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Detenuto di 27 anni si toglie la vita in cella con una bomboletta di gas
Luigi Diana, originario di San Cipriano d’Aversa (Caserta), ha completato l’opera con una busta di plastica
Il Messaggero, 18 marzo 2003
È stato trovato nel primo pomeriggio di ieri l’altro esanime all’interno della sua cella. Un giovane detenuto del carcere di Mammagialla ha deciso di porre fine ai sui giorni aspirando il gas propano contenuto in una piccola bombola di quelle utilizzate per i fornelletti da campeggio, e completando l’opera coprendosi il volto con una busta di plastica. La vittima è un campano di 27 anni, Luigi Diana, di San Cipriano D’Aversa in provincia di Caserta. A trovarlo sono stati gli agenti della polizia penitenziaria che erano in servizio. Sono stati loro stessi a cercare di prestargli le prime cure. Ma, purtroppo per il detenuto, non c’era più nulla da fare. Immediatamente è stato dato l’allarme e nella cella di Luigi Diana si è recato anche il medico di servizio che non ha potuto far altro che constatarne il decesso avvenuto poco prima. Dell’accaduto è stato avvertito il magistrato di turno; è stato il dottor Carlo Maria Scipio a disporre l’autopsia per avere un quadro preciso di quanto avvenuto all’interno del penitenziario viterbese. La salma del giovane detenuto è stata ricomposta presso la camera mortuaria dell’ospedale Grande degli Infermi dove nel pomeriggio di ieri, come disposto dal magistrato, è stato eseguito l’esame autoptico sulla salma del suicida campano. Ieri mattina dalla cittadina campana sono arrivati i parenti di Luigi Diana che sono stati vicini al loro congiunto presso l’obitorio fino a quando i periti settori non hanno iniziato il loro compito per fare piena luce su quanto accaduto domenica pomeriggio nella cella del carcere viterbese.
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