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Io, venditore di elefanti di Pap Khouma Garzanti, € 11
Pap è un ragazzo senegalese che ha raccontato la sua storia di emigrante, a voce e quindi con molta semplicità e immediatezza, a un giornalista italiano, Oreste Pivetta, che, restando il più possibile fedele alla narrazione originale, ha suddiviso il racconto in una trentina di brevi capitoli che coincidono con episodi salienti dell’esperienza del protagonista. Terminata la lettura sono in bilico tra due sentimenti: la simpatia per Pap ed i suoi compagni e la preoccupazione per questa realtà sociale - gli immigrati clandestini - di cui siamo poco (e male) informati. Il libro permette di vedere proprio "dall’interno" la vita degli immigrati, la precarietà del lavoro di venditori ambulanti abusivi, stretti tra il rischio di rimanere senza risorse e la tentazione dei facili guadagni che permetterebbe lo spaccio della droga. Pap viene da un paese nel quale I arrivano numerosi turisti italiani, ambasciatori forse "bugiardi" che spesso trasmettono un’immagine falsata dell’Italia, ma la vita è dura anche qui e lui lo impara presto. Dopo un anno di permanenza in Italia ha perso le illusioni di benessere ed ingenuità: torna in Senegal senza un soldo ma si riorganizza e parte per un secondo tentativo. E questa volta l’esperienza precedente gli sarà utilissima: riuscirà infatti a regolarizzare la sua condizione di immigrato e a trovare un lavoro meno precario della vendita di oggetti artigianali ed una casa in affitto. E promuoverà perfino una associazione di senegalesi che cerca di difendere i diritti civili degli immigrati: perché in Italia i loro problemi non finiscono con un permesso di soggiorno, a fronte di episodi di solidarietà c’è ancora tanto razzismo. Un’ultima nota va al curatore: mi ha piacevolmente sorpreso l’assenza di retorica, anche perché confesso che ero un po’ prevenuto al riguardo dopo aver letto sul risvolto di copertina della sua collaborazione a un giornale di partito. Consiglio (appunto) la lettura ai venditori (ed acquirenti) di ideologie: se si tratta poi di "leghisti" il consiglio è di impararlo a memoria.
Francesco Morelli
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