Presentazione della rubrica

 

Cari detenuti un direttore saluta, ma ne arrivano 60

 

da "Vita" del 7 dicembre 2001

 

Da questa settimana passo la mano, dopo quasi un anno di dialogo con i tanti detenuti e associazioni di volontariato carcerario che ci scrivono e telefonano. Passo la mano a qualcuno che, ne sono certo, saprà rinnovare e rilanciare questo spazio che è uno dei più autentici motivi di orgoglio, sin dal primo numero, di questo settimanale.

In un momento particolarmente buio del sistema della giustizia in Italia (davvero al peggio non c’è mai fine) abbiamo deciso di affidare questa rubrica alla redazione del giornale carcerario Ristretti e alla sua coordinatrice, Ornella Favero. Una redazione che da anni è anche punto di riferimento per tutte le altre esperienze e tentativi di informazione nati all'interno delle carceri italiane. Una scelta che spero significhi da una parte, la possibilità di un dialogo, se possibile, con ancor meno mediazioni e, dall’altra, la possibilità per un’esperienza preziosa e già apprezzata di crescere ancora e di affacciarsi con ancor maggiore autorevolezza sulla scena dell'informazione nazionale. Ancora due cose: sia chiaro che questo passaggio coincide con la decisione di un nostro più radicale impegno nel raccontare le storie dal carcere e, infine, un grazie sincero.

 

Riccardo Bonacina, direttore editoriale di "Vita"

 

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