Protocollo
d'intesa
tra
Ministero della Giustizia
e
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Roma,
27 gennaio 2004
|
Considerato che il lavoro, diritto costituzionalmente protetto, favorendo il
processo di inclusione sociale e l'adozione di modelli di vita socialmente
accettabili, svolge un ruolo primario nel percorso di reinserimento alla
vita sociale dei detenuti e può essere, inoltre, considerato un fattore
significativo in ordine alla riduzione della recidiva;
|
Considerato
che obiettivo condiviso delle parti è il reinserimento socio- lavorativo
dei soggetti in esecuzione di pena e, pertanto, l'opportunità di un'attività
lavorativa per tali soggetti anche in vista di un loro futuro
post-detentivo;
|
Considerato
che l'evoluzione legislativa, sia a livello nazionale che regionale, è
indirizzata verso un allargamento delle ipotesi di lavoro negli istituti
penitenziari e una contestuale espansione delle opportunità di sostegno al
lavoro per i soggetti in esecuzione penale esterna;
|
Considerata
la necessità di coinvolgere tutte le componenti pubbliche e private nonché
il privato sociale, a diverso titolo competenti per il raggiungimento dei su
indicati obiettivi istituzionali;
|
Considerata
altresì l'importanza di individuare azioni specifiche e linee di
finanziamento idonee a favorire la costruzione di una identità
professionale e consentire l'occupazione dei detenuti e degli internati
presenti negli istituti penitenziari del territorio nazionale o i condannati
ammessi alle misure alternative per il loro reinserimento nella società
civile;
|
Considerata
la necessità peraltro di favorire l'organizzazione di qualificate
lavorazioni all'interno degli Istituti di pena da parte di imprese pubbliche
o private in attuazione dell'art. 20 della legge 26 luglio 1975, n. 354,
modificato dall'art. 2 della legge 12 agosto 1993, n. 296;
|
Considerato
che in base alla normativa in vigore alle Regioni sono attribuiti compiti di
politica attiva del lavoro e di promozione di specifiche iniziative rivolte
alle fasce deboli nell'ambito di una più ampia programmazione di crescita
occupazionale del territorio regionale;
|
Considerato
che, per la specificità dell'utenza presente negli Istituti penitenziari,
le Regioni dovranno attuare iniziative a favore dei detenuti, degli
internati e dei condannati in misura alternativa d'intesa con i
Provveditorati Regionali dell'Amministrazione penitenziaria;
|
Considerato
il ruolo svolto dai Centri per l'Impiego, quali strumenti di politica attiva
del lavoro, ai fini dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro in vista
anche di un orientamento e adeguamento alle esigenze del mercato soprattutto
per i soggetti più svantaggiati;
|
Considerata
la necessità di individuare i bisogni del mondo penitenziario in ordine
alla formazione professionale e al lavoro nonché di attivare esperienze
pilota, elaborare e valutare i risultati delle azioni e dei progetti
realizzati, individuare e diffondere le "buone prassi";
|
Considerata
pertanto la necessità di rilanciare l'intesa programmatica tra il Ministero
della Giustizia e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, già
sottoscritta nel dicembre 2000, in ordine alla promozione, coordinamento e
indirizzo delle politiche attive del lavoro, con riferimento alla
popolazione penitenziaria;
|
| | | | | | | | | |
Il
Ministero della Giustizia
e
il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Convengono quanto segue:
Le parti, coerentemente con quanto esposto, si impegnano a promuovere
congiuntamente, politiche attive del lavoro con particolare riferimento alla
popolazione in esecuzione di pena, al fine di favorire la reintegrazione sociale
dei condannati e diminuire il rischio di recidiva.
Le parti si impegnano a promuovere e sostenere – nell'ambito di una congiunta
pianificazione – tutte quelle azioni ed iniziative tese a facilitare
l'inserimento dei soggetti in esecuzione di pena ad attività di formazione
professionale ed al lavoro sia all'interno degli Istituti penitenziari sia
all'esterno, per i soggetti in misura alternativa.
Le parti si impegnano a coinvolgere i referenti istituzionali sul territorio per
lo sviluppo in ambito regionale di una politica attiva del lavoro rivolta ai
soggetti in esecuzione di pena. In particolare il Ministero del lavoro e delle
politiche sociali, nell'ambito del proprio ruolo di indirizzo, promozione e
coordinamento, si impegna ad informare e coinvolgere le Regioni, verso forme
stabili di azioni con i Provveditorati Regionali dell'Amministrazione
Penitenziaria, per un pieno utilizzo degli strumenti normativi sia nazionali che
regionali.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Ministero della Giustizia
promuoveranno azioni tese ad incentivare l'occupazione nell'ambito penitenziario
prevedendo anche il coinvolgimento del mondo dell'imprenditoria e della
cooperazione ai fini della creazione di nuovi posti di lavoro all'interno degli
istituti penitenziari, mediante l'affidamento agli Istituti di commesse stabili,
ovvero mediante le ipotesi previste dalla normativa vigente di gestione diretta
da parte di soggetti terzi – tramite convenzione – delle lavorazioni
penitenziarie.
Le parti si impegnano altresì ad incentivare la disponibilità del mondo
dell'imprenditoria e della cooperazione all'assunzione dei soggetti in
esecuzione di pena fuori dal carcere.
Per realizzare gli impegni convenuti le parti concordano di istituire un tavolo
tecnico permanente di lavoro composto da dirigenti e funzionari della Direzione
Generale dei Detenuti e Trattamento, per il Ministero della Giustizia, e della
Direzione Generale per l'Impiego, l'Orientamento e la Formazione, per il
Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, da rappresentanti del
Coordinamento tecnico delle Regioni e dell'UPI e da altri soggetti che verranno
individuati tra quelli più rappresentativi nella materia.
Il tavolo di lavoro avrà il compito di: individuare i bisogni di formazione e
occupazione dei soggetti in esecuzione di pena; pianificare le azioni e le
iniziative necessarie a facilitare l'ingresso nel mondo del lavoro dei soggetti
suddetti; promuovere azioni tese a favorire l'inserimento lavorativo dei
soggetti in esecuzione di pena ed ex detenuti; attivare esperienze pilota
particolarmente innovative; monitorare i risultati delle azioni e dei progetti
realizzati; diffondere le "buone prassi".
Il tavolo di lavoro presenterà con cadenza annuale ai competenti Dicasteri un
rapporto sulle attività avviate, sui risultati raggiunti, sui nodi critici
evidenziati, e sulle prospettive previste.
Le parti convengono sulla opportunità di avviare azioni specifiche per il
monitoraggio e la valutazione di tutte le azioni attivate a livello nazionale e
territoriale in modo da avere una visione integrata delle varie iniziative e dei
risultati raggiunti.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Ministero della Giustizia
si impegnano a realizzare le indicazioni sopraesposte e ad operare in linea con
gli obiettivi definiti nel presente protocollo.
|