Piero Fassino

 

Ridurre l'uso del carcere

 

Il Gazzettino di Venezia, 16 marzo 2001

 

C'è la percezione, nei cittadini, che non ci sia la certezza della pena. Si dovrà lavorare su sanzioni diverse dal carcere, capaci di colpire ogni forma di illegalità. Fermo restando che le pene detentive sono necessarie per reati di un certo tipo, si devono potenziare e aumentare le pene pecuniarie e le sanzioni interdittive. Le procedure sono state rinnovate, ma non sì è ancora trovato il giusto rapporto tra le garanzie per l'imputato e i tempi di chiusura delle cause. Su questo fronte c'è da lavorare ancora.

Più multe, meno carcere

 

Il Manifesto, 1 marzo 2001

 

Meno carcere e più multe. È la ricetta del ministro della giustizia Piero Fassino per “costruire un sistema sanzionatorio efficace, che dia certezza della pena”. Il carcere dovrebbe restare riservato solo ai reati più gravi - ha detto il ministro parlando alla platea dell’Assolombarda di Milano - per il resto, meglio il ricorso a multe, interdizioni, lavori di pubblica utilità, custodia domiciliare. “Dobbiamo fare un salto culturale - ha detto il guardasigilli - la gente associa ogni punizione al carcere, e carcere chiede davanti ogni reato. Ma chiedere prigione per tutti è come dire prigione per nessuno. La Commissione Grosso, al lavoro per riformare il codice penale, sta muovendosi in questa direzione”.  

Più alto il tetto per il Gratuito patrocinio

 

Il Sole 24 ore, 1 marzo 2001

 

L’approvazione definitiva da parte del Senato del gratuito patrocinio per i non abbienti segna il completamento della riforma del giusto processo, in quanto consente finalmente di aver a disposizione tutti gli strumenti per rendere efficace il nuovo rito processuale accusatorio. Insieme ai provvedimenti delle scorse settimane sulle indagini difensive, sulla formazione della prova e sulla difesa d'ufficio -conclude il guardasigilli- il patrocinio a spese dello stato per i non abbienti consentirà anche a chi non può permettersi di pagare un difensore di godere dell'assistenza prevista e sancita della costituzione, rendendo tutti i cittadini effettivamente uguali di fronte alla legge.

Madri detenute più vicine all’uscita

 

Avvenire, 7 febbraio 2001

 

È un importante passo in avanti verso un nuovo sistema penitenziario, giuridicamente più moderno e culturalmente più civile, perché vengono finalmente riconosciuti l’inalienabile diritto del bambino detenuto alla libertà e all’affettività e il valore primario del rapporto madre - figlio. Inoltre viene corretta l’inadeguatezza culturale e giuridica di una norma che voleva recluse in carcere anche le donne incinte e quelle con figli inferiori a un anno di età.

 

 

Precedente Home Su Successiva