Servizi bibliotecari ai detenuti

 

International Federation of Library Associations and Institutions

 

Linee guida per i servizi bibliotecari ai detenuti

Compilate a cura di Frances E. Kaiser

2a edizione riveduta

Traduzione di Matilde Fontanin

 

Questa pubblicazione è stata preparata per un pubblico bibliotecario generico, con l’intenzione di contribuire allo sviluppo a livello mondiale dei servizi bibliotecari ai detenuti. I bibliotecari di questo settore avevano riconosciuto da parecchi anni la necessità a livello internazionale di un insieme di linee guida per le biblioteche carcerarie. L’entità di questa necessità venne indicata nel 1987 dal “Working Group on Prison Library Services” (Gruppo di lavoro sui servizi bibliotecari in carcere”) dell’IFLA. Le “Linee guida per i servizi bibliotecari ai detenuti” ne sono un risultato. Partendo dal riconoscimento della notevole varietà di condizioni che si applicano nei diversi sistemi carcerari nazionali il gruppo di lavoro si è consultato nel modo più ampio possibile. In presenza di tali differenze non è facile arrivare ad un insieme di linee guida uniformi. Nondimeno, le linee guida qui di seguito riportate vengono pubblicate nella convinzione che esse siano realistiche e realizzabili in tutto il mondo. Come detto nella prefazione... “questo documento dovrebbe servire da guida per lo sviluppo di linee guida nazionali per le biblioteche carcerarie, e può venir facilmente modificato per adeguarlo alle situazioni locali”.

 

F.E.K.

 

L’edizione riveduta

 

Sono passati tre anni dalla prima pubblicazione delle “Linee guida per i servizi bibliotecari ai detenuti”, e sentivamo che era arrivato il momento giusto per procedere al di là dei principi generali della pratica, come sintetizzato nel capitolo “Linee guida”, e adottare un indirizzo più deciso rispetto ai livelli di fornitura del servizio. Con questo proposito abbiamo perciò prodotto un’edizione riveduta di queste linee guida. Questa seconda edizione include anche una più vasta bibliografia che speriamo sarà utile a tutti coloro che hanno un qualche interesse per le biblioteche carcerarie. Il nostro scopo principale è di rafforzare su scala internazionale l’azione mirata alla crescita dell’efficienza e dell’efficacia delle disposizioni per le biblioteche carcerarie. Sentiamo perciò che non è sufficiente la semplice progettazione di tali miglioramenti, ma che piuttosto dobbiamo cercare di assicurarne il continuo riesame. La natura dei servizi carcerari è tale che essi si confrontano inevitabilmente con una considerevole pubblicità negativa. Per riuscire ad influenzare l’opinione pubblica a favore quantomeno del mantenimento dei livelli di spesa correnti è vitale che si continui a pubblicizzare in tutto il mondo l’importanza dei servizi delle biblioteche carcerarie. Perciò sollecitiamo tutti coloro che sono coinvolti nella progettazione dei servizi per le biblioteche carcerarie a scrivere ripetutamente a proposito del loro lavoro, così che i cittadini possano constatare quanto tali servizi costituiscano un investimento prezioso.

 

Frances Kaiser, Presidente dello Standing Committee of the Section of Libraries Serving Disadvantaged Persons / Ministero della Giustizia, Paesi Bassi (Commissione permanente della Sezione delle Biblioteche al Servizio delle Persone Svantaggiate)

 

Sue Lithgow, membro dello Standing Committee of the Section of Libraries Serving Disadvantaged Persons, Università di Aberystwyth, Regno Unito.

 

Estate 1995.

Prefazione

 

Introduzione

Filosofia e obiettivi

Punto di partenza

Principi generali

Fondamento giuridico

Scopo e campo d’azione

 

Linee Guida

Scopo

Esistenza e scopo delle biblioteche carcerarie

Personale

Raccolte

Dotazioni ed attrezzature

Finanziamento e bilancio

Servizi

Comunicazione e relazioni pubbliche

 

 

Prefazione

 

L’obiettivo a lungo termine dell’IFLA Working Group on Prison Library Services all’interno della IFLA Section for Libraries Serving Disadvantaged Persons è stato quello di sviluppare linee guida internazionali per i servizi bibliotecari ai detenuti. Le linee guida internazionali possono concorrere al conseguimento di un buon servizio bibliotecario all’interno dei sistemi penitenziari nazionali. Da diversi paesi giungono ampie conferme del fatto che i libri e la lettura giocano un molo positivo nelle vite dei detenuti, anche se molti hanno un limitato bagaglio sia di istruzione che di capacità del saper vivere e non provengono da ambienti sociali dove la lettura sia molto popolare. Allo stesso modo ben pochi detenuti nella loro vita esterna risultavano iscritti alla biblioteca pubblica. Si potrebbe quasi affermare che la biblioteca pubblica non riesca a raggiungere questa categoria di persone. Ciò che il detenuto legge dipende molto da ciò che viene offerto. Migliore è la qualità delle raccolte, migliore sarà la qualità della lettura. Sembra perciò molto logico che dentro la prigione debba esistere una biblioteca altrettanto valida di quella che esiste fuori.

La biblioteca carceraria è il sostituto della biblioteca personale e, di conseguenza, raggiunge quasi ogni detenuto. Questa è una buona ragione per svilupparla fino a fame una delle biblioteche migliori!

Il Gruppo di Lavoro ha formulato ora i principi basilari riguardo alla costituzione e al mantenimento delle biblioteche nelle carceri. Lo sviluppo di queste linee guida è stato il risultato delle discussioni e della corrispondenza tra il curatore e Phyllis Dalton (USA), Monika McEwen (Canada), Anne Galler (Canada), Kajo Carlsen (Norvegia), Tuula Haimakainen (Finlandia), Kjerstin Thulin (Svezia), John Day (USA), P.J. Roberts (Australia) e Barbara Artinian (Canada). La prima stesura scritta da Phyllis Dalton, Frances E. Kaiser e Monika McEwen venne sottoposta alla valutazione dell’ IFLA Working Group on Prison Library Services al suo incontro durante la conferenza IFLA nell’agosto del 1990 a Stoccolma. La stesura modificata venne discussa nell’incontro dello Standing Committee della IFLA Section for Libraries Serving Disadvantaged Persons a L’Aja nell’aprile del 1991. La stesura finale venne portata davanti alla stessa sezione IFLA dove fu formalmente adottata alla Conferenza generale di Mosca.

 

Il Working Group on Prison Library Services ringrazia perciò tutti i bibliotecari, provenienti dai vari paesi, che hanno contribuito a sviluppare queste linee guida.

Un ringraziamento particolare va a Phyllis Dalton, Monika McEwen, Barbara Artinian.

Il loro lavoro è servito come punto di riferimento generale nella preparazione di queste linee guida. Questa edizione riveduta è stata prodotta dal curatore con l’aiuto di Sue Lithgow.

 

Frances E. Kaiser

National Agency of Correctional Institutions The Netherlands

Introduzione

 

 

Introduzione

 

Filosofia e obiettivi

Sarà opportuno produrre una dichiarazione programmatica che indichi per iscritto la filosofia e gli obiettivi dei servizi nelle biblioteche carcerarie. Questa dichiarazione programmatica dovrà fornire chiari riferimenti alle leggi e alle norme che regolano il servizio bibliotecario carcerario.

Punto di partenza

Il punto di partenza è la regola 40 delle United Nations Standard Minimal Rules for the Treatment of Prisoners (Regole standard minimali delle Nazioni Unite per il trattamento dei detenuti): “Ogni istituzione avrà una biblioteca ad uso di tutte le categorie di detenuti, adeguatamente fornita sia di libri di istruzione che di svago, e i detenuti verranno incoraggiati a farne pieno uso”.

La “Carta del lettore” (1994) formulata dall’Intemational Book Committee e la International Publishers Associations e pubblicata dall’UNESCO, sostiene che poiché “Leggere è un diritto universale”, devono essere soddisfatte determinate condizioni.

Nel “Manifesto Unesco sulle biblioteche pubbliche” (1995) si dichiara che le biblioteche pubbliche hanno l’obbligo di istituire servizi per i detenuti.

 

 

Principi generali

I detenuti hanno lo stesso diritto degli altri cittadini ad avere accesso all’informazione e perciò a delle strutture bibliotecarie appropriate. Essi hanno diritto ad avere accesso a materiali per la lettura proprio come hanno diritto a prendere parte ad attività sportive o a frequentare corsi per migliorare la loro istruzione.

Le strutture bibliotecarie devono essere situate all’interno delle istituzioni, poiché è virtualmente impossibile per i detenuti frequentare biblioteche che stanno al di fuori. Le biblioteche carcerarie sono spesso nella posizione unica (accanto alla televisione) di costituire la sola fonte di informazione e perciò hanno la responsabilità di raccogliere e mettere a disposizione tale informazione alla loro utenza interna. E comunque necessario precisare che l’obiettivo primario deve essere quello di fornire un accesso ugualitario a tutti i programmi e a tutti i servizi dei quali si può usufruire nelle biblioteche esterne.

All’utilizzo dei servizi offerti dalla biblioteca, in quanto parte delle attività sociali e culturali, dovrà essere riservato un ampio spazio nel programma delle attività carcerarie. Ai detenuti dovrà anche essere garantito il tempo sufficiente per usufruire della biblioteca.

In quanto elemento integrante dei programmi di sviluppo educativo, sociale e culturale, una biblioteca carceraria sarà un centro completo di risorse e di informazioni. La biblioteca dovrà stimolare lo sviluppo intellettuale, sociale e culturale dei detenuti.

La biblioteca sarà di sostegno e supporto a tutte le attività educative all’interno dell’istituzione. I bibliotecari e i responsabili educativi di queste attività si consulteranno al fine di consentire ai primi di contribuire alla loro preparazione, organizzazione e implementazione. La biblioteca dovrà allargare gli orizzonti educativi dei detenuti ed arricchire la loro formazione culturale.

La biblioteca incoraggerà al suo interno un clima di libertà intellettuale, curiosità, responsabilità, creatività nella ricerca di informazioni e sensibilità culturale e preparerà i detenuti ad un efficace reinserimento nella società.

La biblioteca fornirà materiali per lo sviluppo professionale a supporto del personale del carcere.

In ogni nazione il sistema bibliotecario carcerario sarà identico, o almeno sarà molto simile, a quelli delle biblioteche pubbliche.

 

Fondamento giuridico

Il fondamento giuridico per l’erogazione del servizio bibliotecario all’interno di un sistema carcerario verrà definito in modo chiaro nei documenti che descrivono il servizio stesso. Questi documenti dovranno essere rivisti regolarmente per garantire che il servizio mantenga un fondamento giuridico solido e aggiornato che porrà anche la base per un finanziamento adeguato e continuativo. L’autorizzazione legale dovrebbe incoraggiare la cooperazione sia all’interno che al di là dei confini nazionali.

 

Scopo e campo d’azione

Le linee guida che seguono sono intese ad informare bibliotecari ed amministratori sulle esigenze dei detenuti riguardo alle strutture e ai servizi bibliotecari. Esse costituiscono affermazioni di principi generali. Sono destinate a servire sia come incoraggiamento ad istituire servizi bibliotecari per detenuti che come mezzo per valutare l’efficienza e la qualità di tali servizi. Nella pratica, comunque, esse devono venire adeguate sulla base delle limitazioni nazionali e locali. Inoltre questo documento dovrebbe servire da guida nello sviluppo di linee guida nazionali per i servizi bibliotecari ai detenuti, poiché può essere facilmente modificato per corrispondere in maniera adeguata alle singole situazioni. In assenza di linee guida locali, dovrebbero applicarsi le presenti.

 

Linee Guida

 

Scopo

La parola “carcere” o “carceri” in queste linee guida è usata come termine collettivo per gli istituti correzionali in genere, ovvero carceri, istituti per detenuti in attesa di giudizio, carceri minorili, istituti psichiatrici giudiziari, ecc. In breve, tutte quelle istituzioni governate da autorità giudiziarie.

 

Esistenza e scopo delle biblioteche carcerarie

  1. Ogni carcere o simile istituzione con una popolazione media da 25 unità in su deve avere una biblioteca propria per l’uso esclusivo dei detenuti. Le raccolte delle biblioteche carcerarie dovrebbero emulare quelle delle biblioteche pubbliche locali, però al tempo stesso dovrebbero tenere conto in modo appropriato della natura della popolazione carceraria, ovvero dotarsi di materiali giuridici, materiali multiculturali, materiali per l’autoapprendimento e materiali in tutte quelle lingue rappresentate all’interno della popolazione dell’istituto di pena. I detenuti devono essere tenuti costantemente informati sulle notizie e le questioni di cronaca attraverso l’accesso a quotidiani e riviste, radio e televisione. Il trattamento dei detenuti non dovrebbe aumentare la loro sensazione di esclusione dalla comunità, ma piuttosto dovrebbe enfatizzare la continuità del loro molo all’interno di essa.

  2. Tutte le categorie di detenuti dovranno avere accesso alla biblioteca ed ai suoi servizi. Il tempo di permanenza in biblioteca a loro disposizione dovrebbe essere sufficientemente lungo da permettere ai detenuti di selezionare, curiosare tra gli scaffali e fare richieste di materiale senza la pressione aggiuntiva dei vincoli di tempo. I detenuti che non possono accedere alla biblioteca come conseguenza di restrizioni di sicurezza o procedure di isolamento dovrebbero ricevere una visita del bibliotecario su base settimanale; (al bibliotecario dovrebbe essere concesso il tempo sufficiente per raccogliere le richieste e rispondere alle domande. In tali circostanze i detenuti dovrebbero avere accesso ad un catalogo completo della collezione della biblioteca.

  3. La biblioteca carceraria dovrebbe fornire ai detenuti l’opportunità di favorire e sviluppare le loro capacità del saper vivere, non soltanto per aumentare le prospettive occupazionali ma anche in quanto mezzo per permettere loro di acquisire una sensazione complessiva di realizzazione personale. La biblioteca dovrebbe perciò fornire le risorse appropriate per venire incontro ai bisogni informativi, culturali, sociali, educativi e ricreazionali dei detenuti.

  4. Le biblioteche carcerarie dovrebbero fornire materiale bibliotecario e di informazione indipendentemente dal supporto, in modo da arricchire e sostenere pienamente il programma delle attività previste per i detenuti di ogni istituto carcerario.

  5. Le biblioteche carcerarie dovrebbero aiutare a preparare i prigionieri al loro reinserimento nella comunità incoraggiandoli ad utilizzare la biblioteca e insegnando loro come fare il miglior uso delle risorse disponibili, ad esempio informazioni sulla formazione professionale, sui bandi per l’assegnazione di alloggi, sul pagamento di sussidi, ecc.

  6. La promozione della biblioteca e le attività di istruzione degli utenti sono di importanza fondamentale in un contesto carcerario. I detenuti hanno una gamma particolarmente diversificata di bisogni informativi e bibliografici: il molo del bibliotecario nel soddisfare questi bisogni è perciò cruciale. I detenuti con problemi di acquisizione delle abilità di base della lettura, scrittura e calcolo, gli stranieri e i gruppi di minoranze richiedono tutti una speciale guida in questo senso.

Personale

 

Politiche e procedure:

Dovrebbe essere in vigore un manuale corrente che, oltre a definire politiche e procedure, estensione e scopo dei servizi bibliotecari, fornisca dettagli riguardo ai metodi operativi.

 

Qualifiche e salari:

Tutte le biblioteche carcerarie, indipendentemente dalla dimensione, hanno bisogno di personale che sia completamente consapevole dei bisogni sia reali che potenziali dei detenuti. Il personale della biblioteca perciò deve cercare di aumentare al massimo il proprio aggiornamento corrente sulle nuove pubblicazioni per quanto riguarda il materiale sia librario che non librario, rendendo possibile in questo modo una selezione delle risorse in armonia con i bisogni dei detenuti. Lo scopo generale per lo staff di biblioteca è di mantenere una collezione ben bilanciata e rifornita in modo appropriato.

Quindi, nel riconoscere il valore e la responsabilità che i bibliotecari hanno nella comunità carceraria, diventa essenziale che essi possiedano sia le necessarie qualifiche nella scienza biblioteconomica che l’abilità di lavorare in modo efficace in un ambiente carcerario. Gli stipendi del personale dovrebbero essere a livelli comparabili con quelli degli impiegati delle biblioteche pubbliche con simili qualifiche, doveri e responsabilità.

 

Numero e responsabilità del personale

La dimensione del personale varierà a seconda delle dimensioni della popolazione dell’istituto. Ogni programma di biblioteca dovrà avere un bibliotecario designato come responsabile della biblioteca. Questo incarico è essenziale per poter assicurare la direzione della biblioteca, la supervisione e l’assunzione di responsabilità.

La biblioteca dovrà avere personale in numero e varietà sufficiente ad organizzare e mantenere efficiente la biblioteca e a fornire i servizi necessari a rispondere alle necessità della popolazione carceraria. I bibliotecari hanno l’obbligo di rispettare la privacy dei detenuti. Nello sforzo di ridurre al minimo la pressione esercitata da gruppi di pari, perciò, i detenuti, se lo desiderano, dovrebbero essere in grado di ottenere materiale bibliotecario il cui prestito venga registrato e scaricato da persone che siano diverse dai detenuti impiegati come assistenti di biblioteca.

 

Volontari e/o detenuti

I volontari e/o i detenuti dovranno essere impiegati nella biblioteca secondo le esigenze. Essi integreranno il personale stipendiato e non presteranno servizio in sua vece. Quando i volontari o i detenuti assistano il personale di ruolo in biblioteca dovranno ricevere appropriate istruzioni e formazione in servizio. Il prestito verrà preferibilmente svolto dal bibliotecario e non dai detenuti impiegati come assistenti.

 

 

Le raccolte

 

Materiali

Le raccolte devono fornire materiali per il referente, per la lettura di svago, lo studio, lo sviluppo personale, la formazione continua, il supporto ai programmi, etc. e procurare pubblicazioni per tutti i tipi di lettori/utenti, inclusi i discenti adulti, i gruppi linguistici minoritari, gli immigrati, i “cattivi lettori” e le persone con ridotte capacità visive. Lo sviluppo e la distribuzione delle raccolte devono essere organizzati in modo da promuovere il servizio bibliotecario e prolungare la vita dei materiali e dei records che li supportano.

 

Criteri di selezione

La politica di selezione dei materiali dovrà essere sviluppata per iscritto.

Come linee guida per la selezione di libri, periodici e materiali non librari si adotteranno i seguenti criteri:

Domanda

Popolazione

Relazione con la raccolta esistente

Qualità

Supporto alla sezione pedagogica

Costi

Richieste del personale

 

Sviluppo delle raccolte

Lo sviluppo delle raccolte dovrà riflettere le particolari necessità e gli interessi di gruppi unici o di individui all’interno della popolazione carceraria (ad esempio giovani, stranieri, gradi variabili di alfabetizzazione) e nella selezione delle acquisizioni non verranno poste altre restrizioni che quelle in uso nelle biblioteche pubbliche o quelle dettate dalle esigenze del mantenimento dell’ordine e della sicurezza.

Non verrà esercitata censura di alcun tipo.

Poiché buona parte delle carceri sono istituti con molte culture e molte sono le lingue parlate dietro le sbarre, deve essere enfatizzato lo sviluppo di raccolte in lingue straniere. Soprattutto per i lettori di lingua straniera è importante avere accesso a libri nella propria lingua! Le donazioni possono costituire un’integrazione alle raccolte, ma non si può contare su queste come parte del piano di finanziamento per il loro sviluppo. I prestiti interbibliotecari dovranno essere effettuati come complemento alla collezione della biblioteca, non come alternativa al suo sviluppo.

 

Varietà di materiali nelle raccolte

 

Questi includono:

Strumenti di consultazione generale

Letture generali nella lingua d’origine

Documentazione giuridica e legale

Una vasta offerta di saggistica nella propria lingua

Saggistica riguardante le abilità del saper vivere, le relazioni interpersonali

Narrativa e saggistica in lingue straniere

Fumetti

Poesia

Materiale di auto-istruzione in diverse lingue

Letture graduate

Libri a caratteri grandi

Archivio di informazioni di comunità con materiale pertinente ed aggiornato su un’ampia gamma di argomenti

Materiale di generi diversi per l’alfabetizzazione

Materiale audiovisivo e risorse elettroniche

Supporto ai programmi

Materiali etnici e multiculturali

Documentazione

Musica (se possibile)

Puzzles, giochi

Materiali per le attività del tempo libero

Riviste (in diverse lingue)

Quotidiani

L’accesso alle raccolte dovrà essere facilitato al massimo.

 

Quantità minime dei materiali nelle raccolte

Ci deve essere un minimo di 20 volumi a testa per detenuto e mai meno di 2000 volumi per istituto (indipendentemente dalla dimensione dello stesso), oltre al materiale di reference, i fumetti, i puzzles, i giochi, la musica, la documentazione, i programmi per computer e le risorse elettroniche. Le raccolte dovranno venire integrate attraverso prestiti interbibliotecari. Nel caso si rendesse necessario articolare le raccolte in più di 8 lingue diverse, il numero minimo dei volumi dovrà aumentare.

 

N° di detenuti

Volumi

0 - 100

2000

100 - 200

4000

200 - 300

5000

300 - 400

7000

400 - 500

9000

500 - 600

11000

600 - 750

13000

 

Periodici

Ci deve essere un numero minimo di 0,2 abbonamenti per detenuto per anno, e comunque mai meno di 10 abbonamenti, indipendentemente dalle dimensioni dell’istituto. Riviste e quotidiani sono di importanza vitale per i detenuti: li tengono aggiornati sul mondo esterno.

 

Quantità minime per i materiali audiovisivi ed elettronici:

Minimo 200 titoli in totale.

Oppure 2 materiali audiovisivi ed elettronici per detenuto.

 

Conservazione

Restauro e manutenzione sono essenziali per le raccolte e per tutti gli archivi che le riguardano. I servizi tecnici includono la catalogazione e la classificazione basate su uno standard riconosciuto, la manutenzione degli authority files, il trattamento del materiale ai fini della circolazione, la gestione di un sistema per la circolazione che stimoli l’uso ottimale delle raccolte e la promozione delle raccolte stesse attraverso l’allestimento di esposizioni e l’organizzazione di programmi di informazione e orientamento all’uso della biblioteca. Nelle biblioteche carcerarie è raccomandato l’uso di banche dati elettroniche.

 

Dotazioni ed attrezzature

 

Area destinata alla biblioteca

L’area della biblioteca dovrebbe essere sufficiente a:

disporre la collezione, le attrezzature ed i servizi tecnici della biblioteca

fornire adeguata illuminazione ed areazione

ospitare apparecchiature per l’ascolto di audio-registrazioni;

essere dotata di un centro di comunicazione per esposizioni ecc.;

essere dotata di aree di lettura ed aree di studio/lavoro per la popolazione carceraria;

fornire ausilii per la lettura/lo studio come: computers con lettori per cd-rom, televisione con video e CD-I, proiettori di diapositive e apparecchi per l’ascolto di corsi audio-registrati;

dovrà inoltre trovarsi in un’area sicura e sorvegliata

Sia le caratteristiche fisiche che quelle estetiche della biblioteca del carcere dovranno essere considerate in relazione al loro effetto sui servizi operativi e sull’uso ottimale da parte dei detenuti.

 

Superficie

Superficie per scaffali: 15m2 ogni 1000 volumi. Superficie per il personale: 9 m2 per persona.

Superficie per aree di lettura/studio: 3m2 per posto a sedere

 

N° detenuti

Metri quadrati

100

100

200

120

300

140

400

160

500

180

600

200

700

220

 

Ufficio della biblioteca

Ci deve essere un ufficio per il bibliotecario. Dovrebbe essere di almeno 9m2.

 

Attrezzature

Ogni biblioteca al suo interno dovrebbe garantire una buona possibilità di accesso ai cataloghi ed agli strumenti bibliografici in qualunque forma essi si presentino (catalogo a schede o elettronico). Ogni biblioteca dovrebbe fornire le attrezzature per supportare lo studio autonomo al suo interno. Ogni biblioteca dovrebbe fornire le attrezzature necessarie a sfruttare pienamente i materiali contenuti all’interno della propria raccolta.

 

 

Finanziamento e bilanci

 

Amministrazione

Il responsabile di ogni biblioteca carceraria dovrà essere allo stesso livello amministrativo dei responsabili di area dell’agenzia amministrativa e gli dovrà essere conferita l’autorità sia di pianificare e amministrare il bilancio che di presentarlo e giustificarlo di fronte alle autorità che erogano i finanziamenti. In aggiunta alla programmazione finanziaria corrente, un impegno costante di risorse sarà sufficiente a fare fronte alle future necessità del servizio bibliotecario. Poiché i fondi erogati hanno una grossa ricaduta sulla qualità e sull’entità delle risorse e dei servizi bibliotecari, la programmazione finanziaria è essenziale.

Il bibliotecario dovrà preparare un rapporto annuale nel quale renderà note le politiche, i progetti e le priorità dei servizi bibliotecari.

 

Bilancio

Il bilancio deve garantire l’acquisto di almeno 2 libri per detenuto per anno (o, nel caso i detenuti siano meno di 100, un minimo di 200 volumi in totale); la sottoscrizione di 0.2 abbonamenti per detenuto per anno a riviste o giornali, con un minimo di 10 abbonamenti indipendentemente dalle dimensioni dell’istituto; il bilancio deve essere in grado di garantire l’acquisto di almeno 0.2 materiali audiovisivi/elettronici per detenuto per anno.

 

 

Servizi

 

Risorse e sviluppo

Nello sviluppo del suo programma di servizi, la biblioteca dovrebbe fornire le risorse per venire incontro alle necessità della popolazione dell’istituto e dovrebbe fornire risorse complementari attraverso il prestito interbibliotecario e altri servizi cooperativi. Dove ciò sia possibile i cataloghi delle biblioteche pubbliche e/o universitarie dovrebbero essere messi a disposizione dei detenuti.

 

Servizi

L’obiettivo del servizio bibliotecario sarà direttamente collegato tanto agli obiettivi dell’agenzia a cui fa capo quanto ai bisogni individuali della popolazione dell’istituto.

 

Servizi speciali

Per le persone diversamente abili dovrebbero essere forniti e resi accessibili servizi e risorse speciali. I servizi speciali dovrebbero essere indirizzati alle persone che hanno bisogni speciali: per esempio, le persone che non sono in grado di leggere o che hanno disabilità della vista o dell’udito, o i detenuti appartenenti a minoranze etniche, linguistiche o culturali.

 

Persone in isolamento

Ogni persona in qualunque istituto dovrebbe poter usufruire di servizi bibliotecari disponibili ed accessibili, incluse quelle che sono isolate per una qualunque ragione. Un gran numero di detenuti sconterà dei periodi in condizione di separazione dagli altri, come l’isolamento a scopo di protezione, quello giudiziario, il soggiorno presso unità mediche, ecc. Verranno sviluppate politiche e procedure scritte per assicurare che le persone in isolamento ricevano un servizio bibliotecario paragonabile a quello ricevuto dal resto della popolazione carceraria. Il catalogo della biblioteca dovrebbe essere reso disponibile ai detenuti in isolamento, preferibilmente attraverso una base di dati bibliografica interna o una connessione ad una rete locale.

 

Comunicazione con gli utenti

L’amministrazione della biblioteca carceraria dovrà istituire su base regolare una linea di comunicazione aperta e bilaterale reciproca con gli utenti al fine di assicurare un servizio bibliotecario efficace. E importante soprattutto assicurare l’effettiva comunicazione con i detenuti la cui prima lingua non è quella del paese nel quale sono incarcerati. La biblioteca può giocare un ruolo particolarmente importante in termini di attenuazione di ogni ulteriore isolamento risultante dalle barriere linguistiche.

 

Offerta complessiva

La biblioteca dovrà produrre un’offerta bibliotecaria completa sia per i detenuti che per il personale. I detenuti presentano enormi differenze per quanto riguarda gli ambienti di origine e la capacità funzionale nel contesto carcerario. Per assicurare che la biblioteca venga incontro a tutte le necessità, l’amministratore e gli operatori dovranno effettuare una rilevazione dei bisogni della popolazione per individuare il programma atto a soddisfare i bisogni. L’offerta complessiva risultante dalla rilevazione deve, oltre a venire incontro alle necessità, essere chiaramente collegata con gli scopi del programma complessivo della prigione.

 

 

Comunicazione e relazioni pubbliche

 

Informazioni

I detenuti e il personale non sono necessariamente utenti di biblioteca auto-motivati. Perciò i bibliotecari carcerari illuminati devono raggiungere i loro utenti attraverso vari tipi di comunicazione sulla gamma dei servizi bibliotecari, al fine di riuscire a riconoscere i livelli di necessità, le abilità e gli interessi.

 

Valutazione

Dovrebbe essere predisposto un programma per la valutazione costante del servizio e quest’ultimo dovrebbe essere oggetto di una revisione approfondita ad intervalli prestabiliti. Dovrebbero essere condotti periodicamente degli studi per valutare l’efficacia dei servizi e per individuare quali servizi dovrebbero essere istituiti per rendere il programma maggiormente efficace. Dovrebbe essere disponibile un continuo riscontro da parte degli utenti sul loro grado di soddisfazione nei confronti del servizio. Questo può essere raggiunto attraverso attività come sondaggi, incontri di gruppi speciali di utenti, questionari somministrati regolarmente e l’incoraggiamento ad esporre suggerimenti.

 

Promozione

Il materiale promozionale per gli utenti della biblioteca include:

Bibliografie

Volantini

Liste delle acquisizioni

Percorsi bibliografici per soggetto

Vetrine

Informazioni in lingue straniere

Un atteggiamento generalmente amichevole della biblioteca verso gli utenti

Dovrebbero venire sviluppate collezioni speciali e bibliografie. I bibliotecari dovrebbero stabilire una prassi frequente di comunicazione con un ampio spettro di biblioteche pubbliche e organizzazioni affiliate.

 

Atteggiamento amichevole verso gli utenti

Dovrebbe essere prestata grande attenzione all’atteggiamento amichevole della biblioteca verso gli utenti.

 

Cooperazione

Poiché l’isolamento professionale e i bibliotecari carcerari procedono mano nella mano, la cooperazione è un ingrediente necessario per garantire che i bibliotecari siano in grado di dispensare il miglior servizio bibliotecario possibile. L’isolamento può essere diminuito stringendo relazioni con altre biblioteche carcerarie in tutto il mondo.

 

La comunicazione formale può essere mantenuta per mezzo di:

Partecipazione attiva o passiva a conferenze a livello regionale, nazionale ed internazionale;

Incontri regionali e nazionali;

Workshops e seminari;

Affiliazione all’associazione bibliotecaria nazionale.

La comunicazione informale può essere mantenuta per mezzo di:

contatti personali;

elenchi professionali;

newsletters;

posta elettronica.

 

 

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