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La morte di Giuliano Costantini (Ascoli Piceno, 28 settembre 2000)
Rassegna stampa sul caso di Giuliano Costantini
Picchiò detenuto: guardia carceraria a giudizio. La vittima, Giuliano Costantini, morì alcuni giorni dopo: tre medici accusati di omicidio colposo
Il Messaggero, 24 aprile 2002
Sarà processato l’11 giugno prossimo per lesioni un agente di polizia penitenziaria in servizio a Marino del Tronto. Secondo il sostituto procuratore della Repubblica Umberto Monti l’uomo avrebbe picchiato Giuliano Costantini, il detenuto che morì nel carcere di massima sicurezza ascolano nel settembre del 2000. A scanso di equivoci, però, va detto che per la procura le botte rimediate dall’uomo dal secondino non sono collegate al suo decesso. In sostanza, secondo quanto appurato nel corso delle indagini dalla Procura di Ascoli, nei giorni precedenti il ricovero al Mazzoni (dove poi morì) Costantini, già malato, sarebbe stato fatto uscire dalla cella dalla guardia in questione che l’avrebbe picchiato in un altro locale del carcere e quindi riaccompagnato dolorante in cella. Costantini
avrebbe lasciato scritto quanto accaduto in un foglietto che è stato rinvenuto
dagli investigatori che, dopo la sua morte, perquisirono la cella. Ad alcuni
compagni detenuti l’uomo aveva inoltre confidato che, una volta ristabilitosi,
avrebbe denunciato l’aggressione subita. La
sensazione è che in caso di processo a carico dei medici, tutto ruoterà
intorno alle perizie.
Secondino accusato di aver picchiato il detenuto. Tre medici a giudizio per cure tardive. Botte in carcere, guardia alla sbarra. Iniziato il dibattimento per la morte di Giuliano Costantini
Il Messaggero, 12 giugno 2002
Si è aperto ieri davanti al Tribunale di Ascoli il processo a carico della guardia carceraria accusata di aver picchiato Giuliano Costantini, l’ex detenuto del carcere di Marino del Tronto per la cui morte sono attualmente sotto inchiesta, con l’accusa di omicidio colposo, tre medici dell’istituto di pena. Le percosse che S.P. avrebbe inferto al detenuto non sono in ogni caso in correlazione con la morte dello stesso, avvenuta, secondo la Procura di Ascoli, per altra causa, riconducibile alle cure tardive cui l’uomo fu sottoposto. Davanti al giudice Vecchiotti si discute quindi soltanto del reato di lesioni aggravate a carico dell’agente.
Caso Costantini, morte in carcere: 3 medici dal giudice
Il Messaggero, 11 dicembre 2002
Il detenuto era arrivato all’ospedale febbricitante ed in preda a forti dolori addominali. I medici del pronto soccorso riscontrarono una grave emorragia interna che richiese un intervento d’urgenza effettuato dall’equipe del primario di chirurgia Emidio Senati. L’operazione durò tre ore, ma non servì a salvare la vita del quarantenne che morì per setticemia. Le perizie degli specialisti Tombolini e Corradini avrebbero fatto emergere importanti indicazioni sulla presunta responsabilità di tre medici del carcere di Marino del Tronto per la morte del detenuto, facendo scattare l’accusa di omicidio colposo. In sostanza l’uomo, da tempo malato, non sarebbe stato trasferito in tempo utile in ospedale. Ciò, nonostante evidenti segni della grave infezione che stava minando il suo fisico: tra questi l’addome acuto e le particolari caratteristiche del materiale organico che aveva rimesso. Difficile fare previsioni, ma trapela che i medici rinunceranno al rito abbreviato o ad un eventuale patteggiamento preferendo dimostrare l’innocenza in caso di rinvio a giudizio. Si annuncia quindi un processo che si giocherà sulle perizie di parte con le quali i legali della difesa cercheranno di convincere il Tribunale che i loro assistiti curarono al meglio Costantini.
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