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Falso movimento a Montecitorio di Sergio Segio
Fuoriluogo, ottobre 2004
Malgrado i problemi siano aggravati e nonostante le sacrosante proteste dei detenuti, non si parla più di ipotesi clemenziali, naufragate nella legge - truffa dell’indultino. Pure, qualcosa in Parlamento sembra muoversi. Parliamo della proposta di legge 461, presentata dal deputato verde Paolo Cento il 4 giugno 2001 (fate attenzione alle date). Di per sé non è certo rivoluzionaria: prevede che assieme alla sospensione dell’esecuzione della pena detentiva per reati commessi da una persona tossicodipendente possa essere sospesa anche la pena pecuniaria e che la sospensione non cessi, come ora, dopo cinque anni. La 461 è stata assegnata alla Commissione Giustizia della Camera il 6 maggio 2002, assieme a un "pacchetto" di misure, collegate sotto il titolo "Disposizioni in materia di misure alternative alla detenzione" e tese ad ampliare e rendere più accessibile la concessione dell’affidamento in prova al servizio sociale (A.C. 846, sempre a firma Cento; A.C. 1244, a firma Giuliano Pisapia di Rifondazione; A.C. 2852, del forzista Mario Pepe), e della semilibertà, con la possibilità di lavorare fuori dal carcere anche in ore notturne (A.C. 1245 di Pisapia). Quattro delle proposte (A.C. 846, A.C. 1039 a firma di Gabriella Pistone e Maura Cossutta del Pdci, A.C. 1167 di Pisapia e A.C. 3263 del portavoce di Forza Italia Sandro Bondi) prevedono modifiche alla liberazione anticipata, con la riduzione di pena prevista per buona condotta a 60 giorni ogni semestre, in luogo degli attuali 45, e con ulteriori 30 collegati alla progressione negli studi (Pistone e Cossutta) e snellendo altresì l’iter attraverso automatismi nella concessione (Bondi). Il portavoce azzurro propone anche una modifica all’articolo 176 del codice penale in tema di liberazione condizionale, oggi pressoché inutilizzata: si sostituirebbe l’odierno presupposto del "comportamento tale da far ritenere sicuro il ravvedimento" - di difficile se non impossibile, verifica - con quello della "partecipazione all’opera di rieducazione". Si tratta di migliorie non vistose ma complessivamente in grado di rivitalizzare le misure alternative e anche di produrre un certo beneficio in termini deflativi, pur se permarrebbe la forte discrezionalità di cui gode la magistratura di sorveglianza e che sinora spesso ha funzionato da freno e comportato notevoli e ingiustificate disparità tra tribunale e tribunale. Naturalmente, nel "pacchetto" non mancano le polpette avvelenate, con le proposte n. 958 (a firma Alessio Butti di An) e 3458 (del leghista Guido Rossi e altri), tese a introdurre lo scambio lavoro-riduzione di pena. In particolare, la seconda, con la previsione del "lavoro civico gratuito", si presta alle peggiori interpretazioni e applicazioni. Dopo il business dell’edilizia penitenziaria si arriverà forse a quello delle braccia, dei nuovi schiavi da affiancare agli immigrati, vittime dei caporalati e della legge Bossi-Fini. Egualmente restrittiva la proposta n. 484 di Manlio Contento di An, che mira a escludere dalle misure alternative i condannati per taluni reati (compreso il contrabbando di tabacchi...) e i recidivi. Il 13 febbraio 2003 la Commissione si è riunita per la prima volta in sede referente. La seduta è cominciata alle 14,20 e si è chiusa alle 15,25 (attenzione agli orari). Oltre a tali proposte, illustrate dal relatore Giuseppe Fanfani della Margherita, la Commissione ha esaminato congiuntamente anche ulteriori "Disposizioni in materia di sanzione penale" (C. 3497 della responsabile Giustizia Ds, Anna Finocchiaro e C. 3452 del forzista Niccolò Ghedini). In quell’oretta di seduta, sono state vagliate pure le "Disposizioni in materia di omissione di soccorso" e le "Disposizioni in materia di conseguenze derivanti da incidenti stradali". La nuova seduta, sempre in sede referente, si è tenuta il 18 febbraio 2003, con inizio alle ore 12. È proseguito l’esame congiunto delle disposizioni in materia di misure alternative e di quelle in tema di sanzione penale. Prima che la seduta terminasse (alle ore 13,05) la Commissione ha discusso anche del decreto governativo n. 18/2003 in materia di giudizio secondo equità e di "Modifiche al codice di procedura penale in materia di applicazione della pena su richiesta delle parti". È seguito un intervallo di circa 19 mesi. Il 15 settembre 2004 la Commissione si è riunita in sede referente alle ore 15,10 e ha discusso delle "Nuove norme in materia di separazione dei coniugi e affidamento condiviso dei figli", delle "Disposizioni per la riforma del Corpo di polizia penitenziaria" (due preoccupanti proposte del forzista Gaetano Pecorella e di Filippo Ascierto di An, che stanno procedendo speditamente nel silenzio pubblico e nella distrazione delle opposizioni, tese a riorganizzare il Corpo della polizia penitenziaria, istituendo una specifica Direzione generale in seno al ministero e a sottrarre la polizia penitenziaria all’autorità dei direttori delle carceri), delle "Disposizioni in materia di esecuzione delle analisi del Dna dell’imputato o dell’indagato", arrivando infine a quelle in materia di misure alternative alla detenzione, circa le quali è stato deliberato di proseguire l’esame in sede di Comitato ristretto. La seduta è terminata alle 17. Il Comitato si è riunito il 21 settembre 2004 per un quarto d’ora, dalle ore 13,30 alle 13,45. Si attendono ora altre puntate. Ma cresce il sospetto che si tratti dell’ennesimo falso movimento. Meno dubbiosi si può forse essere circa tempi e sorti della proposta 2055 di Edmondo Cirielli di An, tornata in Aula alla Camera il 26 ottobre. I più malevoli la definiscono "salva-Previti", perché assicura la prevalenza delle attenuanti (e quindi una più rapida prescrizione del reato) nei confronti degli incensurati. In compenso garantisce il pugno di ferro nei confronti dei recidivi, vale a dire della gran massa dei reclusi e dei tossicodipendenti, per i quali è previsto l’aggravio delle pene e l’impossibilità di accesso alle misure alternative. Insomma, nulla di nuovo.
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