Luisa, insegnante in A.S.

 

La sezione ad Alta Sicurezza vista da Luisa,

un’insegnante alla sua prima esperienza con questa realtà

 

(Realizzata nel mese di maggio 2001)

 

A cura di Nicola Sansonna

 

Luisa, raccontaci un po’ di te...

Fino a due anni fa svolgevo un lavoro diverso, ero biologa marina all’Istituto di biologia del mare di Venezia presso il C.N.R. (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Ho deciso di licenziarmi per avere più tempo da dedicare a me stessa e alla mia famiglia. Ora sono entusiasta del mio nuovo lavoro di insegnante. Dopo quattro mesi di esperienza di insegnamento in una scuola media con ragazzini, mi è stato proposto l’incarico presso la scuola media della Casa di Reclusione Due Palazzi. Il mio primo giorno è stato nella sezione A.S., e non sapevo neppure cosa significasse questa sigla. Avevo una paura tremenda. Paura di insegnare a degli adulti. Paura di entrare in un carcere. Paura di confrontarmi con dei detenuti.

 

Come sei riuscita a superare queste paure?

Sono entrata nella sezione di Alta Sicurezza del carcere dopo aver attraversato tredici cancelli ed il rumore del metallo mi ha accompagnato per molti giorni ed anche la notte. Entrata in classe ho trovato però un ambiente "disteso", che ha sciolto velocemente la mia paura e il mio imbarazzo. Ero imbarazzata soprattutto del mio essere donna in un ambiente maschile ristretto. Comunque il rapporto con i ragazzi e gli agenti di polizia penitenziaria è stato sin dall’inizio buono.

 

Come immaginavi fosse il carcere, prima di conoscerlo da vicino?

Forse lo immaginavo così com’è ma non mi ci sono mai soffermata più di tanto. È una realtà scomoda, facile da rimuovere. Ritengo che sarebbe importantissimo che chiunque si trovi ad operare nel carcere venisse prima istruito, informato della realtà nella quale si troverà ad agire. Fortunatamente i colleghi, i ragazzi e gli agenti hanno reso possibile il mio "battesimo".

 

Quali corsi funzionano nell’Alta Sicurezza?

Attualmente nella sezione A.S. funziona il corso di scuola media inferiore. Lo frequentano quindici ragazzi, di cui dieci uditori, e questo la dice lunga sulla necessità di essere occupati in qualche attività che hanno coloro che sono ospitati in questa sezione. Molti di loro hanno già frequentato il corso e sostenuto l’esame finale, ma continuano a venire a scuola. È forte il bisogno di dare una prosecuzione al percorso didattico, sia per gli allievi sia per gli insegnanti. La risposta a ciò verrà il prossimo anno con "l’inaugurazione" del corso di scuola superiore, tenuto dall’Istituto Tecnico per ragionieri Gramsci.

 

Il tempo che hai a tua disposizione è sufficiente?

In A.S. insegno due ore alla settimana, assolutamente insufficienti allo svolgimento di un programma completo, per non parlare della mancanza di spazio da dedicare alla discussione delle materie scientifiche, previste nel curricolo di una scuola media tradizionale.

 

Senti che i tuoi studenti hanno altre necessità immediate in quella sezione?

Sì, certo, la mancanza di occupazione, la scarsa possibilità di usufruire con regolarità del campo sportivo, in definitiva è difficile per loro dare al fisico e alla mente la possibilità di rimanere vivi. Questo mi fa pensare al ruolo insostituibile della scuola, dentro e fuori, per emancipare le menti e permettere a ciascuno di noi di intraprendere un proprio cammino, voluto e pensato nel rispetto comunque di chi ci sta vicino.

 

 

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