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La morte di Marco Ciuffreda (Roma, 2 novembre 2000)
Rassegna stampa sul caso di Marco Ciuffreda
Morì a Regina Coeli: era stato scarcerato. Ciuffreda, medici a giudizio
Corriere della Sera, 8 marzo 2002
Il 14 maggio si farà il processo per la morte di Marco Ciuffreda, 37 anni, fotografo d’arte, ex tossicodipendente, scomparso alla fine di ottobre del 2000, per una sindrome respiratoria acuta "mai assistita, né in carcere né in ospedale", come disse pochi giorni dopo sua madre Giuseppina. Il Gup De Marco ieri ha disposto il rinvio a giudizio per i medici, alcuni dello Spallanzani, altri del Santo Spirito (applicati però al Nuovo Regina Margherita), che all’epoca si occuparono del caso. Sono accusati di colpa professionale. Omicidio colposo, infatti, è il reato ipotizzato. La parte civile è rappresentata dall’avvocato Leo Mercurio. Ciuffreda venne arrestato la sera di giovedì 28 ottobre 2000 con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti ed entrò così a Regina Coeli. La mattina di sabato 30 ottobre si aprì il processo per direttissima e ottenne gli arresti domiciliari. Ma era sabato e la "traduzione" a casa non avvenne. Il giovane ebbe una crisi cardiaca, fu ricoverato in ospedale, invano. Furono aperte due inchieste, della magistratura e del ministero della Giustizia. In seguito alla morte dell’uomo, il direttore del carcere di Regina Coeli Anacleto Benedetti e il comandante della polizia penitenziaria Marco Piersigilli rimisero l’incarico.
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