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TG 2 Palazzi, Produzione per Telechiara Settimanale di informazione politica, cultura e giustizia
TG del 31 gennaio 2004
Diaz: chiesta archiviazione per 93 indagati
A due anni e mezzo dai fatti, i PM genovesi hanno chiesto al Giudice per le indagini preliminari l’archiviazione dell’accusa di associazione per delinquere che pendeva sulla testa delle 93 persone pestate, arrestate e torturate dalla polizia alla scuola Diaz. Il comitato Verità e giustizia, costituito da alcune delle vittime del blitz, dichiara apertamente che è una conclusione comunque tardiva, se si considera " che la dinamica dei fatti è nota da tempo: fu una brutale spedizione punitiva, illegittima e giustificata a priori falsificando le prove". Sul versante opposto, l’inchiesta per le violenze di quella notte, per 30 operatori e funzionari di PS si è chiusa a settembre. "Che cosa aspetta la Procura di Genova a formulare le richieste di rinvio a giudizio?", si chiede lo stesso comitato. Intanto la Procura di Genova nell’ambito dell’inchiesta su Bolzaneto, in gran segreto, ha sentito il generale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Oronzo Doria e sta valutando l’opportunità di sentire anche il ministro Castelli.
Parigi, ad immigrati botte e insulti
All’aeroporto parigino Charles de Gaulle botte, insulti e umiliazioni di ogni genere costituiscono la regola nei confronti degli immigrati clandestini che finiscono nelle mani della polizia. Lo denuncia la commissione contro la Tortura del consiglio d’Europa in un rapporto su quanto è stato riscontrato da una delegazione che per cinque giorni ha compiuto sopralluoghi e controlli nel principale scalo internazionale della Francia. Numerosi stranieri denunciarono di aver subito "schiaffi, calci, bastonate, manette strette al massimo, minacce e ingiurie". Altri si sono lamentati di aver avuto la bocca tappata con nastro adesivo mentre erano fatti salire a forza su un aereo. Stando al rapporto della commissione, sembra che in molti casi la polizia prima di malmenare gli aspiranti immigrati chiedesse loro se fossero mussulmani o cristiani. Nel primo caso erano guai.
Kit di sopravvivenza per i detenuti in libertà
È uno zainetto di cotone che contiene un Kit di sopravvivenza per affrontare le prime 48 ore di libertà per chi esce dal carcere. Sarà distribuito negli istituti penitenziari romani ai detenuti che, senza famiglia o soldi, una volta scontata la pena rischiano di trovarsi in uno stato di indigenza anche per soddisfare problemi come mangiare o dormire, vestirsi o orientarsi nella città. Il "Kit delle 48 ore", già realizzato in 800 esemplari dall’assessorato alle Politiche sociali del Comune in collaborazione con la Consulta penitenziaria romana e le direzioni degli istituti di pena, contiene, oltre alle altre cose per l’igiene personale, buoni pasto, biglietti dell’Atac e ferroviari e una scheda telefonica Telecom. Crediamo che analogo "Kit di sopravvivenza", dovrebbe essere fornito a tutti i detenuti bisognosi, e sono tanti, che escono dai molteplici penitenziari presenti in questo paese. Ci auspichiamo che questa lodevole iniziativa appena saranno terminati gli 800 Kit non sia troncata e che sia adottata anche da altri.
Quando caffè e sigaretta possono costare sei mesi
Un titolare di un bar ha invitato un cliente a spegnere la sigaretta che aveva acceso dopo aver bevuto il caffè. L’accanito fumatore l’ha presa a male, ha innescato una lite con il proprietario e poi si è scagliato contro i carabinieri sopraggiunti per sedarla. Processato per direttissima è stato condannato a sei mesi di reclusione da scontare agli arresti domiciliari. Adesso avrà sei mesi per pensare all’errore commesso e ovviamente per fumare in pace prima e dopo il caffè.
Assegno ridotto a ex moglie fannullona
In una recente sentenza, la Suprema Corte di Cassazione, ha stabilito che è giusto ridurre l’assegno di mantenimento, se l’ex moglie è giovane e ha adeguate capacità lavorative ma è una scansafatiche. Con questo verdetto, i Supremi Giudici hanno confermato la decisione della Corte di Appello di Bologna, che aveva ridotto da 750 euro a 500 al mese l’assegno di mantenimento che un uomo doveva pagare all’ex consorte. La donna, di soli 39 anni, separata dal marito da ben 11 anni, non aveva trovato alcuna occupazione, pur vivendo a Parma, che è una realtà con buone possibilità occupazionali. Pertanto, i Giudici hanno ritenuto che "non si era data sufficientemente da fare per trovare un occupazione" e hanno diminuito l’entrata mensile alla pigra giovane.
Il 2004 dovrà tenere a battesimo "nonsoloshow" la trasmissione televisiva a diffusione nazionale ideata e voluta da "nonsolochiacchere", periodico del Circolo "Giano" di Legambiente prodotto all’interno del carcere romano di Rebibbia. I progetti prevedono di mandare in onda settimanalmente cinquanta minuti di spettacolo, informazioni, quiz, canzoni, documentari e commenti. Anche se la regia sarà affidata ad un professionista esterno, la caratteristica della trasmissione sarà quella di essere prodotta interamente da detenuti, come il nostro telegiornale, a conferma di come la privazione della libertà attivi una specifica necessità di comunicare. La società civile, perlopiù, ignora i problemi del carcere, forse proprio per la mancanza di un adeguata informazione. Per questo siamo lieti di comunicare che altri detenuti a breve avranno modo di dimostrare le proprie capacità di autogestione utilizzando la televisione e auguriamo buon lavoro ai redattori romani di "nonsoloshow".
Pentitismo schizofrenico, una storia tutta italiana
I collaboratori di giustizia dello sperimentato "pentitificio" palermitano quando hanno accusato personaggi potenti hanno "floppato" e sono costati oltre 56 miliardi di vecchie lire ai contribuenti. Da Calogero Mannino a Corrado carnevale, da Bruno Contrada a Giulio Andreotti, l’esercito di pentiti reclutati dalla super Procura palermitana ha clamorosamente toppato. Ci interessa un caso in particolare, quello di Corrado Carnevale, che è stato oggetto delle attenzioni di ben 39 "pentiti". Dopo sette anni di processo, l’ex Presidente della prima sezione della Corte di Cassazione è stato assolto. Trentanove gole profonde e una sola regia non sono bastati ad incastrare Corrado Carnevale, ma molti sconosciuti accusati dai medesimi "pentiti" stanno scontando ergastoli e decine di anni di carcere. Appare evidente che sulla gestione dei collaboratori di giustizia qualcosa non torna e andrebbe rivisto l’intero sistema.
Ma il braccialetto elettronico che fine ha fatto?
Decreto 341/2000, convertito in legge nel gennaio 2001: premier Giuliano Amato, ministro degli interni Enzo Bianco, ministro della giustizia Piero Fassino. Un’operazione tutta ulivista, che avrebbe dovuto risolvere i mali della giustizia italiana a cominciare dal sovraffollamento penitenziario. I braccialetti non hanno mai funzionato, anche se sperimentalmente sono stati usati con alcuni detenuti. Oggi sono rimasti 7 milioni di euro di debiti di debiti per l’affitto di 350 apparecchi quasi ami utilizzati. Alla vecchia regola dell’usa e getta si è sostituita quella "del non si usa ma si paga". Ora si suggerisce di utilizzare i braccialetti elettronici per i "tifosi violenti" oppure come "bimbo sicuro" balneare. Crediamo che questa vicenda si commenti da sé.
Se vuoi fare il giornalista non rubare i soldi alla nonna
Uno studente fuori corso di giurisprudenza, è stato arrestato per aver estorto 8 mila euro alla vecchia nonna. Gli servivano per iscriversi ad un master di giornalismo. La vecchina di 82 anni tutt’altro che indifesa è andata dritta ai carabinieri a denunciare il nipote che è finito dritto in carcere. Viene da domandarsi cosa avrebbe mai potuto combinare se giornalista lo fosse diventato d’avvero. Difficilmente la categoria ne sentirà la mancanza. In redazione: Marco Marastoni, Massimiliano De Guidi, Gaetano Accordino, Alessandro Montanaro, Paolo Latin, Giuliano Cattoni, Stefano Bentivogli., Antonio Pilato, Christian Stichauer, Giovanni Di Carlo, Andrea Irone, Vincenzo Gualano.
Questo Telegiornale, integrato con immagini, viene trasmesso ogni sabato dall’emittente televisiva Tele Chiara alle ore 13.15. Per consigli e suggerimenti contattate la redazione o un singolo giornalista.
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