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Trentenne
muore in carcere
Il Tirreno, 24 settembre 2002
Il
giovane, un passato purtroppo legato alla tossicodipendenza, potrebbe avere
avuto un malessere culminato nell'attacco cardiaco che ha posto fine alla sua
esistenza. È stata quindi disposta la rimozione del corpo, che è stato portato
fuori dal carcere dai volontari della Pubblica assistenza, all'obitorio del
Santa Chiara. Sarà l'esame legale a dare una risposta definitiva su quel che può
essere accaduto. «La televisione in carcere - osservano nel loro intervento gli ospiti del Don Bosco - è importate come il pane: qualche detenuto ha protestato che avrebbe preferito lo sciopero della fame alla rinuncia al televisore. Proprio per questo si è decisa una testimonianza non solo pacifica e mite, ma capace di esprimere il bisogno di comunicazione e di dignità che anima le carceri. "Hanno anche la televisione": è la frase pigramente ripetuta da chi non riesce ad immaginate una totale privazione e mortificazione umana qual è quella della reclusione, e immagina ancora che una tv sia un lusso. Il digiuno televisivo, che può ancora apparire come una stravaganza, diventerà forse una forma importante di obiezione civile anche per chi è a piede e sguardo libero». |