|
Nel nostro Paese la legge Finocchiaro non basta
Corriere della Sera, 7 maggio 2004
E poi, se la condanna della mamma è lunga e il bambino compie tre anni, arriva un funzionario a portarselo via: in un istituto o presso qualche parente, se esiste. Barbarie su barbarie. La legge Finocchiaro è del marzo 2001. Divieto di carcere per donne incinte o madri di prole inferiore a tre anni. Differimento di pena per madri di prole inferiore a un anno. La sacrosanta norma mette sotto tutela il rapporto tra le madri e i figli minori, prevedendo misure alternative. Complimenti, titoli sui giornali, servizi televisivi. E poi, legge inapplicata. L’aspetto paradossale di questa vicenda è la sua dimensione assolutamente modesta. In Italia i bambini in carcere sono in media circa sessanta. E a San Vittore, da cinque a nove. C’è di più. A Milano, si era trovata una soluzione già cinque anni fa con la firma di un protocollo d’intesa tra Regione, Ministero e Comune. L’assessore comunale alla sicurezza sociale Paolo Del Debbio mise a disposizione una ex scuola materna in via Zama 23, dove si sarebbe potuto approntare per le mamme un ambiente vivibile a custodia attenuata. Comunicazione ufficiale fu inviata alla direzione di San Vittore, a firma del vicesindaco De Corato, il 5 ottobre del 2000. Seguirono riunioni tecniche per definire il progetto. Poi, improvvisamente, un lungo silenzio. Luigi Pagano, direttore di San Vittore, racconta: "Apprendemmo dai giornali che il progetto era stato unilateralmente accantonato dal Comune. Alle vibranti proteste, il nuovo assessore alla sicurezza sociale Guido Manca disse che, secondo lui, non c’erano più bambini in carcere e che aveva in mente l’idea di miniappartamenti da destinare alle mamme detenute a fine pena. E aggiunse che, in ogni caso, le materie carcerarie non erano di competenza del suo assessorato". C’è dell’incredibile in questa storia, non certamente degna di Milano "finestra italiana sull’Europa", né di qualsiasi città civile. Speriamo che il sindaco Albertini ne raccolga subito i cocci e rimetta in piedi un piccolo, modesto, prezioso progetto che sollevi la città di Beccaria, lui e tutti noi da questa intollerabile vergogna.
|