|
Inchiesta dell'Associazione "Antigone" Violenze e maltrattamenti in questure, commissariati, stazioni dei carabinieri
Bari, Questura
Genova
Durante lo svolgimento del vertice internazionale del G8 a Genova il 20-22 luglio 2001 le forze dell’ordine vengono accusate, con ampia documentazione dei media, di pestaggi, violenze, brutalità nei confronti dei manifestanti sia durante lo svolgimento del corteo sia durante la perquisizione straordinaria nella scuola dive risiedevano gruppi dei manifestanti. Un ragazzo, Carlo Giuliani, viene ucciso da un carabiniere durante il primo giorno di manifestazione. Le violenze sono continuate drammaticamente nelle caserme Bolzaneto e Diaz, utilizzate per l’immatricolazione dei fermati. La procura della Repubblica di Genova ha aperto 8 inchieste. Coinvolti anche diversi funzionari di polizia. Viene sciolto il reparto celere di Roma coinvolto nei fatti. Antigone si è ricolta al Comitato europeo per la prevenzione della tortura. Amnesty International ha chiesto una commissione internazionale indipendente che indaghi sui fatti. Ecco le 8 inchieste: 1) per l’uccisione di Carlo Giuliani in Piazza Alimonia due i carabinieri indagati per omicidio volontario, M.P. che ha sparato e l’autista, la cui posizione però è stata già derubricata; 2) per il blitz notturno nella sede del Global social forum sono coinvolti quei poliziotti che hanno commesso reati ai danni di chi occupava le due scuole; 3) per i pestaggi nella scuola Diaz l’inchiesta riguarda gli abusi e le lesioni ad opera delle forze dell’ordine intervenute nella scuola; 4) per i pestaggi durante il corteo la procura ha istituito uno sportello per raccogliere foto, film e testimonianze su pestaggi e violenze durante gli scontri di piazza e il corteo; 5) per quanto riguarda il ritardo dell’intervento delle forze dell’ordine a seguito di denunce di cittadini per danneggiamenti a cose e negozi è stato aperto un fascicolo processuale; 6) per quanto riguarda le violenze dei Black Bloc nel mirino della magistratura, ovviamente, ci sono anche gli episodi di violenza e devastazione da parte dei manifestanti; 7) per quanto concerne le violenze nella caserma di Bolzaneto una inchiesta è stata predisposta sui pestaggi e le violenze da parte di alcuni esponenti delle forze dell’ordine accadute nella caserma, destinata a luogo di smistamento e immatricolazioni di fermati e di arrestati; 8) per quanto riguarda le violenze contro i carabinieri un fascicolo è stato aperto per indagare sulle violenze da parte di alcuni manifestanti contro l’autoblinda dei carabinieri da cui partì il colpo mortale.
Matera, Commissariato di Polizia
Il 19 marzo 1999 alle ore 23,30 Angelo Raffaele De Palo, 31 anni, viene fermato nel centro di Matera da una pattuglia di polizia mentre, in stato di ubriachezza, infastidisce alcuni passanti. È condotto in Questura. Alle ore 23.50 è ricoverato nell’ospedale cittadino: gli viene diagnosticata la frattura del setto nasale, muore alle 9.30 del giorno dopo. Il decesso risulta causato da trauma cranico ed emorragia cerebrale. Secondo i verbali dell’autopsia, il De Palo riportò un trauma contusivo cranico con doppia frattura in regione parieto-occipitale sinistra, una frattura della piramide nasale, con escoriazione del dorso del naso e la lussazione con frattura degli incisivi mediali superiori. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta giudiziaria condotta dal procuratore della Repubblica Giovanni Leonardi. A gennaio 2001 si è tenuta la prima udienza preliminare nei confronti dell’ispettore F.A. accusato di omicidio preterintenzionale. Il poliziotto ha richiesto il rito abbreviato, per evitare di dare pubblicità al caso. Dall’esame autoptico sarebbe emerso che la morte fu dovuta a shock emorragico interno, per le lesioni contusive craniche presenti nella zona occipitale sinistra. L’ispettore sotto accusa continua a prestare servizio presso la questura di Matera. Il 17 aprile 2001 si è concluso il processo di primo grado. L’ispettore di polizia F.A. è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione per omicidio preterintenzionale, interdizione perpetua dai pubblici uffici e un risarcimento di 250 milioni di danni a favore dei familiari della vittima.
Napoli
Durante le proteste per il Global Forum tenutosi a Napoli nel mese di marzo 2001 alcuni ragazzi denunciano i violenti pestaggi subiti ed in particolare un poliziotto che li avrebbe costretti a inginocchiarsi e baciare una medaglia raffigurante Mussolini.
Pistoia, Questura
Il 21 marzo 2001 vengono arrestati tre agenti della polizia di stato, precedentemente sospesi dal servizio, per avere pestato in Questura cinque ragazzi a seguito di controlli di routine. L’accusa è di lesioni gravi, falso e calunnia.
Roma, Carabinieri
Roma, Questura
|