"4
bis"
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Articolo 4 bis dell’Ordinamento
Penitenziario. Norma introdotta nel 1991, che rende più difficile
l’accesso ai benefici ed alle misure alternative alla detenzione,
previsti dalla legge penitenziaria, per chi è condannato per reati
gravi (rapina, estorsione, omicidio, traffico di droga) e lo impedisce
a chi è condannato per reati associativi (sequestro di persona,
associazione finalizzata al traffico di droga, associazione mafiosa).
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"41
bis"
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Articolo 41 bis dell’Ordinamento
Penitenziario. Regime di sospensione delle regole di trattamento
previste dall’Ordinamento Penitenziario. Conosciuto anche come "carcere
duro". Introdotto nel 1992, per contrastare la criminalità
mafiosa, doveva rimanere in vigore fino al 1995. Nel ‘95, una legge
l’ha prorogato, fino al 1999; nel ’99 è stato di nuovo prorogato,
fino all’anno 2003. Può essere applicato a tutti i condannati per
reati inclusi nell’articolo 4 bis, se vi sono "motivi di sicurezza"
che lo richiedano.
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"416
bis"
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Articolo 416 bis del Codice
Penale, che prevede e punisce il reato di associazione a delinquere
di stampo mafioso. Si tratta di un reato che preclude l’accesso
a tutti i benefici e le misure alternative alla detenzione, tranne
nel caso che il condannato collabori con la giustizia oppure che
la sua collaborazione sia impossibile perché tutti i fatti sono
già stati accertati. Le stesse
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Agenti
di Polizia Penitenziaria
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Così si chiamano gli addetti
alla custodia: non "secondini", né "agenti di custodia",
né altro. Ci tengono ad essere indicati col loro nome.
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Alta
Sicurezza (A.S.)
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È una sezione del carcere in
cui sono riuniti tutti i condannati per reati di tipo associativo
(mafia, traffico di droga, etc.), che sono sottoposti ad una sorveglianza
più stretta rispetto ai detenuti comuni.
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Area
penale esterna
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Indica il complesso delle persone
ammesse alle misure alternative alla detenzione, al lavoro esterno
ed ai benefici "extramurari", ma anche le attività che
queste persone svolgono, che sono comunque modi di espiazione della
pena.
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Attività
extramurale
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È l’attività che i condannati
possono svolgere all’esterno del carcere: i permessi premio, il
lavoro esterno, la semilibertà, etc.
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Attività
intramurale
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È l’attività (scolastica, lavorativa,
culturale, sportiva) che si svolge all’interno del carcere con finalità
di risocializzazione dei detenuti
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Attività
trattamentale
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Comprende sia l’attività intramurale
sia quella extramurale (benefici e misure alternative) in un progetto
complessivo di risocializzazione (se funzionasse… ma a volte funziona
anche).
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Battitura
di protesta
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Fatta dai detenuti, che sbattono
le pentole e altre suppellettili sulle porte e le finestre per richiamare
l’attenzione su problemi o necessità particolari.
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Battitura
sbarre
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Fatta dagli agenti, quotidianamente,
per accertarsi che qualche detenuto non abbia segato le sbarre.
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Casellario
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È il "deposito" del
carcere dove ogni detenuto conserva gli oggetti che non gli consentono
di tenere in cella. Li potrà ritirare al momento della scarcerazione.
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Cellulare
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È il furgone blindato per il
trasporto dei detenuti.
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Continuato
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Questo è un provvedimento giuridico
che consente di avere diminuzioni di pena, anche sostanziose, nel
caso in cui si siano commessi più reati della stessa natura in un
arco di tempo ristretto. (Ad esempio, il caso del tossicodipendente
che rubava ogni giorno per comperarsi la droga). Ma viene applicato
raramente.
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Cumulo
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Il cumulo giuridico delle pene,
invece, comporta la somma matematica di tutte le singole condanne:
chi ha compiuto, ad esempio, venti furti di modesta entità, giudicati
in processi separati, può ritrovarsi con una pena complessiva di
20 o 30 anni.
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Domandina
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È il modulo con il quale si
richiedono un’infinità di cose, all’interno del carcere: dai colloqui
con gli operatori, al lavoro, agli acquisti di prodotti non compresi
nella lista della spesa.
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Essere
nei termini
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Significa aver scontato una
parte sufficiente della pena per poter accedere ai benefici ed alle
misure alternative della detenzione.
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Fornitura
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Sono i prodotti per l’igiene
personale e la biancheria che sono consegnati ad ogni persona arrestata:
lenzuola, coperta, sapone, etc.
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Fungibilità
della pena
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Si applica nel caso in cui si
sia trascorso in carcere un certo periodo di custodia cautelare
e poi, al processo, sia arrivata un’assoluzione. In questo caso,
il periodo d’ingiusta detenzione può essere detratto da un’eventuale
pena successivamente subita.
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Gruppo
(o équipe) di Osservazione
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È l’insieme degli operatori
incaricati di seguire il percorso detentivo del condannato: educatore,
psicologo, assistente sociale, etc.
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Matricola
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È l’Ufficio Anagrafe del carcere,
dove sono conservati tutti gli atti giuridici che riguardano ogni
detenuto.
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Misure
alternative
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Le misure alternative alla detenzione,
introdotte dalla Riforma Penitenziaria del 1975 e da altri provvedimenti
successivi, sono: la semilibertà, l’affidamento in prova ai servizi
sociali, la detenzione domiciliare.
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Nuovo
giunto
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Si chiama in questo modo la
persona appena arrestata, che arriva in carcere e deve essere immatricolato
e poi alloggiato.
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Protetti
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I "protetti" sono
detenuti che non possono vivere nelle sezioni comuni perché hanno
tenuto comportamenti contrari all’etica della maggioranza della
popolazione detenuta (collaborare con la giustizia, compiere reati
di natura sessuale, in special modo la pedofilia). Sono quindi riuniti
in apposite sezioni e non hanno contatti con gli altri detenuti.
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Quartino
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I "quartini" sono
i contenitori di vino che il carcere consente e vende. Ogni detenuto
può acquistare due quartini di vino al giorno, quindi mezzo litro.
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Rapporto
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È un rilievo disciplinare a
carico dei detenuti, di solito contestato da un agente. Produce
l’avvio di un procedimento disciplinare che può sfociare in una
sanzione, tipo il richiamo o l’isolamento. Inoltre il rilievo disciplinare
comporta la mancata concessione dello sconto di pena per la buona
condotta.
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Saletta
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La saletta è un luogo nel quale,
a ore prestabilite del giorno, è possibile ritrovarsi in gruppo
per fare giochi e altro.
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Sballamento
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Trasferimento forzato e inatteso
da un carcere all’altro, effettuato per motivi di sovraffollamento,
o di sicurezza, o altro.
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Scopino
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È l’addetto alle pulizie degli
spazi comuni: corridoi, docce, salette, etc. In genere, questo lavoro
viene svolto a turno da tutti i detenuti. È pagato, anche se poco…
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Sintesi
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È una relazione che comprende
notizie sul comportamento tenuto da ogni detenuto durante la sua
permanenza in istituto e anche un’indicazione su quello che potrà
essere il prosieguo del suo percorso detentivo (eventualmente anche
in misura alternativa).
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Socialità
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Indica il tempo da trascorrere
in compagnia all’infuori delle attività di lavoro o di studio. La
socialità, quindi, viene fatta nelle celle, all’ora dei pasti (riunendosi
in piccoli gruppi), oppure nella "saletta".
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Spesino
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È l’addetto alla consegna della
spesa, che deve essere ordinata tramite un apposito modulo allo
spaccio interno, chiamato "sopravvitto".
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Terapia
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Le "terapie", in carcere,
diventano sinonimo di assunzione di psicofarmaci, spesso usati in
maniera sconsiderata dai detenuti e prescritti con "generosità"
allo scopo di mantenere "tranquille" le persone.
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Terminale
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È il posto di guardia di ogni
"blocco", o "sezione" detentiva. Vi lavorano
uno o più agenti, che registrano gli ingressi e le uscite dei detenuti,
li perquisiscono, etc.
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Tradotta
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È un vagone ferroviario allestito
appositamente per il trasporto dei detenuti: ha i finestrini bloccati,
panche di legno invece dei sedili, etc.
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Traduzione
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Trasferimento di detenuti, effettuato
con un furgone blindato ed una scorta, in occasione di processi
o di altre eventualità che ne richiedono la presenza all’esterno
del carcere.
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Transito
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È una cella, o più spesso un
camerone, che ogni istituto allestisce per ricevere i detenuti "di
passaggio", che sono destinati ad altre carceri e, per vari
motivi, vengono temporaneamente "appoggiati" in quel luogo.
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