"Sarà
uno straordinario esempio di civiltà"
Il
Giornale di Vicenza, 5 aprile 2004
Mercoledì
verrà inaugurata al San Pio X, alla presenza del vescovo, la ristrutturata
biblioteca che da qualche anno non era più in funzione
Caro detenuto, presto qualcuno ti
aiuterà a costruire il tuo spazio di libertà. Te lo promettono la biblioteca
Bertoliana, un prete dinamico ed una lungimirante dirigenza carceraria.
L’occasione per abbozzare un primo protocollo d’intesa sarà data mercoledì,
quando nel carcere vicentino verrà inaugurata alla presenza del vescovo Cesare
Nosiglia, la ristrutturata biblioteca interna della casa circondariale. Una
biblioteca che raccoglie moltissimi libri offerti da privati, ma che da qualche
anno a questa parte non era più in funzione: gli stessi detenuti, allora, si
sono presi l’impegno di ordinarla, catalogarla ed informatizzarla per renderla
di nuovo funzionale. Ora, il nuovo traguardo è ancora più ambizioso:
coinvolgere il San Pio X nel circuito bibliotecario della città, come spiega
don Agostino Zenere, cappellano del carcere e forte sostenitore
dell’iniziativa.
"In un luogo dove ad un soggetto che ha sbagliato viene proibita la libertà
fisica è necessario promuoverne quella intellettuale, che può trasformarsi
nella vera leva giusta per poter ripartire - racconta don Agostino - la
detenzione non deve dimenticarsi del suo aspetto educativo, lì dentro ognuno ha
la sua storia e le sue gravi problematiche da risolvere".
La proposta culturale è affiancata anche da una esigenza materiale che la
Bertoliana si ripropone di soddisfare: nel carcere, infatti, il 50 per cento dei
detenuti è composto da immigrati; servono dunque libri in lingua, dizionari e
testi che approfondiscano altri credo religiosi come quello islamico. Ne sa
qualcosa don Agostino che, in una giornata di pochi mesi fa, ha girato per mezza
provincia in cerca di un vocabolario cinese/inglese per fare felice un suo
assistito.
Ma cosa leggono, esattamente, i carcerati locali? "Vanno tantissimo i
classici, le poesie e i libri d’avventura - risponde don Agostino - purtroppo
non possiamo essere più specifici, visto il precedente periodo di chiusura
della piccola biblioteca interna, ma lo potremmo essere ora, con il nuovo
sistema informatico di registrazione. E poi anche la stessa Bertoliana, in base
ai libri che presta, potrà stilare delle ricerche interessanti per capire quali
siano gli autori preferiti fra queste mura".
Vicenza si avvia, così, a seguire l’esempio di altre grandi città italiane,
dove la cultura fa ricongiungere idealmente il detenuto al resto della
cittadinanza. "Non è azzardato pensare ad un polo culturale interno -
prosegue don Agostino - al servizio della biblioteca cittadina si possono
affiancare periodiche conferenze storiche, letterarie o d’attualità: non
dimentichiamo che il relatore che entra in carcere trova persone assetate di
sapere e molto riconoscenti per avergli portate un pezzo di mondo esterno.
Insomma, un’esperienza gratificante per tutti".
Gli interlocutori di questa "biblioteca in divenire" saranno presenti
all’inaugurazione di mercoledì: il direttore del carcere Erminio Salvatore,
il comandante Calogero Campanella, il responsabile dell’area educativa Claudio
Petruzzellis, il presidente della Bertoliana Mario Giulianati e il direttore
Giorgio Lotto. "Desideravamo da tempo che anche Vicenza attivasse questo
costruttivo progetto - spiega Giulianati - la nostra biblioteca evidenzia tutta
la sua disponibilità a potenziare al meglio il suo servizio e si mette a
disposizione fin d’ora per organizzare il tutto".
"Per prima cosa potremmo divulgare i nostri cataloghi all’interno del
carcere - ipotizza Lotto - e poi, a seconda dei libri richiesti, un nostro
pulmino potrebbe consegnare e ritirare sistematicamente i testi in ordine".
Un futuro che è già un po’ presente, dentro gli occhi di don Agostino che si
illuminano: "Sarà uno straordinario esempio di civiltà".