Umberto Bossi

 

La sanatoria è esclusa

 

Il Mattino, 17 luglio 2001

 

Il ministro per le Riforme e la Devolution, Umberto Bossi, esclude che per gli immigrati clandestini ci possa essere una sanatoria. “II Governo - ha detto Bossi a Gorizia - non ha all’esame alcuna sanatoria”. Bossi ha però precisato che “bisogna cambiare qualche regola. Ci sono decine di migliaia di immigrati iscritti alle liste di collocamento che scadono dalle liste e diventano automaticamente clandestini. E dunque - ha aggiunto Bossi - bisognerà fare un ragionamento.

Ma da qui a parlare di sanatoria ce ne corre. Ci sono molti immigrati che già lavorano ed è inutile farne venire altri. Prima prosciughiamo la palude che si è creata con i governi di centrosinistra. Ritengo che Maroni intendesse dire questo. Il Governo però non farà sanatorie”.

Quanto alla regionalizzazione delle quote di immigrazione, Bossi ha ribadito che i problemi sono altri. “Se entrano con un contratto a termine è un discorso, se invece entrano senza alcun contratto è diverso. Facendoli entrare con un contratto a termine - ha precisato - si potrebbe anche elevare il numero delle quote degli immigrati, ma sul problema ha concluso Bossi - il Governo non ha all’esame alcun provvedimento”.

Sul problema della regionalizzazione delle quote di ingresso, Bossi ha non ha dato risposte concrete. Il problema - ha detto - è degli imprenditori, che chiedono più lavoratori; bisogna prima discutere degli immigrati che già ci sono.

Comunque - ha osservato - ci penserà il ministro Maroni che farà compartecipare tutti prima di decidere il numero degli immigrati che potranno entrare”. In mattinata Bossi, insieme con il ministro degli Interni Claudio Scajola, aveva controllato una ventina di chilometri di confine con la Slovenia, nel goriziano, tra i più aperti d’Italia e da dove passano, secondo stime ufficiose, circa 30 mila clandestini all’anno.

 

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