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Il progetto di "Avvocato di strada" a Padova
Presentazione del servizio
Sono Nicola Sansonna, segretario ed attualmente coordinatore di Avvocato di Strada, progetto nato per la tutela dei diritti della persone senza fissa dimora e quando serve per intervenire nelle sedi giudiziarie. Il lavoro che stiamo svolgendo da circa cinque mesi è finanziato dal C.S.V. della Provincia di Padova (centro servizio per volontariato). Capofila del Progetto è l'Associazione "Gruppo Operatori Carcerari Volontari". In partenariato con la coop "Cosep", la coop "AltraCittà", e l’Associazione "il Granello di Senape". Vi è coinvolto a pieno titolo il Comune di Padova in particolare l’assessorato alle Politiche Sociali, che ha stanziato una borsa lavoro per permettermi di svolgere una serie di attività, tra cui il lavoro che sto facendo. Sono già tante le persone impegnate nel portare avanti in maniera efficace questa iniziativa: - 30 gli avvocati che hanno dato finora la loro adesione. A turno si alternano nell’attività di sportello, che avviene: negli uffici messi a disposizione: dalla Caritas Diocesana, in via del Vescovado, 23 tutti i lunedì dalle 15.30 alle 18.00. Gli appuntamenti li prendiamo in prevalenza presso le Cucine Economiche Popolari il martedì ed il giovedì dalle 9.30 alle 11.30, in via Tommaseo, dove quando necessita si incontrano anche gli utenti. L’ultimo venerdì del mese siamo anche al Centro di Prima accoglienza Gabelli. - 8 i volontari che mi affiancano nella gestione del progetto. - 140, finora, le persone che si sono rivolte al nostro sportello per una consulenza legale, a volte solo per essere indirizzate nell’ufficio giusto, o avere le indicazioni su come avviare una pratica. In prevalenza queste sono i servizi dello sportello, oltre a quello di assumere la difesa di un utente, qualora lo si reputi necessario. Di queste 140 persone che hanno preso l’appuntamento, 93 di esse si sono presentate poi in Via Vescovado per il colloquio con il legale. In tutti i casi viene aperta una pratica nel pieno rispetto della legge sulla privacy. Certamente è una goccia nel mare della tutela dei diritti delle persone che vivono un disagio sociale. Il problema che si affaccia con maggior frequenza è quello della residenza, che di fatto, come sancisce la legge, è un diritto, ma che spesso resta solo sulla carta. Chi non ha la residenza, pur vivendo stabilmente su un territorio comunale, in pratica fatica moltissimo ad avere anche l’assistenza minima necessaria, sia sanitaria che sociale. Ad esempio, se è una persona tossicodipendente, non può essere presa in carico dal servizio tossicodipendenze. E tutto questo porta ad uno scollamento sociale a volte difficilmente rimediabile. Non essendo residenti, non si può accedere alle graduatorie per la casa, addirittura non si può esercitare un diritto-dovere basilare: quello di votare alle elezioni pur essendo italiano, padovano. Sono molte le persone che si impegnano senza distinzione di casacca politica, perché la miseria non ha colori politici, il freddo non guarda se sei italiano, africano, russo, rumeno, è molto democratico. Magari se insieme pensassimo oggi al freddo che verrà il prossimo anno, ed ai disagi che arrecherà a chi dorme per strada, questo aiuterebbe tutti a gustarci il tepore della primavera che già ci avvolge tutti, residenti e senza fissa dimora. Sicuramente tanto ci sarebbe ancora da fare anche se tutti nel nostro ambito facciamo del nostro meglio.
Nicola Sansonna, responsabile segreteria di Avvocato di Strada Tel. 049.8210745 - mail avvocatodistradapd@yahoo.it Un primo bilancio dell’attività, dopo sei mesi di lavoro
Quando inizia una nuova attività c’è sempre da mettere in conto l’incognita di un possibile insuccesso. Probabilmente c’era e ci può essere ancora anche nel caso di "Avvocato di strada di Padova", di cui io sono segretario, il rischio di incontrare ostacoli e pesanti difficoltà, ma i risultati ottenuti sinora fanno ben sperare. Quello che mi ha colpito è stato l’entusiasmo di tutti i partecipanti, che hanno aderito e fatto sì che questo sogno, nato a Bologna quattro anni fa dalla mente di Antonio Mumolo e pochi altri avvocati, attecchisse anche a Padova. Dopo la prima riunione del 19 novembre, in cui sono stati stabiliti i criteri di gestione e i principi cardine, tutto per noi restava ancora a livello teorico, perché la parte relativa all’interfaccia con gli utenti e a chi dovesse poi essere fisicamente presente i giorni degli incontri era ancora da definire. Abbiamo allora iniziato a preparare i volantini, la modulistica, i biglietti da visita: insomma l’essenziale per cominciare a lavorare e a far saper che a Padova era arrivato il servizio Avvocato di strada. Il primo passo poi verso l’esterno è stato di incontrare i responsabili delle varie strutture in cui avvengono materialmente gli incontri, ad esempio don Gianfranco direttore della Caritas diocesana, che ci ha messo a disposizione il lunedì l’ufficio di via Vescovado 23: lì facciamo sportello dalle 15 alle 18 circa, secondo l’affluenza. Non pubblicizziamo le iniziative con spot, annunci o altro, andiamo semplicemente nei luoghi dove abitualmente chi è particolarmente disagiato e senza fissa dimora si può recare. Quale posto più indicato delle cucine economiche popolari? Una persona veramente speciale ci ha, come dire, "introdotti nell’ambiente": Suor Lia. Da lei ho appreso quello che io, i praticanti e i volontari con i quali incontro le persone possibili utenti, abbiamo immediatamente adottato: parlare con la gente con semplicità, farsi conoscere, farsi accettare da loro, e spiegare quale servizio siamo in grado di offrire. Lo abbiamo fatto, ed è efficace. Mercoledì primo dicembre abbiamo fatto la prima riunione, presenti gli avvocati, e deciso che il giorno successivo avremmo iniziato. In tutta sincerità ero piuttosto emozionato, stavo per iniziare qualcosa di nuovo che a Padova nessuno aveva ancora fatto: dire alle persone che non hanno mezzi: "Guarda che i tuoi diritti c’è qualcuno che è pronto a tutelarli, e in maniera gratuita". Questo è il senso del mio lavoro. La mattina del 2 dicembre, quando sono arrivato al primo appuntamento, ho trovato già lì Valentina e Fernanda (che con Annamaria, Isabella e Flora collaborano alla gestione dello sportello): Valentina raccoglieva i dati e spiegava l’iniziativa, si aggirava tra le persone distribuendo volantini e presentando il progetto; in un eccesso di entusiasmo, aveva addirittura svegliato due persone che si erano appisolate sul tavolo per dire cosa potevamo fare per loro... Mi sono unito a Valentina e, dopo aver spiegato cosa proponevamo, abbiamo raccolto i primi appuntamenti, utilizzando la grande esperienza di Fernanda, segretaria in uno studio legale per anni. Il primo incontro con i legali è stato fissato per lunedì 6 dicembre, e lo ha svolto l’avvocato Vittorio Manfio del Foro di Padova, che aderisce al progetto. Da allora altri avvocati si sono avvicendati e il lavoro è in crescendo. In totale, oltre all’avvocatessa Giulia Perin, che è stata un po’ il traino tra gli avvocati, abbiamo quindici avvocati tra civilisti e penalisti che hanno aderito, e contiamo di crescere ancora. Dal 2 dicembre a tutt’oggi abbiamo fissato 120 appuntamenti; si sono presentati ai colloqui con gli avvocati, che si sono succeduti agli incontri con gli utenti, 64 persone. In tutti i casi viene aperta una pratica. Esistono un archivio cartaceo e un archivio informatico degli appuntamenti. La maggior parte degli incontri si conclude con consigli legali e di indirizzo; su alcuni si sta procedendo all’apertura di un fascicolo per il procedimento legale. Ma in ogni caso c’è sempre la volontà di ascoltare e di cercare una soluzione, dove questo è possibile, ai problemi che di volta in volta si presentano. Le novità più recenti sono che: siamo stati contattati ed incontrato un responsabile del centro di prima accoglienza Gabelli per andare una volta al mese a fare sportello legale in sede da loro. Inoltre stiamo cercando di organizzare un servizio di presenza settimanale anche all’asilo notturno al Torresino.
Gli sportelli di "Avvocato di Strada - Padova" sono attivi presso:
Lo sportello informativo per i familiari delle persone detenute
Si distingue dagli sportelli di "Avvocato di Strada" perché in questi può essere data assistenza legale gratuita, mentre lo sportello per i familiari delle persone detenute è esclusivamente d’informazione ed indirizzo. Lo Sportello è attivo tutti i sabati, dalle 9.00 alle 12.30, ad Altichiero (in Via Franzela 3/c, a circa 2 chilometri dalle carceri di Padova) nella sede del Centro Sociale e Culturale del Quartiere 6 Ovest di Padova, presso l’associazione "L’Incontro". Quali informazioni si possono ottenere:
Il tipo di richieste che ci vengono rivolte
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