Vita - 7 marzo 2003

  

La mia gabbia ristretta, ma quante gabbie anche là fuori

 

Idee Libere è il nuovo periodico di informazione cui hanno dato vita i detenuti della Casa di Reclusione "Ranza" di San Gimignano, riprendendo in veste rinnovata e arricchita l'esperienza di una precedente pubblicazione, L’Informatutto. Dal primo numero riportiamo una riflessione particolare, che è come un invito, rivolto da chi sta dentro a una gabbia vera, quella della galera, a chi sta fuori: l'invito è a fare attenzione a non crearsi con le proprie mani delle gabbie, a non cacciarsi nella gabbia dell’abitudine e della noia, a non inventarsi la gabbia della droga per sfuggire a certi momenti di angoscia della vita, insomma a non rinchiudersi da soli dietro alle serrature, ai cancelli e alle porte blindate della propria sofferenza.

 

Ornella Favero

 

Forse sono proprio io, apparentemente restato in vita, a essere motto, assente, chiuso nel limite temporale del ricordo e prigioniero della finzione dell'esistenza. La mia gabbia la conoscete. Corridoi senza fine, sbarre, mura alte. Lo sguardo che si perde… nessuno che ti sorride, nessuno che ti chiama, ognuno barricato nel suo doloroso silenzio. E poi le tonalità di grigio, il rumore delle chiavi, l'odore del caffè e altro ancora. Questa è la mia gabbia! Visibile, concreta, autentica. lo appartengo al nucleo di un mondo infelice.

Un nucleo che non è fatto solo di sbarre, bensì di gabbie invisibili, ancora più strette e soffocanti, che stritolano l’ambizione, la libertà, l’intelligenza. Chi di voi là fuori non si è mai sentito in gabbia? Che può condividere la sensazione di prigionia, d'inadeguatezza e infelicità? Forse fai parte di coloro che, al lavoro come in famiglia, devono sottostare alla gente richiedente, pretendente e arrogante. Forse sei uno dei tanti adolescenti in crisi che abusano d'alcol, droghe e quant'altro.

Oppure sei uno di quei bambini ai quali dovrebbe essere garantito il diritto all'esistenza di una vita decorosa, invece sono costretti alla miseria, all'ignoranza, se non addirittura alla guerra. O un anziano con la sua gran dignità nell'interpretare il tempo che inesorabile sfugge tra le mani, Ce n'è per tutti i gusti. Gabbie, gabbie, gabbie! Le gabbie sono costruzioni mentali, sono abitudine, sudditanza, logorio. L’esistenza di queste gabbie è un dilemma che non si risolverà mai, perché ogni risposta implica la sua contraddizione.

Allora io cercherò di comprendere in che modo il mio destino possa emergere dalla melma. Non mi resta che combattere (mentre sprofondo sotto il peso del presente) lottando per vincere o perdere. Mi batterò fino all' ultimo battito di cuore, finché un briciolo d'aria nei miei polmoni alimenterà quell'ultimo soffio capace di spazzar via ogni sorta di gabbia.

 

Lino Lupone, Casa di Reclusione "Ranza" San Gimignano (Siena)

 

 

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