Penalisti bocciano indulto 6 mesi

 

I penalisti bocciano il perdono "Sei mesi sono troppo pochi"

 

Il Sole 24 Ore, 16 febbraio 2003

 

"Inappropriato". Così il presidente dell’Unione delle camere penali, Ettore Randazzo, ha giudicato ieri il condono di sei mesi di cui si sta discutendo in Parlamento, come ipotesi di indulto per i detenuti. "Bisogna essere un po’ più coraggiosi", ha detto Randazzo, chiarendo comunque che all’Unione "piace più l’indulto che l’indultino". Secondo i penalisti, infatti, pur essendo solo "un analgesico", l’indulto "è indispensabile per risolvere il sovraffollamento delle carceri perché interviene su tutti i detenuti che, con criteri più oggettivi, potrebbero avere una riduzione della pena".

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il componente laico del CSM, Nicola Buccico, che però ritiene necessaria l’esclusione dall’indulto dei reati più gravi. "Sono stato sempre favorevole, ha ricordato Buccico, a una misura di clemenza anche di più largo respiro, oltre i sei mesi, purché siano esclusi alcuni tipi di reati e purché sia collegata anche un’amnistia, altrimenti non serve a niente perché tra sei mesi ce li ritroveremo tutti dentro, dato che si tratta di reati seriali e di delinquenza ripetitiva". Quanto all’indultino, per Buccico "ha una filosofia giustissima perché si collega al processo rieducativo", ma in pratica "sarà un’organizzazione difficilissima per i Tribunali di sorveglianza".

 

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