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"Ascoltare il silenzio delle vittime"
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Sommario
Editoriale Prevenire è meglio che imprigionare Parliamone Complessità e giusta distanza Le nostre parole La difficoltà di raccontare una storia che unisce i pezzi più brutti della mia vita Perché sei in carcere, per quale reato, ma non potevi pensarci prima? Droga e coltelli ti trascinano inevitabilmente a fare una brutta fine Costruire consapevolezza è stato il nostro obiettivo Un progetto che “produce” responsabilità Ho immaginato di stare “dall’altra parte” di un’arma Sono proprio le paure degli altri che spingono alla responsabilità Una faida interrotta dal coraggio del perdono Capire cosa poteva passare nella testa a mia figlia finché io ero in carcere Prevenzione e responsabilità L’incapacità di sentire l’altro quale “altro possibile” di un dialogo La risposta è la responsabilità condivisa, è il nostro senso civico Spero che dalla morte di mio figlio possa venire un aiuto per gli altri Da ragazzi si è incoscienti, non si ha una esatta percezione dei rischi Per tutti il dolore degli altri è dolore a metà Sono dei mostri, o sono matti Si può arrivare al carcere anche da un percorso di vita regolare L’incapacità di elaborare “pensieri difficili” sulle tragedie Informazione e responsabilità Ma cos’è accaduto all’informazione dopo l’indulto Lo stereotipo sociale del fallimento dell’indulto L’incontro con le persone è quello che ti fa cambiare il punto di vista Serve rispetto della dignità e del dolore Ho toccato con mano una cosa che avevo letto, ma rispetto a cui ero scettica Un giornalismo fatto di verità frena la violenza e la criminalità
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