sono straniero…Ho notato di come molti mi guardavano quando sentivano
il mio accento straniero. I frequenti controlli da parte delle forze dell'ordine
solo perché vivevo in case abbandonate. Alcune volte è stata chiamata la
polizia solo perché parlavo con alcuni connazionali.
Senza parlare poi della ricerca di un appartamento. Il rifiuto di affittarmi una
casa solo perché straniero.
Oggi mi trovo in carcere…anche qui ci sono persone buone e chi continua a
pensare che gli stranieri meritano meno degli altri. In uno Stato, così come
esistono condanne per i ladri così dovrebbero esistere condanne per quelli che
hanno atteggiamenti razzisti.
S.
Mi
presento, sono M. sono un ragazzo di etnia Sinta. La mia famiglia è
proprietaria di due giostre (autoscontro e Dagadà) che vengono montate in
occasione di sagre e fiere paesane in vari paesi e città d'Italia. Io lavoro in
questo settore con i miei parenti.
vivo da sempre in una città di mare del nord-est……dove non mi piace abitare
perché non trovo persone con le quali stringere rapporti di amicizia. Ho,
però, tanti amici provenienti da altre città italiane.
Solitamente mi piace trascorrere il tempo libero con gli amici al bar a giocare
a biliardo. Me la cavo piuttosto bene sia nel gioco all'italiana sia in quello
all'americana. Inoltre giochiamo a calcio in un campetto non molto lontano da
dove abito In estate mi piace andare a mare in barca con mio zio ed i miei
cugini. Tra dieci anni certamente avrò chiuso con quella vita che mi ha portato
ad essere detenuto per un periodo di tempo. Vorrei vivere da solo, e poter
girare il mondo per conoscerlo.
M. K
Sono
circa 5 anni che abito in Veneto, provengo dalla Basilicata. Mi sono trasferito
qui con mia madre e due dei miei fratelli, perché mio padre lavorava già qui
da almeno 5 anni (anche con mio fratello più grande) prima del nostro arrivo.
Nella mia città ho frequentato le scuole medie, avevo molti amici. Giravo
spesso con loro e rientravo tardi a casa. Quando però tornava mio padre il
rientro era anticipato.
Con i miei amici mi piaceva trascorrere il tempo a Bouling, sala giochi…
Nelle festività scolastiche, negli ultimi anni, accompagnavo, un mio amico a
vendere i pomodori al mercato…a volte mi regalava dei soldi.
L'ultimo anno di scuola media l'ho ripetuto, perché non mi piaceva molto la
scuola. Poi quando ci siamo trasferiti in Veneto, mamma mi ha reiscritto…ma a
me continuava a non piacere…ma talmente che non facevo niente che ho
conquistato la seconda bocciatura.
Mi ricordo che in classe mia ero l'unico “terrone”…
Ricordo di non avere avuto particolari problemi con i miei compagni nuovi, però
non era come giù, non c'erano quei rapporti stretti che esistevano con gli
amici della mia città.
Nonostante non fossimo molto contenti, non potevamo continuare a vivere con una
famiglia separata. Ad un certo punto mio padre ha chiesto che noi lo
raggiungessimo. E così è stato.
Io non mi sono mai molto integrato. Ho lasciato la scuola, il clima era freddo,
con le persone non andavo molto d'accordo. Allora mio padre ha deciso di farmi
lavorare nella sua ditta avevo circa 15 anni. Il lavoro mi piaceva io, in
particolare trasportavo il materiale da un cantiere ad un altro…
Non conducevo più la vita di prima: dopo il lavoro, tornavo a casa, mangiavo
verso le 21.00 ed andavo a dormire per la stanchezza.
M.
Mi
piace raccontare la mia storia da quando sono arrivato in Italia. E' bello sia
il modo di vestire dei ragazzi sia il modo di comportarsi perché sembra che la
loro mamma non ci sia, sembra che possano fare di testa loro.
In passato io non ho potuto fare quello che volevo perché dovevo obbedire a mio
fratello maggiore, dovevo restare sulle scale di casa senza allontanarmi, non
potevo giocare con gli altri ragazzini. La mia mamma non interveniva, lo
lasciava fare.
Quando ho potuto ho deciso di lasciare la mia famiglia e di venire in Italia.
Il mio desiderio è quello di poter andare a scuola e poter lavorare con la
musica, mio padre mi ha comprato un violino ed una tastiera e mi ha insegnato a
suonarli. Il mio vero sogno sarebbe quello di fare il DJ in una discoteca
perché mi piace tanto stare con i giovani della mia età. Userei la musica
HOUSE e la musica HIP HOP per farli ballare e divertire ed io insieme a loro.
Ho potuto fare solo sei anni di scuola, ho potuto fare solo teoria (solfeggio?).
Ho deciso di venire in Italia e la prima impressione è stata bella, mi piaceva
tutto!! Erano belle le macchine, le strade, le ragazze in particolare le ragazze
bionde con gli occhi neri.
V.
La
libertà, dialogo
a tre
LIBERTA':
la libertà per me è tutto. Per me significa andare a lavorare, vedermi con la
mia ragazza, incontrare gli amici, stare con la mia famiglia.
Quando ero fuori non consideravo tutto questo come libertà, in particolar modo
il lavoro lo sentivo molto pesante.
Ora sento, che tutto questo mi manca. Da quando sono detenuto, e quindi senza
libertà, sento che darei qualsiasi cosa per tornare indietro.
In ogni momento sento la pesantezza della detenzione, forse ci penso di meno
quando sono occupato in piccoli lavori di manutenzione ordinaria.
Sto male soprattutto in alcuni momenti: quando ascolto la musica che mi fa
tornare in mente dei ricordi tristi, quando i miei genitori devono andare via
dopo essere venuti a trovarmi, quando vado a letto…Questo forse rappresenta il
momento in cui tutti i ricordi mi riaffiorano alla mente e il carcere diventa un
peso insostenibile.
D
La libertà è una situazione che ti fa star meglio della detenzione. Mi sento
libero quando sono fuori e vado in giro con gli amici…
D,
M, N
“Un
momento di libertà”
Di mattina, quando ci si sveglia ci si rende conto subito di essere soli.
“Mia madre con i miei fratellini mi vengono a svegliare e facciamo insieme la
colazione”…Rimango a casa con i miei genitori fino a dopo pranzo, poi viene
un mio amico a prendermi per andare a Mestre in sala giochi o bar ….
“ Mi giro e non ritrovo i miei fratelli che dormono nella mia stanza.
Mia madre mi viene a svegliare alle 6 di mattina dicendomi che sono le 7.00. Mi
prepara una colazione stupenda ed abbondante con i biscotti latte e caffè”.
Puoi liberamente prendere lo zucchero, il latte e tutto il necessario…Non è
finita qui, appena uscito di casa vado al bar per consumare cappuccino e
cornetto…Dopo acquisto un pacchetto di sigarette e le gigomme vado a lavorare.
“
Mi sveglio la mattina alle 6.00 e trovo il mio fratellino che dorme ancora, mi
alzo e dopo essermi preparato prendo il motorino vado al bar a fare colazione.
Mi fermo ad ascoltare le canzoni di sottofondo, mezzo assonnato lentamente, dopo
essermi procurato il pranzo (pizzetta e bottiglietta d'acqua) vado a lavorare…
I
sogni come espressioni di libertà
M.: la sera mi capita spesso di sognare… per lo più sono sogni brutti che non
ho voglia di raccontare…Mi ricordo che una volta ho sognato, invece, che mi
stavo sposando con la mia ex ragazza…
N.: Solitamente i miei sogni sono belli e si svolgono in libertà come ad
esempio vivere delle storie d'amore… Una sola volta ho sognato di essere in
carcere
D.:
in questo periodo non ho sognato….
Io
per libertà sicuramente intendo vivere fuori dal carcere con gli amici e la mia
famiglia, andare in giro con la mia ragazza, o trascorrere le mie serate o nei
Pub o in discoteca o semplicemente passeggiare per il Centro del Comune dove
abito.
Quando
penso alla libertà, dal carcere, mi viene in mente il mare. Mi piacerebbe
trascorrere il tempo a guardare l'orizzonte con la mia ragazza.
Quando sono qui penso ad alcuni momenti che assumono un significato particolare
e che mi tiene su di morale. Quando sono fuori mi capita, alcune volte, di
vivere quei momenti, ma assumono un significato diverso. Non li vivo con la
stessa intensità.
Un'altra immagine in cui mi perdo spesso è quella di viaggiare in macchina
senza una meta precisa.
Gli
animali che per me rappresentano meglio la libertà sono quelli di montagna,
perché possono muoversi in uno spazio enorme senza costrizioni.
Il
carcere ti fa capire il vero valore della libertà…la detenzione ti costringe,
spesse volte, ad astrarti con i pensieri: “il mio corpo rimane in carcere la
mia mente va…”.
Spesso mi capita di vagare con la mente, sono pensieri che solitamente mi fanno
stare bene ma, allo stesso tempo, diventare serio…E per un tipo scherzoso come
me è strano…
Quando sono impegnato a “giocare” con gli altri non penso…. E' quando
rimango in camera disteso sul letto che i miei pensieri iniziano a vagare….
Marzo
2005
Qui
dentro non c'è libertà. Per me essere libero significa scegliere liberamente
quando e con chi trascorrere il tempo: con gli amici, fare delle spese con la
propria ragazza, stare con la famiglia, andare a mangiare una pizza con gli
amici, recarsi ai pub, discoteche, bar ecc…
Partendo dal presupposto di essere qui dentro perché l'ho voluto io (non sono
stati gli altri…), la cosa che mi manca di più e mi fa capire di essere
detenuto, è quella di non poter vedere i miei familiari quando lo desidero e di
non poter ridere e scherzare con i miei amici.
Nei momenti in cui la mia mente è occupata da altro (quando gioco a calcio, sto
fuori con i compagni, frequento la scuola ecc…) mi dimentico di essere
detenuto. Ma quando a fine giornata o durante la pausa pomeridiana le attività
vengono sospese, mi ritorna in mente in modo chiaro dove sono e perché sono
qui.
I momenti in cui sento di più la pesantezza del carcere sono due in
particolare: la sera prima di addormentarmi e la mattina appena mi sveglio.
Della mia famiglia mi mancano tutti, ma in particolar modo il mio fratellino di
4 anni.
In questo momento l'animale che mi rappresenterebbe meglio sarebbe il topo
perché mi darebbe la possibilità di nascondermi dagli errori.
la cosa più preziosa che l'uomo ha, perché senza libertà una persona non può
fare niente come ad esempio non può costruire una famiglia.
Libero è colui che può scegliere… che può autodeterminarsi.
La libertà non è avere soldi, per me sarebbe quella di vivere in un ambiente
aperto con la famiglia. Mi viene in mente di come vivevano tanti anni fa i
contadini quando lavoravano la terra e producevano il necessario per
sopravvivere. Avevano una casa e la loro famiglia, non erano ricchi, ma secondo
me felici.
Anche fuori ci sono tante prigionie, si pensi alle dittature o agli Stati dove
la democrazia è solo apparente…Si pensi ai matrimoni che si mantengono solo
per convenienza (per esempio perché ci sono dei bambini)… Si pensi a quante
persone debbano accettare lavori dove non si sentono gratificati (tipo in
fabbrica). Ci sarebbero tanti altri esempi.
Secondo
me una persona per sentirsi veramente libera deve vivere in armonia con se
stessa e con gli altri.
Oggi nella nostra società è difficile essere davvero liberi. Ad esempio un
sistema che ti spinge a comprare gli aggetti, beni materiali (televisione,
motorini, automobili, stereo ….) a rate, ti costringe inconsapevolmente a
diventare uno schiavo, a lavorare per guadagnare sempre di più al fine di
ottenere cose che poi non hanno tutto questo valore. Tutti siamo costretti a
vivere in questo sistema che non ci permette di essere effettivamente liberi.
Secondo me i beni materiali dovrebbero essere considerati sempre in secondo
piano. L'importante, a mio parere, sono i rapporti interpersonali con la propria
famiglia, gli amici… i propri figli, un giorno.
L'unico periodo dove mi ricordo di essermi sentito libero è legato ai ricordi
d'infanzia.
Quando ho avuto la sensazione che il mio futuro non avesse più sbocchi, ho
scelto liberamente di andarmene e di cercare la libertà altrove. In Italia non
è andata molto bene. Sono riuscito solo a rovinarmi da solo.
Ora
che sono in carcere tutto mi sembra più chiaro. Mi è più chiara la vita.
Tutti possono sbagliare perché guai a pretendere tutto e subito. Mi ha fatto
pensare tanto la mia famiglia e di come una persona possa vivere felice anche
senza beni materiali.
Senti
di aver conservato degli spazi di libertà in carcere?
Qui non mi sento libero, forse l'unico momento che mi fa astrarre dal contesto
è la lezione di storia… Da quando hanno iniziato a nascere gli Imperi mi
sembra che tutto sommato sia cambiato poco nel mondo. Ad esempio il mio Paese,
l'Albania, è “serva” (come tanti altri Paesi) delle superpotenze che ci
sono attualmente….
Il potere rende o servitore o schiavo.
Per
me una persona per essere veramente libera deve sapersi accontentare ponendosi
degli obiettivi ragionevoli, se poi si riesce a fare di più, meglio…. In
questo modo, credo, si evita che una persona diventi schiavo del sistema.
LIBERTA'
andare in giro con amici, incontrare persone nuove, muoversi liberamente,
decidere liberamente, mangiare ciò che si vuole, andare in motorino.
Appena
entrato, preferivo rimanere chiuso in stanza (non conoscevo nessuno). Piano
piano ho iniziato a prendermi degli “spazi di libertà” iniziando a riempire
la stanza di oggetti miei: le foto della mia famiglia, della mia casa, peluche,
libri, tappetini, sveglia, lenzuola, federe, piumoni ecc…
Da quando poi mi occupo di piccoli lavori (tinteggiatura, allestimento e pulizia
del locale mensa) mi sento un “po' più libero”, forse perché godo di
alcuni piccoli privilegi come ad esempio entrare più tardi degli altri in
stanza.
LIBERTA
per me è scegliere autonomamente le azioni, senza che qualcun altro te le
imponga.
In carcere forse LIBERTA' significa semplicemente cercare degli spazi in cui gli
altri non possono entrare.
Questi spazi in questo momento li riesco a trovare nella mia stanza, giocando a
calcio, lavorando e studiando….
Quando
non mi sento libero?
Forse soprattutto a fine giornata, quando alle 19.30 si chiude il blindato alle
mie spalle. Un po' perché non sei libero di decidere quando entrare o uscire
dalla stanza. Un po' perché mi ricordo che quello era l'orario in cui, quando
ero libero, uscivo con i miei amici per rientrare alle 22.30 a casa. E' il
momento in cui ci si ferma e si inizia a riflettere…
Nel
rendermi conto che le giornate vengono scandite sempre uguali…le stesse
persone, le stesse cose da fare, gli stessi pensieri, gli stessi ritmi…. La
monotonia che non cambia di una virgola…
Nei
momenti in cui sono impegnato al campo, a scuola, al computer non penso a tutto
questo. E' quando rifletto sui giorni trascorsi e quelli che dovranno ancora
trascorrere che mi viene l'angoscia e desidererei essere libero.
Rubrica
evasiva
Occhi
che mi guardano dallo specchio osservano occhi a volte un po' troppo severi
scrutano per capire cosa c'e di diverso come se dalla faccia e dai capelli fosse
semplice intuire se quello riflesso sono ancora io se ogni piccolo dettaglio su
quel volto è proprio mio se c'e la farò ogni giorno ad affrontare tutto quello
che verrà , tutto quello che verrà….
Me
la caverò proprio come ho sempre fatto con le gambe ammortizzando il botto poi
mi rialzerò ammaccato non distrutto basterà una settimana a letto poi verrà
da sé ci sarà anche qualche sera in cui usciranno lacrime ci sarà anche
qualche sera in cui starò per cedere ma poi piano piano piano tutto passerà
senza accorgermene tutto passerà….
Il
silenzio a volte è peggio del rumore che per lo meno copre il brulicare delle
idee che di notte vengono che di notte affollano col loro brusio il cervello e
lo martellano e fanno sembrar difficile anche ciò che non lo è e fanno
sembrare enormi anche le cose minime cosi alzo e guardo te che dormi accanto a
me e penso che miracolo …, vedi a volte accadono
Me
la caverò proprio come ho sempre fatto con le gambe ammortizzando il botto poi
mi r
ialzerò ammaccato non distrutto basterà una settimana a letto poi verrà da se
ci sarà anche qualche sera in cui usciranno lacrime ci sarà anche qualche sera
in cui starò per cedere ma poi col tuo aiuto tutto passerà senza accorgermene
tutto passerà…
Poesie
d’amore
Sta
piovendo però non e la solita pioggia ma e il cielo che sta piangendo perché
ha perso la sua stelle più bella
Amore
grazie di esistere con te ho scoperto la parola amare cosa voglio dire sei la
mia vita ti amo troppo.
A
Nella
vita ho amato solo la mia vita perché sapevo che la mia vita eri tu
S.
Vorrei
essere un pesciolino non per dirti curu cu cù ma per dirti i love yuo
A.
Se
per te significa morire allora sto morendo scalerai grosse montagne a piedi nudi
pur di averti
A.
Ti
amo oggi ti amo domani ti amo per sempre
A.
Rubrica
Tunisina
Un
magico viaggio a bordo del lezard rouge. Volete fare un viaggio turistico in
Tunisia a bordo di un treno speciale per le persone curiose. C'e' un treno che
parte da Metlaoui (sud della Tunisia) e attraversa una serie di galleria che ti
permettono di scoprire i segreti delle montagne Tunisine con le loro
stupefacenti gole dalle pareti ripide e verticali un'ora e quarantacinque minuti
di contato diretto con i colori di altre culture nell'immenso paradiso del
deserto per un assaggio del nostri paesaggi. Benvenuti in Tunisia.
Suggerimenti
per un itinerario Tunisino: Tozeur: immergetevi nel verde delle oasi e palme di
tozeur (tunesia del sud) un paradiso di verde circondato dal mare infinito di
sabbia del grande “Sahara”. Accostatevi al passato godendovi la vista delle
sue rovine e rilassatevi scegliendo uno dei tantissimi hotel del luogo.
Proseguendo verso nord visitate Tamerza (Chebika) con le sue sorprendenti
cascate immerse nel verde della natura arrampicatevi sulle montagne con i
fuoristrada e godetevi un panorama mozzafiato. Continuando verso il centro della
Tunisia sarete accolti dalla magnifica città di Kairouan una delle piu'
importanti capitali della cultura islamica del nord africa. Le magnifiche rovine
vi daranno la possibilità di scoprire la magnificenza della cultura
arabo-islamica con le antiche moschee e la vivace Medina.
L’arte
di preparare il the
Uso
una teiera (barad) ci metto l'acqua fredda, la metto su fuoco a bollire, poi
metto 3 cucchiai di foglie di the (verde o nero) aggiungo lo zucchero a scelta,
e faccio bollire un po'. Chiudo il fuoco e servo il the in bicchierini con
foglie di menta. Di solito il the si serve con pane, formaggio, dolci si puo'
bere tutto il giorno prima dei pasti e dopo. Se arriva un ospite e' bello
offrire il the facendolo schiumare con l'uso di tante foglie di te.
I.M.
L’arte
di fare il formaggio
Mio
nonno lo faceva cosi: latte di mucca o capra di prima mattina (5 ) lo metteva in
una sacca fatta di pelle di pecora (sciacqua) scuoteva il latte fino a quando il
latte si rapprendeva e galleggiava, lo filtrava e strizzava il resto dentro una
pezza finche' spariva tutto il liquido. Poi metteva il sale e sciacquava con
acqua fresca. Si mangia con il pane appena fatto...una bontà!
I.M
Caffè
I
vecchi usano bere del caffè molto forte, fatto con poca acqua e durante l’
ebollizione si aggiunge tanti cucchiai di caffè in polvere, si lascia bollire
finche bolle normale. Questo caffè e' molto forte ed e' usanza che lo bevano
solo i vecchi.
I.M.